M’arrecòrde/ Il mito Pro Vercelli, la sfida del ’36 e gli anni eroici dei pionieri

Vedere a Foggia le gloriose casacche bianche della Pro Vercelli, che annoverano ben sette scudetti vinti nei tempi eroici del giovane calcio italiano, ha il gusto piacevole della storia e della tradizione. E infatti, il primo Foggia – Pro Vercelli, di cui potete leggere le cronache della Gazzetta del Mezzogiorno e del Nuovo Giornale, risale alla serie B del 1935/36.

La Pro, dopo gli scudetti degli anni eroici del calcio di provincia, ha appena cominciato la sua lunga parabola discendente, ma intanto sarà il Foggia a subire, dopo gli spareggi, anche quell’anno fatali, la retrocessione in serie C. La partita del 1° marzo 1936 finisce in pareggio (i piemontesi segnano su rigore) ed è costellata, come tante altre di quella sfortunata stagione, dai rimpianti per le molte occasioni sciupate da un attacco irrimediabilmente sterile, che inducono il cronista della Gazzetta, Paolo De Tullio, a lanciare il grido d’allarme per la china pericolosa su cui sembrano avviati i rossoneri (e l’esito del torneo gli darà purtroppo ragione). Bisognerà attendere addirittura altri 76 anni per rivedere, nella Prima Divisione 2012/13, un incrocio con la Pro Vercelli (poi promossa in B, e in cui militano i giovani Iemmello e Di Piazza): sarà un altro pareggio. La prima vittoria in assoluto con i bianchi è stata infine ottenuta a suon di gol nella partita d’andata. Ora, dunque, manca solo il primo successo allo Zaccheria …

Walter Guarini

 

Foggia – Pro Vercelli:  1 – 1

FOGGIA: Santarello, Lavè, De Re; Labate, Boniforti, Rosso; Petti, Torti I, Torti II, Di Santo, Lorini.

PRO VERCELLI: Balossino, Lanino, Dellarole; Bigando, Traversa, Pondrano; Zanni, Barberis, Romagnolo, Alberico, Autelli.

da IL NUOVO GIORNALE:

Incontro disturbato dal vento e disputato su di un terreno viscido. Esito pari malgrado la netta superiorità del Foggia. Gioco combattuto e deciso fino dall’inizio e punto di Torti II al 10’ su passaggio di Petti. La Pro Vercelli ha pareggiato al 15’ su rigore calciato da Traversa e concesso per un fallo di mano di Torti I. In seguito i rosso-neri hanno dominato, hanno impegnato a fondo la difesa piemontese ma senza esito. Anche nel secondo tempo il Foggia si è distinto per un numero ininterrotto di attacchi, calciando in totale sette angoli contro tre al passivo. Arbitro Mauri di Como.

da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Dei terzini, generoso Del Re. I tre mediani svolgono un gioco slegato ed inconcludente. Gli attaccanti sono la negazione del più elementare principio della linea che deve saper colpire il bersaglio. Oggi Torti I che giocava a mezzo destro si è disimpegnato benino. Come pure Petti al posto di ala destra alla sua prima esibizione in squadra ha fatto del suo meglio e non ha sfigurato. Gli altri arrancano. Il reparto sinistro è stato completamente nullo; Di Santo è ancora privo di scatto e Lorini come al solito insufficiente. Dovremmo trarre le conclusioni.

Ormai le cose sono avviate su una china troppo precipitosa. Forse rimane un’ancora di salvezza, ma bisognerebbe operare con prontezza e senza alcun tentennamento. Se negli uomini non subentra la fiducia, se non si crea un po’ di ordine ove ora vi è confusionismo (NdR: sic !), assisteremo alla retrocessione del Foggia. Tutti, ognuno secondo le sue possibilità, devono concorrere a salvare il sodalizio rosso-nero.  [ Paolo De Tullio ]

Immagine tratta da “Retrospettiva del giuoco del calcio pugliese“, di Peppino Calò