L’opinione di Rino La Forgia: “Destinazione Ofanto”

L’ultima sfida oltre ad aver regalato emozioni per i sei gol, ha anche fatto emergere delle certezze…..che son venute meno in un colpo solo.
Intanto pur essendo ancora agli inizi (non scordiamolo mai) avevamo ormai dato per scontato che il punto di forza di questa squadra sarebbe stata la difesa. Se rivediamo le tre reti subite comprendiamo quanto sia stato quantomeno prematuro trarre conclusioni. A seguire sin dall’inizio si è parlato di un modulo….ed uno solo (il 3-5-2), poi ci rendiamo conto che anche per la necessità di recuperare il risultato, ci si è affidati alle 3 punte.
In generale la più banale se vogliamo è che per calarci nella realtà della serie D bisogna mettere da parte la “certezza” del blasone. Perchè sia pur con un pubblico fantastico, sia pur con una società organizzata e quant’altro, non basta assolutamente per portare punti in classifica e domenica scorsa ce ne siamo nuovamente resi conto.
Foggia-Gravina, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
La sfida ha detto che abbiamo incrociato (oltretutto tra le mura amiche) una formazione la cui ambizione è una tranquilla salvezza, dunque verrebbe da dire dei due punti persi, anche se la rimonta ha stemperato il senso di delusione. Ribadiamo però che siamo ancora agli inizi e che comunque le prime partite devono servire sì ad accumulare punti, ma anche a limitare gli errori in prospettiva futura. Ancora, sarà che Corda segue i ragazzi durante il corso della settimana, ma ai più la formazione è apparsa quantomeno anomala, e specie in difesa. A noi l’atteggiamento di Corda piace, e magari dipenderà dall’esperienza dello scorso anno in cui il “manico” non si faceva sentire o semplicemente non c’era proprio, ma sta di fatto che anche essere drastici nelle valutazioni settimanali dei ragazzi, potrebbe comportare degli scompensi domenicali. Ovviamente nomi non ne vogliamo fare, ma appare evidente che chi entra a gara in corso e realizza due reti, forse poteva essere impiegato dall’inizio, così come dal momento in cui si fa fatica ad esaltare gli avanti (non a caso siamo alla ricerca di un ariete), non puoi tenere in panca colui che al momento appare il più indicato a dar fastidio alle difese avversarie, vuoi per i centimetri in più, vuoi per le attitudini in fase offensiva.
Ma voltiamo pagina perchè il trittico di incontri è alle porte e da qui in avanti è quello che può ancor di più far comprendere di che pasta siamo fatti.
Personalmente credo che i campionati si vincano facendo bottino pieno con le cosiddette piccole e medie formazioni e piuttosto limitare i danni o prendere ciò che viene dagli scontri al vertice. Intendo che vincere ad esempio a Cerignola, specie quando non siamo ancora nel vivo del torneo, non da garanzia di nulla, se non al massimo creare entusiasmo. Ma alla fine ciò che conta è la sommatoria dei punti che realizzi nell’arco del torneo.
Ci si avvia dunque verso l’Ofanto e l’auspicio che la sfida col Cerignola sia innanzitutto una festa sportiva intanto sul rettangolo di gioco. Che vinca il migliore, e chissà che tra un pò le due formazioni non si incrocino in categorie più consone. F. F.

Rino La Forgia

© RIPRODUZIONE RISERVATA