Cosa c’è D nuovo / Il peggio (ed il meglio) della settimana
Il poker sul Tolentino consegna al Fasano la finale di Coppa Italia. Un risultato che accentua i rimpianti di Ninni Corda & soci, che proprio coi biancoazzurri avevano dovuto abbandonare un obiettivo sin da subito considerato importante, anche ai fini di un ripescaggio. Un discorso, quest’ultimo, che non sembra invece interessare alla squadra di Laterza: i fasanesi in campionato sembrano infatti aver mollato. Ovviamente, subito dopo la grande prestazione di Foggia! 5 in tutto i punti tolti ai rossoneri. Quanti quelli di distanza dal Bitonto. Ci auguriamo che, oltre alla Coppa, a fine stagione il Fasano non ci abbia tolto anche il campionato!
Non c’è pace per l’Acr Messina. Nonostante un mercato importante, con Arcidiacono su tutti, Karel Zeman ha definitivamente rassegnato le dimissioni. Alla base della sua decisione, una realtà societaria piuttosto confusa, tra la contestazione della piazza e una proprietà che pare alla deriva. Una situazione che ci ricorda molto quella di un altro storico club di una città meridionale affacciata sul mare. Superfluo anche ricordare quale.
La serie D ha meccanismi a volte imperscrutabili. Che dire infatti dei pesi utilizzati per attribuire le squalifiche ai giocatori in campo? Dal comunicato ufficiale del Giudice Sportivo di mercoledì scorso infatti apprendiamo che al nostro Di Masi vengono comminate 3 giornate “per aver colpito con uno schiaffo al volto un avversario”. Tal Esposito dell’Aprilia, incece, se ne prende 2 “per avere, a gioco in svolgimento ma con il pallone lontano, colpito un calciatore avversario con un calcio a una gamba”. Perdonateci: quindi prendere a calci un avversario a palla lontana durante il gioco è meno grave di una seppur sbagliata ed esecrabile manata di reazione? Così è, se vi pare.
La good news della settimana è un bellissimo episodio di “Fair play” nel girone C. Avviene a Chioggia, durante il match tra Union Chioggia e Belluno. Al minuto ’58, sul risultato di 0 a 0, l’arbitro Leone di Barletta fischia un calcio di rigore al Belluno per un presunto fallo di mano in area, tra la contestazione dei giocatori e del pubblico di casa. A quel punto l’attaccante degli ospiti Giovanni Madiotto si avvicina al direttore di gara e gli dice che il fallo di mano non c’era. L’arbitro ascolta e cambia decisione: niente più penalty. Un gesto tanto più ammirevole se consideriamo che alla fine il Belluno uscirà sconfitto per 1 a 0. Sconfitto solo sul campo: Madiotto lascia il terreno di gioco godendosi la standing ovation del pubblico di casa ed elargendo a tutto il il movimento calcistico un prezioso insegnamento di sportività.
Anche questa è serie D.
Giancarlo Pugliese
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