AI VOTI / Alastra e Gallo su tutti, per il resto poche luci e qualche ombra

Gara complicata quella del Foggia a Latina, contro un avversario rivelatosi quadrato ed ostico, che non ha mai mollato, recuperando il pari alla fine per un rigore generoso ma non demeritando. Zeman non è soddisfatto della prova dei suoi e siamo d’accordo con lui : poco aggressivi nel primo tempo, i rossoneri hanno per lunghi tratti assistito passivamente all’iniziativa dei padroni di casa; meglio nel secondo tempo, ma con qualche problema che si è riproposto in molti momenti della gara: reparti scollati, senza le giuste distanze, ed errori nelle misure e nei tempi di giocate e inserimenti. Ma vediamo nel dettaglio le nostre personali valutazioni sulla prova dei singoli:

FOGGIA

ALASTRA 7 / Giustifica le gerarchie fissate dal tecnico con una prestazione in cui è attento e reattivo. Para tutto il parabile (eccezionale l’intervento con la punta delle dite su Rosseti nel secondo tempo), intuisce anche il rigore : voto pieno e meritato.

MARTINO 5 / Il fallo da rigore resta molto dubbio (con annessa espulsione) ma il ragazzo, nonostante l’aiuto di Gallo, patisce i due esterni opposti dai pontini sulla fascia. Spesso gli avversari trovano i filtranti proprio tra lui e Girasole: così è anche nell’azione del rigore.

GIRASOLE 6 / Soffre; perde l’uomo qualche volta; ma stringe i denti. Ottimo il recupero sulla fuga di Carletti nel primo tempo. Peccato l’episodio finale. Ma è un ragazzo che può crescere molto.

SCIACCA 5,5 / Non è brillante come nelle scorse occasioni: si perde Carletti un paio di volte, ha problemi a scegliere i tempi per fuorigioco o diagonale e in qualche uscita è fuori tempo (vedi il buco che apre alla sgroppata di Rosseti nella ripresa). Ma in altre occasioni rimedia da par suo. Di sicuro, se il centrocampo si sfilaccia (vedi alla voce Petermann), a patire sono i centrali.

NICOLETTI 5,5 / Anche lui meno lucido rispetto alle precedenti prestazioni. Forse 3 partite in 8 gg. si fanno sentire, in un ruolo che richiede corsa e impegno oltremisura. Ha anche una bella occasione nella ripresa (l’unico buon assist di Curcio in tutta la gara) ma non la sfrutta a dovere.

GALLO 7 / Voto meritatissimo. Non solo per il (perfetto) cross per Ferrante. E’ ovunque e aiuta i compagni in ogni zona del campo. Lo specchio dello Zeman-pensiero in questo momento è lui.

PETERMANN 5,5 / Ha piedi buoni e personalità. L’incrocio dei pali gli nega un gol splendido su una punizione calibratissima da 30 metri. Ma comprendiamo perchè Zeman nel doppio turno interno gli abbia preferito Maselli. Tiene meno bene la posizione, sulle preventive è in ritardo e contribuisce a scollare la squadra; mentre, in fase di possesso e rilancio dell’azione, con lui la palla scorre meno fluida. Ha tutto per migliorare: ma deve farlo in fretta.

ROCCA 5 / Il voto è basso non tanto per la prestazione, quanto per le sue potenzialità: inespresse. Non è ancora sintonizzato sulle frequenze del Boemo. Su questo piano, la sensazione è che, in questo momento, gli under possano avere qualcosa in più rispetto agli over della mediana.

(76′ BALLARINI 6/ Questo è un ragazzo da tenere d’occhio: fa intravedere mezzi notevoli, ancora da scoprire)

DI GRAZIA 5,5 / Soffre la mancanza di aggressività dei suoi e scompare nella confusione del primo tempo.

(46′ MEROLA 5,5 / Zeman l’aveva espressamente citato in settimana. Lo stimolo non produce gli effetti sperati. Noi diciamo: tempo al tempo. Forse a sinistra è da riprovare)

FERRANTE 6,5 / Piazzamento, movimento, scelta di tempo, elevazione: è un gol da bomber vero, ancora di testa, e vale buona parte del voto. Sta crescendo. Peccato il pallone gli capiti troppo bruscamente sui piedi dopo il legno di Petermann.

(86′ GARATTONI s.v. / Entra a causa dell’espulsione di Martino. Ma la prossima la giocherà. E siamo curiosi di vederlo alla prova)

CURCIO 6 / In realtà è stato fuori partita per almeno un’ora di gioco. Subisce oltremodo le due linee del Latina e aiuta poco Nicoletti sull’out sinistro. Insomma, è quasi irritante. Ma i colpi in serbo ce li ha sempre: in 10 minuti non arriva di un soffio su un pallone prezioso, poi  coglie un palo clamoroso (sarebbe stato un ennesimo eurogol) e regala un cioccolatino delizioso per Nicoletti. Deve “mentalizzarsi” anche lui e dimenticare il Foggia dello scorso anno: se lo farà, il primo a  divertirsi sarà proprio lui.

(76′ MERKAJ 6 / La solita verve. Ha avuto pochi minuti, ma per noi è prezioso)

 

LATINA: 

l’esperto Amadio (6,5) è l’uomo in più: orchestra il pressing pontino e approfitta dei vuoti rossoneri per prenderli alle spalle lanciando le punte negli spazi. Ad approfittarne è il Bisonte Carletti (6) il cui voto è la media tra combattività (8) e capacità conclusiva (4). Non benissimo i centrali, specie De Santis (5,5), turlupinato da Ferrante nel gol. Bedetti (7), in panchina al posto dello squalificato Di Donato, riacciuffa la partita con i cambi, rivitalizzando una squadra afflosciata e riconfigurando la coppia d’attacco con due under (Mascìa e Sanè: 7 per entrambi). Il rush finale lo premia.

 

Giancarlo Pugliese

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