Squadra nuova, vecchio spirito: il Foggia rimonta la Turris e vola al terzo posto

Squadra nuova di zecca, spirito vecchio: è questo il miglior cadeau che la prima serata aperta (finalmente) al pubblico amico regala alla gente dello Zaccheria. Perchè, diciamolo, questa è davvero una squadra tutta nuova, checchè ne pensi e racconti una certa vulgata che leggiamo qua e là: quattro o cinque undicesimi (in media) del team che a giugno scorso ha raggiunto la finale per la B è ben poco per non indurre a definire quella del mercato estivo una rivoluzione. Tecnica e tattica: l’abbassamento dell’età media e i concetti di Cudini ne sono solo un aspetto. Eppure, ciò che è rimasto invariato rispetto alla scorsa stagione è l’animus e la compattezza di una squadra che non s’arrende e non molla. La certificazione arriva dalla gara con la Turris nuovamente targata Caneo, capolista del torneo e forte del migliore attacco del girone, stando ai numeri. Di contro, un Foggia in piena emergenza, incerottato e raffazzonato, senza i due esterni titolari (Antonacci all’esordio dal primo minuto e Vezzoni adattato a destra), senza un centrale di ruolo (Marzupio sarà out per buona parte della stagione, se non per tutta) con Di Noia inventato in terza linea, senza una vera prima punta (Peralta e Tonin, poi Embalo – che sarà decisivo – dovranno surrogarne la funzione). Eppure i rossoneri tengono bene il campo, perseguono ugualmente le proprie soluzioni di gioco, e, quando la squadra va sotto. ci pensa Cudini a irrorarla a dovere, prima inserendo Embalo, poi risistemando Salines sull’out destro: saranno le mosse decisive che costruiranno la terza vittoria in campionato (seconda di fila), la prima in rimonta.

LA PARTITA – La storia di Foggia-Turris è tutta in un secondo tempo ricco di emozioni e di mosse tattiche da parte dei due mister. La spunta il Foggia e lo fa con merito: i rossoneri sono più precisi sotto porta e bravi nello sfruttare le chances a disposizione. A penalizzare la Turris di Caneo sono invece gli errori difensivi: il tecnico sardo, rientrato nella città dei coralli dopo una non positiva stagione a Padova, è ancora alla ricerca di un equilibrio meno precario tra le due fasi, sospeso com’è tra un attacco-monstre per rendimento ed una terza linea invece spesso arruffona e confusionaria. La prima frazione è decisamente poco spettacolare e con ben pochi momenti degni di nota. Squadre guardinghe e lente in manovra, soprattutto il Foggia che deve registrare distanze e movimenti alla luce di una formazione iniziale acciarpata alla meno peggio. Ne consegue un palleggio migliore da parte degli ospiti, che però produce ben poco: giusto una conclusione di Frascatore da lontano deviata in corner. E così la frazione termina sullo 0 a 0 ed è un piccolo record: tutti i primi tempi del Foggia, infatti, sono finora terminati a reti bianche. La ripresa però è un’altra partita. Il ritmo sale, l’intensità anche e arrivano occasioni e, soprattutto, i gol. La Turris apre le danze con Nocerino che si presenta davanti a Nobile, decisivo nell’ipnotizzarlo. Il Foggia risponde quasi subito: Marino ci prova dai 30 metri e centra la traversa. Il nuovo equilibrio creatosi in campo lo rompe Scaccabarozzi: stavolta Nobile è maldestro sulla conclusione di De Felice e l’ex Juve Stabia può ribadire in rete a pochi cm dalla linea bianca. E’ il 70′ ma, proprio mentre sullo Zaccheria (circa 5.000 gli spettatori presenti) cala il gelo, ci pensa Embalo (entrato da una decina di minuti al posto di Tonin), a rompere il proprio personale digiuno dal gol perdurante ormai da 4 anni e a trovare il tiro da lontano che sorprende un a sua volta stranito Pagno. La partita ora volge al bello: a questo punto ci provano entrambe a farla propria ma a trovare lo spunto decisivo è il Foggia. Salines piomba in area “alla Garattoni” arrivando prima di tutti (anche di Embalo) sul bell’assist di Schenetti. Lo Zaccheria va in tripudio, mentre la Turris tenta una sterile reazione che servirà a poco. Il Foggia vince, abbattendo un’altra delle squadre più in forma del torneo, e vola al terzo posto: impensabile per una squadra ricostruita a pezzi, tra arrivi tardivi e qualche reintegro inaspettato, ma che si dimostra di grande personalità e cuore. La migliore notizia della mite serata d’inizio ottobre.

Giancarlo Pugliese [Foto: ph. Potito Chiummarulo]

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Foggia – Turris 2-1 / IL TABELLINO

Marcatori: 70′ Scaccabarozzi (T), 76′ Embalo (F), 82′ Salines (F)

FOGGIA (3-5-2): Nobile; Salines, Carillo, Di Noia; Vezzoni (35’st Papazov), Martini (35’st Rossi), Marino, Schenetti (42’st Vacca), Antonacci; Peralta (42’st Idrissou), Tonin (20’st Embalo). All: Cudini. A disp: De Simone, Dalmasso; Riccardi, Vacca, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Brancato.

TURRIS (3-4-3): Pagno; Cocetta, Miceli, Frascatore; Cum (32’st Esempio), Scaccabarozzi (32’st Pugliese), Franco, Contessa; Giannone (21’st Matera), Maniero (21’st De Felice), Nocerino (11’st D’Auria). All: Caneo. A disp: Iuliano, Fasolino; Maestrelli, Musumeci, Burgio, Primicile, Guida, Pavone.

Arbitro:Andrea Bordin di Bassano del Grappa.
Ammoniti: Carillo (F), Giannone (T), Di Noia (F), Marino (F), Miceli (T), De Felice (T), Esempio (T)
Note: Spettatori: 5152, di cui 100 ospiti.  Recupero: 3′ pt, 5′ st