L’opinione di Rino La Forgia: “Pareggio con Brindisi?”

In quel di Brindisi attendavamo ulteriori conferme sullo stato di salute della nostra formazione che nell’arco di breve tempo se la doveva vedere con alcune delle formazioni più accreditate (sulla carta) per il salto di categoria. Bisogna dire che i nostri hanno fatto una buona impressione contro avversari che di contro avevano la ghiotta occasione di tentare di agguantare la vetta, contro un Foggia tra l’altro abbastanza incerottato in difesa. E meno male aggiungerei. Il reparto difensivo infatti mi è parso per larghi tratti all’altezza della situazione, salvo farsi cogliere impreparato in qualche ripartenza avversaria (costante a cui bisognerà rimediare) e nell’occasione della rete, apparsa ai più come un’azione più che altro episodica.
Un pareggio tutto sommato giusto, poichè se è vero che davamo l’impressione di avere la situazione sotto controllo, dall’altro però con un Brindisi che raggiungendo il pareggio sembrava da lì in poi improvvisamente uscito dal letargo, prendendo consapevolezza che forse i 3 punti potevano essere agguantati. Comunque sia, superato anche questo ostacolo.
Nel dopo partita leggo comunque di gente che si lamenta, soprattutto del gioco ed a cui chiederei cosa si aspetta da questa annata calcistica, e/o qual’è per loro la priorità. A questa gente chiederei intanto se va allo stadio, e se ci va: se da spettatore che vuol godersi uno spettacolo per palati fini o se per sostenere la propria squadra affinchè abbandoni al più presto questa categoria.
A queste persone, sia pur rispettandone il parere, bisogna ricordare che siamo partiti dal nulla e facendo le cose in fretta e furia (sarà casuale una sconfitta, ma alla prima del torneo?). Bisogna che si rammenti il fatto che si gioca su campi di patate, che l’agonismo la fa da padrona, che gli arbitri sono quel che sono, che scene da far west anche tra gli addetti ai lavori non sono propriamente episodici. Che insomma signori, questa è la serie D.
Lo sò che è difficile per un pubblico esigente e dal palato fine comprendere dove siamo e che spesso non si mettono insieme 4 passaggi di fila in una partita. Sò che sarebbe difficile per chiunque dopo una retrocessione, immaginate poi con un salto di due categorie.
Ma è pure assurdo non cogliere quanto di positivo stiamo ricevendo da chi ha fatto sforzi economici per acquisire il Foggia (fosse venuto meno Felleca, in quali altri mani saremmo andati a finire, ce lo siamo chiesti?), da chi ha subito una super tassa per l’iscrizione, da chi ha dovuto ripartire da zero circa il parco giocatori, ben consapevole di non potersi permettere un anno di transizione come logica vorrebbe. Soprattutto siamo certi che man mano questa formazione non sia in grado di vincere e convincere in futuro?
Ed a proposito degli addetti ai lavori, facendo riferimento alla conferenza stampa pre-Brindisi, fa specie che un sardo batta i pugni sul tavolo nel tentativo di difendere il Foggia. Non c’è da esserne orgogliosi? Fosse stato così l’anno scorso coi locali, forse…… F.F.

Rino La Forgia

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