L’opinione di Rino La Forgia: “Figuraccia rossonera”
La settimana scorsa è stata caratterizzata da circostanze che mi hanno offerto spunti, a mio avviso non irrilevanti:
– le giornate di squalifica a Tedesco e la chiusura dello Zaccheria ci riportano nuovamente a dibattere circa le “simpatie” di cui godiamo, che è e sarà il vero problema che dovremo affrontare in futuro, altro che l’acquisto del centravanti. Perchè l’idea di avere un nemico invisibile che appena può ti prende a calci in faccia, non mi piace affatto;
– Padalino: sono sinceramente contento che finalmente dopo un anno si sia “aperto” ai tifosi nell’ospitata dell’amico Scarano. Tante cose si sapevano, altre si immaginavano, ma positivo è stato il suo rimarcare su ciò che succedeva in casa Foggia, la sua foggianità, il suo attaccamento ai colori pur non esibendolo ai quattro venti visto il personaggio schivo e misurato (a differenza di tanti che pur di acquisire le simpatie dei fans lo dichiarano a gran voce, salvo poi usare le stesse espressioni in altri ambienti in cui hanno militato). A ciò aggiungo l’idea, sicuramente contestata dai più, che con lui il Foggia si sarebbe salvato. Probabilmente saremmo caduti lo stesso nel precipizio, ma quantomeno avrebbe rotto “le uova nel paniere” a chi aveva programmato in modo scientifico tutto ciò che è successo. Alla fine ricordiamo sempre che sul terreno di gioco siamo retrocessi per un maledettissimo punto che ha dato lo spunto a qualcuno di poter infierire (vedi Lotito e co.). Padalino concludeva poi lo “sfogo” con le considerazioni su Grassadonia e la sua ultima perla regalata al termine di Verona-Foggia. Ma lì io avrei evitato, poichè è equivalso sparare sulla croce rossa. Comunque sia è un libro ormai chiuso ed ognuno rimarrà della propria opinione.
Riguardo a Domenica la partita con l’Agropoli non mi faceva stare tranquillo perchè eravamo, più delle altre volte, obbligati a vincere, soprattutto perchè si giocava con l’ultima in classifica, reduce tra l’altro da uno score tutt’altro che positivo. Una preoccupazione diventata realtà che fa sì che una parte dei tifosi vada oltre il semplice storcere il naso.
Nelle mie considerazioni c’è il fatto che in questa serie D non puoi dare nulla per scontato (cosa dovremmo dire del Bitonto suicidatosi con due gol all’attivo?), ma ciò che ha irritato è stato l’atteggiamento della squadra in campo. Non posso smentirmi proprio ora e dunque continuo a ribadire che in questa categoria alcuni fattori sono determinanti e mi riferisco alla carica mentale ed agonistica degli uomini che scendono in campo. Purtroppo però se hai mire di primato urge, a mio modo di vedere, anche qualcos’altro. Serve un pò di qualità, servono soprattutto idee di gioco indispensabili quando affronti certe formazioni in casa propria, in campetti gibbosi, ai limiti (e anche fuori) dalla norma, in ambienti belli caldi. Qualcosa in più degli avversari che nelle situazioni descritte trovano il loro punto di forza. Ad Agropoli i nostri dirimpettai ci hanno detto proprio questo, e se vogliamo forse il pareggio a loro va pure stretto.
Per carità ora non intendo colpevolizzare il mister che ci ha comunque portati ad una situazione di classifica non trascurabile, però a lui l’invito di creare delle situazioni offensive non solo pressando alti gli avversari o facendo grosso affidamento sui calci da fermo. Se poi consideriamo che con Iadaresta avevamo uno a cui lanciare palloni, ora francamente il continuo e semplice tamburello o “palla fa tu”, non vedo in cosa possa concretizzarsi.
Morale: non comprendo il negare permessi o quant’altro ai ragazzi in campo, visto che almeno come volontà e tenuta fisica, non erano proprio scarsi. Se Corda fosse stato allenatore anche l’anno passato, ai vari “big” cosa avrebbe fatto, li avrebbe fucilati? Al mister dò merito di essersi scusato coi tifosi, ma è bene che non si limiti solo a spremere i suoi, ma si inventi pure qualcosa per avere la meglio sugli avversari. Forza mister.
In ogni caso nulla è pregiudicato e anzi tiriamo fuori ciò che può essere di positivo. Intanto il passo falso del Bitonto che ha lasciato inalterato il distacco, poi ben venga il fatto che chi di dovere, ancora una volta, acquisisca l’idea di doversi rafforzare. A proposito, vero che serve l’attaccante centrale, l’ariete o come volete chiamarlo, ma sta di fatto che al momento non abbiamo cecchini che sbagliano valanghe di conclusioni a rete, ma semplicemente non gli arrivano palloni. Chi vuol intendere… F.F.
Rino La Forgia
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Foto di Luigia Spinelli