M’arrecòrde/ Alle origini di Nocerina-Foggia, tra Erbstein e… Zeman

Alle origini di Nocerina – Foggia

Dopo la parentesi dell’incontro del tutto inedito con l’Agropoli, torna alla ribalta, dopo 9 anni, un match con una lunga storia, iniziata giusto 90 anni fa, disputato anche in serie B (in coincidenza con la nostra prima vittoria corsara in Campania, firmata da Giuliano Fiorini, stagione 1979/80), e tradizionalmente ostico per i nostri colori, anche per l’accesa rivalità che nel tempo si è sviluppata tra le due tifoserie.
Ernest Erbstein

Ostico da subito perché, nel campionato di Prima Divisione del 1929-30, quella Nocerina che il Foggia va ad affrontare, il 12 gennaio 1930, è una squadra fortissima, stabilmente collocata nei piani alti della classifica (le due compagini rossonere termineranno seconde a pari punti, dietro al Palermo, promosso in Serie B.). La allena, agli albori della carriera, colui che diventerà una vera e propria leggenda della panchina, l’ungherese Erno Erbstein (poi costretto dalle infami leggi razziali a naturalizzare il cognome in Egri per dissimulare l’origine ebraica), proprio il trainer che nel dopoguerra, dopo aver abbandonato l’Italia per sfuggire alle persecuzioni, tornerà a guidare il Grande Torino di cui lui stesso aveva gettato le fondamenta, e con esso perire nella tragedia di Superga. Tecnico straordinariamente all’avanguardia per i tempi, sia nei moduli, importati dall’Inghilterra, che nei metodi di preparazione, aveva lasciato un segno indelebile anche a Nocera Inferiore, dove, proprio nei pressi dello stadio dove andremo a giocare domani, c’è una via a lui dedicata.

Quel primo scontro con la Nocerina termina 1 a 1. I padroni di casa schierano: Cavalli; Ceresole, Rescigno; Friuli, Bertagna, Ractel; Marcaferri, Colombetti, Malaguti, Accarino, Martarini.
Il Foggia risponde con: Sarti III; Di Luzio, Arnoldi; Rossetti, Giustacchini, Mussi; Russo, Centurelli, Marchionneschi, Vecchi, Pavanello.
Arbitra Cugnini di Ancona, le reti portano la firma di Marchionneschi per il Foggia al 10’, di Bertagna per i “molossi” al 4’ del secondo tempo. Così commenta ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’:
La “Foggia” è uscita dalla stadio di Nocera con onore. Fermare la “Nocerina” sul proprio campo non è un’impresa per tutti, poiché è ben noto il valore della bella squadra campana che gode fama d’imbattibilità in casa propria. Ma la “Foggia”, decisa a riaffermarsi dopo lo sfortunato incontro ultimo giocato sul campo di Via Ascoli (stop interno con la Maceratese, ndr), ha messo nella battaglia tanta energia e tanta volontà da portare a casa un prezioso punto.
Ci sarà poi un altro allenatore parimenti innovativo ed all’avanguardia, anch’egli proveniente dall’Europa dell’Est e trapiantato in Italia, e anch’egli ai primi passi importanti della sua carriera, che firmerà invece la seconda vittoria del Foggia in quel di Nocera: è Zdenek Zeman a sedere sulla panchina dei satanelli quando, il 22 febbraio 1987 (serie C/1), Baldini e Fratena firmano il 2 a 1 sulla Nocerina.
Una curiosità. Dicevamo di una accesa e storica rivalità tra le due società, eppure, nella notte dei tempi, c’era stata addirittura una sorta di … fusione ! Accade nel maggio 1922. Lo Sporting Club Foggia si accinge, di lì a poco, ad essere affiliato alla F.I.G.C., non disputa in quel momento competizioni ufficiali, e allora la Nocerina, che sta giocando le finali regionali di Seconda Divisione con la Cavese, ma sotto l’egida dell’altra Federazione (la C.C.I., è l’anno dei due scudetti), pensa bene di chiedere al Foggia di poter schierare quattro dei suoi migliori elementi, De Biase, Alessandro Sarti, Giuliani e Comei, che vanno a costituire l’ossatura della squadra campana (o dovremmo dire… foggiana ?) in occasione di quella competizione.
Walter Guarini
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[Foto di “copertina” : una formazione della Nocerina nel 1929: il primo in piedi a sinistra è Erno Erbstein, mentre il terzo è l’autore del gol nel primo match contro il Foggia, Bertagna