PER FORTUNA C’E’ IL CAMPO / La versione di Rino La Forgia
PER FORTUNA C’E’ IL CAMPO
Evitiamo il solito “…clamoroso al Cibali”, anche perchè cambiata la denominazione. Ma in realtà il risultato in terra di Sicilia mi stupisce il giusto, poichè se è vero che anche il pareggio sembrava più consono, l’ago della bilancia si è spostato a favore del Foggia prendendo proprio spunto dall’azione che ha prodotto il rigore dell’1-2. Un’altra formazione verso gli ultimi secondi di gioco avrebbe semmai conservato il possesso palla sino al triplice fischio. Ferrante nel caso specifico, piuttosto che lasciar rotolare la sfera fuori dai limiti di gioco, ha preferito caparbiamente superare il diretto avversario e ciò dimostra l’audacia di questa squadra. Chiaro sia che la stessa audacia a volte si ritorce contro e provo ad immaginare se nel tentativo di far propria l’intera posta in palio, così come hanno fatto i ragazzi, avessero invece subito la rete beffa. Apriti cielo. Chiunque avrebbe condannato il non accontentarsi del punticino. Motivo per cui il migliore dei nostri, a mio avviso, è proprio il nostro attaccante come rappresentante dello spirito battagliero ed audace dell’intera formazione.
La gara l’abbiamo vista tutti e tutti abbiamo notato un Foggia propositivo sin dalle prime battute, ma che nel corso del primo tempo non ha dato una grande impressione, rispetto ad una seconda frazione della gara. Il gioco, diciamolo tutto, non è ancora quello che ci si aspetta (ma sono sereno), con qualche errore grossolano in difesa ed un attacco che si basa su un paio di individualità in avanti (Curcio e Ferrante), che, pur essendo atipici per il gioco del boemo (così si dice), comunque stanno portando avanti la carretta. Prova ne è che le due marcature a Catania siano venute fuori dalle conseguenze di due calci da fermo e non su azioni manovrate.
In ogni caso una vittoria che porta il sereno soprattutto in considerazione dei veleni emersi alla vigilia causa penalizzazione.
Su quest’ultimo argomento ci sarebbe da non dire nulla o tantissimo. E’ evidente però che certe questioni non possono passare inosservate.
Penalizzazione che come sappiamo ha rappresentato il classico “fulmine a ciel sereno”. E la dirigenza a mio avviso ha gestito malissimo la situazione. Direi di più: la conferenza stampa è servita semmai a gettare ulteriore benzina. Personalmente avrei gestito il tutto in modo molto semplice e banale. Sarebbe bastato, a mio modesto avviso, dire: signori miei, ci hanno fatto notare delle nostre banali inadempiezze a cui provvederemo attraverso il nostro legale, poichè 4 pt possono essere comminati al massimo per illeciti sportivi o amministrativi, ma non per banali questioni formali. E dunque ci adopereremo affinchè venga risolto il tutto. Ecco signor Canonico, noi avremmo auspicato questo ed addirittura saremmo stati dalla sua parte, pur essendoci regole magari assurde, ma che comunque vanno rispettate, senza se e senza ma. Lei invece, visto il silenzio da parte sua sulla vicenda, ha quasi piuttosto inteso colpevolizzare chi ha a cuore le sorti rossonere con un lapidario “il deferimento era pubblico”. Ora, a parte che il comunicato neppure si sa bene dove scovarlo (a detta dei giornalisti), a me risultava semmai che la sua venuta a Foggia fosse vista positivamente e soprattutto rappresentasse un elemento di tranquillità per una piazza sempre al centro di situazioni assurde. E il suo modo di rispondere ci fa intuire che neppure con lei possiamo star tranquilli e che dovremmo, giornalisti ma anche noi tifosi, chiederci ogni giorno se è tutto a posto, sulla stregua del film “Ricomincio da 3”, dove Lello Arena che intendeva andare a trovare Troisi, sarebbe dovuto scendere a ogni fermata del treno per chiedere appunto se era tutto a posto e continuare il viaggio. Alla fine, almeno per coerenza, perchè ha indetto una conferenza stampa e non ha invece continuato col suo silenzio? Che senso poi ha sbandierare al vento che ormai la conoscono tutti e non avevano bisogno di un certificato, che suona piuttosto come dichiarazione tutt’altro che di umiltà? Come detto sarebbe bastato pochissimo e non lo scontro che si ha avuto impressione volesse portare a termine al cospetto di giornalisti e tifosi, dichiarando infine che non si lascerà intimorire da eventuali contestazione. E chi mai lo auspica? Tante le cose che mi hanno lasciato interdetto, così come la questione della fascia di capitano su cui lei è voluto tornare. Banalmente mi vien da dire che abbiamo subito una penalizzazione per colpa del suo apparato (superficiale o meno che siano le motivazioni), però nel frattempo ho notato le sue vesti di Ds (Kragl) e di allenatore (la nota fascia di capitano). Assurdo pensare che possano esserci direttive pure sulla formazione da mandare in campo? Poi sinceramente non comprendo il fatto che tale decisione possa sollevare Curcio dalle pressioni. Pressioni di che? Dare la fascia di capitano è semmai un’attestato di stima, stima che lo stesso Zeman gli invia settimanalmente. Senza parlare dei tifosi. Fosse come dice lei sarebbe stato invece auspicabile concedergli dei turni di riposo, semmai. Mi creda presidente, sentire Zeman che sulla questione Curcio si attiene alle sue volontà perchè… è un dipendente, fa veramente male. Così come fa male sentir dire che era in disaccordo con tale decisione. Ora caro presidente, da tifoso ho molte aspettative da lei riguardo il mio Foggia, ma al momento chi ha molto da insegnare è proprio il Maestro. Lei sicuramente non è uno qualunque, ma è colui che ha acquistato una autovettura e se ha scelto uno dei migliori piloti in circolazione, non è che può dire: “ora scendi che voglio fare un giretto”. Caro presidente, mi piace pensare che certi avvenimenti, certi modi di fare, facciano parte di scosse di assestamento considerando che non è da tanto alla guida del nostro Foggia. E l’auspicio è che d’ora in avanti ci sia unione di tutte le parti, rispetto reciproco tra tutte le componenti del carrozzone rossonero, affinchè si raggiungano gli auspicati successi futuri. In ultimo mi permetto un consiglio a noi tifosi. Non facciamo che d’ora in avanti si guardi sempre la classifica pensando a quello che sarebbe stato o che potrebbe essere in futuro con i punti di penalità. Rammento che abbiamo 20 pt e basta, rammento che con l’auspicio di un solo maledetto punto, in tempi non sospetti, ci siamo giocati la serie B. Può bastare? F. F.
Rino La Forgia