Cosa c’è D nuovo / Il distratto Tiboni, l’arbitro inflessibile, l’Ente munifico: il peggio (ed il meglio) della settimana

A Foggia, fu una meteora. Resistette 4 mesi, poi andò via. La motivazione? Troppa pressione! Christian Tiboni, ex promessa del vivaio atalantino, era arrivato in Capitanata insieme a un plotone di giovani bergamaschi al seguito di Walter Bonacina. Il suo score? 12 partite, 1 solo gol, in un Carpi-Foggia peraltro perso 3 a 2. Ne è seguita una carriera da giramondo sempre più al ribasso e una serie di disavventure inversamente proporzionale al numero di gol fatti, sempre pochissimi. Nel 2014, ad esempio, conosce una donna in un locale di Milano e ci passa la notte insieme. All’alba scopre che è una escort quando la ragazza gli chiede il suo “onorario”. Forse colpito nel suo orgoglio di latin lover di provincia, Tiboni va in escandescenze e danneggia l’appartamento della giovane : arrestato.

Ma veniamo ad oggi. Dopo essere rimasto fermo per ben due stagioni, da circa un mese il calciatore trentaduenne è approdato in Calabria, nella derelitta Palmese, ultima nel girone I. E domenica, al termine della gara col Castrovillari, ha fatto spaventare tutti: scambiando una bottiglia di detersivo per quella dell’acqua, ne ha ingerito il contenuto ed è finito in ospedale. Fortunatamente è fuori pericolo. Non così la sua fama di distratto passaguai : quella resta intatta.

Il giornalista del “La Sicilia” Totò Arancio

La notizia più spiacevole della settimana, invece, non viene dalla D ma dall’Eccellenza Siciliana. Totò Arancio è un noto giornalista del quotidiano “La Sicilia”. Fa il corrispondente da Favara e segue le vicende dello sport locale. Totò è un disabile. Purtroppo, il piccolo impianto di Favara non dispone di spazi adeguati per lui. E così Totò, da circa trent’anni, svolge il suo lavoro in un angolo, a bordo campo. Domenica scorsa, tuttavia, non ha potuto. L’arbitro dell’incontro tra Pro Favara e Sporting Vallone non ha infatti autorizzato la sua presenza in quanto il nominativo del giornalista non figurava in distinta. Ciò, nonostante il repentino intervento dei dirigenti di entrambi i club e finanche dei due assistenti di gara. Il signor Melodia di Trapani è stato inflessibile. Insomma, una ferrea applicazione delle norme del regolamento, a discapito di quelle, non scritte, dell’umanità. A Totò Arancio, professionista stimato e benvoluto da tutti, esprimiamo la nostra piena solidarietà.

Ma, parafrasando Report, passiamo alle “Good News”. Nelle scorse settimane raccontavamo alcune delle situazioni più problematiche, a livello di difficoltà societarie, in serie D. Ma in Quarta Serie c’è anche un’Isola felice : è la Sardegna. Lì, ci pensa la Regione. L’Ente sardo annuncia un ulteriore finanziamento di ben 750.000 euro per le 6 società isolane impegnate in serie D. Non è poco, ma, per le società destinatarie, è di vitale importanza : il contributo tiene infatti conto delle esorbitanti spese di trasferta sostenute dai club sardi durante la stagione. Se qualcuno si era mai chiesto come facessero piccole realtà come Lanusèi o Budòni a starci con le spese in Quarta Serie, ecco una risposta.

 

Giancarlo Pugliese

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