Il prof. Danza: un maestro di vita che ci lascia. Il ricordo di Pino Donatacci

[La scomparsa del caro prof. Pietro Paolo Danza, uomo di sport e maestro di vita, lascia un vuoto davvero incolmabile – e non è un’espressione di circostanza – nel tessuto sociale, culturale e sportivo della nostra città. Abbiamo letto lo splendido ritratto che ne ha reso un amico de ilFoggia.com, Pino Donatacci, instancabile animatore culturale e docente della (benemerita) “Università del Crocese” e ne siamo rimasti davvero colpiti, perchè restituisce l’autentica immagine del professore, fra le tante altre cose della sua vita colonna anch’egli e a pieno titolo della Zemanlandia che abbiamo amato. Con l’autorizzazione dell’autore, che ringraziamo sentitamente, siamo lieti di pubblicarla sulle nostre pagine, per condividere con i nostri lettori il ricordo di una persona che ha rappresentato una delle figure più positive e d’eccellenza della nostra Città.]

HO PERSO UN PADRE
dedicato al Prof. Pietro Paolo Danza
Il prof. Danza con Karim Laribi nella stagione 2010-11

Nella mia vita non ho avuto la fortuna di avere un padre amorevole. Quindi ho cercato il mio ideale in persone che ho eletto a padre. Oggi mi lascia uno di essi.

Il professor Danza è arrivato tardi nella mia vita, quando altri padri come mio nonno Francesco, don Nicola Palmisano, don Michele de Paolis, il nonno di mia moglie, Rocco Brienza, mi avevano già lasciato.
Sono stato folgorato da questo uomo: un uomo semplice ma tutto d’un pezzo, dritto davanti a tutti e che si piegava solo alla volontà di Dio. Un uomo onesto, che non ha mai messo il profitto al primo posto nella sua vita. Un uomo che non si è lasciato abbindolare dalle sirene del successo: il prof Danza era conosciuto e stimato nella nostra città, a lui e alle sue cure accorrevano i migliori calciatori provenienti anche da club molto più blasonati.
Oggi la comunità sportiva perde non solo un uomo di sport, ma una idea di Sport. L’idea di Sport del professor Danza era quella del rispetto dei propri limiti, contrapposta all’idea dello spor odierno che ritiene che con sostanze chimiche adatte si possono superare ; del rispetto e della conoscenza approfondita del proprio corpo. L’idea che nello sport non servono strumenti o attrezzature particolari per sviluppare le capacità, ma è più importante l’autodeterminazione. Questo suo modo di intendere lo sport lo ha allontanato, ma senza alcun rimpianto, dalle scene del calcio che conta, quando il Foggia di Casillo e Zeman lo scelse come preparatore atletico. La scelta naturale di un uomo come il prof Danza, che ha buone credenziali per poter aprire una scuola calcio di successo, scegliendo le migliori promesse, fu quella opposta. Seguì il suo cuore e, coerente con i suoi principi, si dedicò a chi aveva problemi fisici giudicati dalla medicina istituzionale persone non più guaribili se non chirurgicamente. Pensate la potenza di questo uomo. Grande atleta in passato, una carriera da primo della classe in campo sportivo ma che si dedica a chi è più sfortunato fisicamente, a chi ha avuto dalla natura poche possibilità. E’ come se un grande musicista e direttore d’orchestra all’apice del successo decidesse di dedicarsi a un coro di persone stonate o addirittura mute. Questa era la sfida più grande che ha vinto il professor Danza, un testimone che ha lasciato alla figlia Maria Filomena Danza e al genero Nicola. Ognuno di noi che abbiamo frequentato la Palestra potrà aggiungere qualche aneddoto a conferma della maestosità di questa persona che come ultimo atto d’amore e di generosità dona gli organi affinchè altre vite possano essere vissute tramite la sua.
Grazie Professore per esserti affacciato nella mia vita. La tua presenza è stata per me un segno di vicinanza col Divino.
Giuseppe Donatacci