…PUNTI DI VISTA/La versione di Rino La Forgia
…PUNTI DI VISTA
Al triplice fischio di Foggia-Vibonese le teorie, i punti di vista si son sprecati.
Chi parla di una formazione finalmente svegliata dopo le 4 sberle consecutive, chi:”…..se c’era una squadra che doveva vincere, eravamo noi”, chi guardandola in proiezione salvezza ci ha messo una bella firma sul punticino incamerato. Meglio questo che forte disappunto o peggio ancora inizio di contestazione dopo l’ennesimo flop. Per carità, tutti punti di vista rispettabilissimi che tra l’altro non si discostano da quella che è la realtà.
Per quanto mi riguarda, stando così le cose, ho l’impressione che dovremo sospirare di volta in volta per un punticino incamerato, quando invece fino a qualche settimana fa il pensiero salvezza era questione di 2-3 gare al massimo. La domanda (maliziosa, lo ammetto) sorge spontanea: non è che qualcuno auspica le vacanze anticipate volendo escludere la coda play?
Per quanto mi riguarda il Foggia non mi è affatto piaciuto, ricalcando quelle che sono state le ultime prestazioni, e se alla fine è venuto un pareggio è solo perchè di fronte avevamo una formazione consapevole che a Foggia il punto andava più che bene in ottica salvezza. Una Vibonese che ha fatto la sua onesta partita di contenimento, senza però disdegnare qualche sortita in contropiede (ogni volta mal sfruttata). Una formazione che è sembrata una nostra pari grado, giusto per sintetizzare. E dire che i nostri sembravano più vogliosi, ma man mano ho come avuto la sensazione di una formazione quasi impaurita e senza capirne il perchè. Provo ad immaginare cosa sarebbe stato se fossimo stati in piena lotta salvezza e col pubblico sugli spalti.
Nonostante ciò ho apprezzato un Morrone finalmente partito dall’inizio ed un Agostinone, non certo brillantissimo come lo conoscevamo, ma che in qualche circostanza dialogava con Rocca sulla fascia sinistra, sovrapponendosi con relativi palloni in area dal fondo. Poca roba a dire il vero, però già che si intravvedeva qualcosa…. E allora pensi che con questo schema serviva un attaccante d’area e non dei giocolieri. Così che successivamente entrano gli stoccatori, ma escono pure gli Agostinone e i Kalombo (???). E quindi tanti palloni in area sì, ma dalla trequarti e facile preda dei difensori avversari, così da rendere Dell’Agnello e Nivokazi come spettatori non paganti. C’è da scommettere che dopo due giorni di gioco saremmo rimasti sempre sul risultato inchiodato.
Questione societaria.
Non ho mai espresso le mie preferenze su Tizio o Caio perchè non mi sembrava il caso di parteggiare per alcuno, visto il senso di fastidio. Posso solo dire che la conclusione di questa storia infinita non è distante da quelli che potevano essere i miei auspici (meno social, meno urla, più signorilità, oltre ai fatti). Chiaro sia che la Pintus avrà il nostro sostegno, ma saremo critici quando sarà il caso, perchè “…le persone vanno e vengono, ma il Foggia resta”. La dottoressa avrà il nostro sostegno intanto perchè ha avuto un atto di coraggio, poichè in piena pandemia è quasi da incoscienti sborsare tanti soldi (non fosse stato così, c’è da scommettere che la querelle tra le due parti sarebbe durata chissà quanto ancora. Alla faccia dell’attaccamento al Foggia, alla faccia del….lo lascio solo se in buone mani. Diciamo che era solo una questione di soldi, punto.)
Alla Pintus chiediamo la correttezza, la trasparenza e non solo ora che è iniziata la luna di miele. A lei chiediamo di programmare per tempo (visto che lo ha) e chissà, magari pensare a qualche pedina da riconfermare per il prossimo anno. A proposito dottoressa, dovessimo per “caso” centrare i play off, con che spirito….?
Continuando, a lei ovviamente non possiamo fare i conti in tasca, ma semmai dovesse aver “bisogno” di essere affiancata, le chiediamo…di saper scegliere. Per lei, ad evitare un’altra diatriba futura e per noi, per stare un pò più tranquilli. Poi per il resto sa perfettamente che Foggia merita di più e che in altre categorie Foggia può ricambiare anche in termini economici. Buona fortuna a lei e a noi. F.F.
Rino La Forgia