Avellino-Foggia1-2. Il Foggia gioca al calcio, l’Avellino “a calci”. Tremolada consente troppo agli irpini

Una gara quella tra gli uomini del Maestro Zeman e del suo ex allievo alla Roma Gautieri  molto combattuta e dall’esito in dubbio fino all’ultimo momento della gara. Già al terzo minuto della prima frazione di gara l’Avellino  va vicino al vantaggio con Murano che si trova solo, a tu per tu con Joaquin Dalmasso, ma l’estremo difensore rossonero lo ipnotizza, respingendo coi piedi. Dalmasso sarà ancora una volta uno dei protagonisti di questa gara, il giovane portiere argentino col suo gran fisico e la tanta voglia di emergere e migliorarsi si sta dimostrando una delle carti vincenti del boemo. Posizione di libero aggiunto al limite dell’area di rigore, tanto per intenderci “alla Mancini” e tanto ma tanto coraggio ed anche spregiudicatezza nelle giocate con palla a terra. Ancora Murano allo scadere del primo quarto d’ora effettua una giocata su Gallo a centrocampo, involandosi in area e costringendo nuovamente Dalmasso a salvarsi in angolo.  Sull’azione successiva al 17′ scaturisce la rete del vantaggio biancoverde con Bove che entra in area e devia in rete portando in vantaggio gli uomini di Gautieri. Ma il Foggia c’è e continua a giocare evitando le continue provocazioni in campo da parte dei calciatori dell’Avellino con Tremolada che permette forse fin troppo. A conferma di ciò ecco arrivare l’infortunio accorso a Di Grazia al 23′ (al suo posto, Alexis Ferrante- sospetta lussazione alla spalla per lo sfortunato Di Grazia) che viene letteralmente travolto con un inutile fallo da Ciancio in maniera del tutto scomposta ed irregolare e senza che lo stesso arbitro sanzioni il calciatore irpino. I Satanelli giocano con calma e intelligenza e, al 28′, vanno vicini al pareggio con Sciacca che taglia l’intera trequarti con un passaggio filtrante verso Garattoni che avanza verso l’area e tira di destro, con Forte che non riesce a bloccare la sfera, liberata poi dalla retroguardia biancoverde. Si va al riposo ed al 5′, ecco la seconda occasione che capita ancora una volta sui piedi di Murano che su svarione difensivo della retroguardia foggiana supera con un dribbling Dalmasso ma, al momento della conclusione, con un difensore del Foggia sulla linea di porta per deviare di quel poco che basta la palla che colpisce il palo. Il Foggia comunque c’è sempre e continua a giocarsela. E già  all’11’ della ripresa i satanelli pareggiano, scende sulla fascia sinistra Rizzo che crossa al centro dell’area piccola avversaria, Scognamiglio svirgola con Merola che a due passi da Forte, non può far altro che metterla dentro tra il fortissimo tripudio dei numerosi tifosi del Foggia assiepati sugli spalti del Partenio. Un tifo ci piace ricordarlo unico, meraviglioso e mai domo specialmente nei momenti più difficili della gara per gli uomini di Zeman. Il Foggia forte della propria condizione fisica e mentale supportato dai propri tifosi a questo punto cresce come gioco e si propone sempre più spesso in avanti. Sono i nuovi entrati a fare la differenza ancora una volta come già accaduto contro la Turris, siamo al 29esimo minuto con Di Paolantonio che crossa verso l’area irpina, con Bove distratto che si lascia anticipare servendo una palla d’oro all’altro nuovo entrato Nicolao, che batte Forte sul secondo palo  per il gol che vale la qualificazione dei foggiani e che  accende la festa degli ultras dauni. Gautieri innesca allora tutta una serie di sostituzioni (ben tre) che però a nulla servono, Tremolada ci mette del suo con ben oltre 5′ di recupero ma il Foggia di Zeman è più forte di tutto e porta a casa la qualificazione al turno successivo che lo vedrà impegnato contro la la Virtus Entella.

Dispiace sottolineare la “scorrettezza” ricevuta da un difensore del Foggia (Davide De Pasquale) da parte di un calciatore irpino a fine gara con tre punti di sutura applicati al capo e su cui speriamo stavolta Tremolada abbia visto tutto…