Foggia-Brescia 1-2: le pagelle con i voti – MCPHV
Ecco a voi le pagelle di Foggia-Brescia, singolare denominazione che i palinsesti di Sky hanno assegnato per qualche oscura ragione alla sgambata infrasettimanale tra il Brescia A di Roberto Boscaglia e il Brescia B di Giovanni Stroppa che schierava le rondinelle Zambelli, Scaglia e alcuni innesti presi in prestito dal Foggia. Che si trattasse di un’amichevole lo confermano la prestazione da dopolavoro di Mazzeo, il fatto che a un certo punto si è visto in campo addirittura Fedato, ingiustamente sottratto da Stroppa al conforto del letargo invernale e le divertenti fake news dagli altri campi che parlano addirittura di un gol di Fedele.
Pagelle Foggia-Brescia 1-2: i voti ai rossoneri
Guarna 7 Nel primo tempo fa due miracoli su Caracciolo, così i compagni si convincono della sua natura divina e cominciano a venerarlo, trascurando certi effimeri valori terreni come ad esempio la partita contro il Brescia.
Tonucci 6 Dà sempre l’impressione di voler menare qualcuno, che sia Embalo o Torregrossa o Caracciolo o la signora Concetta Maria di anni cinquantasei, da giorni assente al lavoro dopo il colloquio di mercoledì sera in ascensore degenerato in tackle scivolato.
Camporese 5 Commette una quantità di errori assortiti, ma il più madornale è quello di guardare negli occhi Medusa, nome con cui amici e parenti chiamano Tonucci, che lo trasforma in statua di pietra. O così almeno ha provato a spiegare a fine partita il gol di Torregrossa.
Loiacono 6 Gioca bene per un tempo, poi nell’intervallo fa notare a Peppe Brescia la coincidenza fra il suo cognome e la squadra avversaria. La ripresa è un continuo scambio con la panchina di occhiate ammiccanti e battutine in barese stretto: la cosa più divertente era la faccia di Beretta, mentre gli altri facevano due gol. Però, che risate.
Zambelli 5,5 Appare ancora un po’ arrugginito, cosa comprensibile se consideriamo che l’ultima presenza da titolare era stata il 20 gennaio con il Pescara. E la penultima in una partita di calcio storico in piazza Santa Croce, a Firenze, nel basso medioevo.
Agnelli 5,5 Per tutta la partita, più che a giocare, si dedica a prendere in giro Martinelli. Si giocano i minuti di recupero quando capisce finalmente che quel centrocampista svizzero, più giovane e meno alto, è un omonimo del suo compagno di squadra, e non il suo compagno di squadra.
Greco 6 Pronti via e un avversario gli assesta un pestone che lo azzoppa subito. Calma, oh, nessun proposito di vendetta; siamo certi che non è entrato per far male il numero 20 del Brescia, Ndoj Emanuele, nato a Catania nel 1996, del quale forniremo a breve indirizzo e numero di telefono.
(dal 72’ Fedato s.v. Dopo la partita Stroppa gli ha detto testualmente “La prossima volta che ti mando in campo – ahah, ci sei cascato, non ci sarà una prossima volta”).
Scaglia 5,5 Lo prendono in giro perché sembra un atleta del passato: non ha né il fisico né il look dei calciatori contemporanei. Qualcuno ha detto anche che a guardarlo ricorda l’amico che chiami quando manca qualcuno per giocare a calcetto il giovedì sera. Ok, ora per favore volete spiegargli che scherzate?
(dal 52’ Gerbo 5,5 Più che un calciatore entrato dalla panchina sembra il secondo arbitro. La storia dei continui cambi di ruolo sta un po’ sfuggendo di mano)
Kragl 5,5 Stavolta la proverbiale faiola non va a bersaglio, e del resto non si può pretendere che questo ragazzo vada sempre a segno. (Vabbè sì però basta con queste facili ironie su Alessia Macari! Non c’è niente da fare oh, è inutile, come la giri la gi… no, cioè, dicevo: vergognatevi, pervertiti).
Mazzeo 5 Sbaglia proprio tutto, pure ad allacciarsi le scarpe. Ma che la sua fosse una giornataccia si era capito già dalla discussione di stamattina, quando è servita tutta la pazienza del custode della scuola elementare vicino casa per spiegargli che non poteva entrare e che le elezioni sono domenica prossima.
Nicastro 6,5 Segna il gol del provvisorio vantaggio ma sembra quasi non accorgersene. Ed in realtà è proprio così: festeggia, sì, ma è ancora per il gol all’Avellino.
(dal 71’ Duhamel s.v. Stroppa dice che ha problemi con l’italiano. Presto, qualcuno cerchi su Google come si dice in francese “Menala in porta come a Palermo”)