M’arrecòrde/ Accadde oggi: 105 anni fa nasceva l’Unione Sportiva Atleta

Lo storico stemma dello Sporting Club Foggia

Qualche giorno fa, precisamente il 12 maggio, si è ricordata la nascita dello Sporting Club Foggia, avvenuta nel 1920. Questa è la data a cui si fa generalmente risalire l’atto fondativo ufficiale del calcio foggiano. E con qualche ottima ragione: di lì a poco, infatti, seguiranno l’affiliazione alla federazione (1922) della neonata società, che porta il nome della città, e la partecipazione, dopo un’intensa attività in partite amichevoli, ai campionati federali (1923).

Roberto Fini (foto tratta da “Enciclopedia del Calcio Italiano”, 1929)

E tuttavia, non credo sia giusto passare sotto silenzio un altro anniversario, che cade proprio il 25 maggio: oggi. Un breve trafiletto, nella cronaca cittadina, della Gazzetta del Mezzogiorno, riporta con una certa enfasi la costituzione della società sportiva Atleta. Il presidente è Potito Romano – invece, il dottor Gustavo Nannarone, riportato in più libri come primo presidente del calcio foggiano, lo si ritrova come tale in un’assemblea dei soci dell’Atleta di poco seguente, tenutasi il 10 luglio 1913. Il vice presidente è Carmelo Scaglione, mentre i consiglieri risultano essere Rava, Martucci, Gentile e Roberto Fini, quest’ultimo uno dei grandi pionieri e protagonisti della nascita del calcio foggiano: lo ritroveremo sempre presente, negli anni successivi, sia come dirigente che come allenatore, qualche volta scende addirittura in campo per cimentarsi come calciatore, e, soprattutto, Roberto Fini sarà ancora al timone del Foggia nell’immediato dopoguerra, a sospingere e supportare i colori rossoneri nella difficile rinascita post bellica.

L’Atleta schierata in un torneo di football a sei di Molfetta. (Fonte: Wikipedia)

L’Atleta, come succede in quegli anni pionieristici e di giovanili entusiasmi, è prima di tutto una polisportiva. Infatti, la Gazzetta del Mezzogiorno riporta la notizia, in occasione della costituzione del sodalizio, dell’allestimento di una serie di manifestazioni di atletica e ciclismo, gli sport allora più in voga. Ma attenzione, si annuncia pure che il 27 maggio seguente è stata stabilita la disputa, a Foggia, di una partita di calcio con la celebre squadra dell’Ideale di Bari. Non cercate il risultato: spulciate pure, come ho fatto io, tutti i fascicoli delle settimane seguenti dell’archivio della Gazzetta del Mezzogiorno, ma di quella partita non v’è più traccia. Come ho già avuto occasione di rimarcare in queste noterelle storiche, la Gazzetta aveva (ha sempre avuto, ha…) un’impostazione, diciamo così, “Baricentrica”, così che, magari, vi trovate i resoconti di partite giocate in quegli anni, oltre che a Bari, a Molfetta, a Bisceglie, magari a Bitonto, ma di quelle disputate a Foggia, nisba.

La Daunia nel 1909 (fonte: Wikipedia)

Eppure, in quel lontano maggio del 1913, con la fondazione dell’Atleta, possiamo ben dire che sia veramente nato il calcio a Foggia. Anche in questo caso, ci sono tante ottime ragioni per affermarlo. Con le prime esperienze pionieristiche portate avanti dai giovani neofiti che avevano dato vita, negli anni precedenti, alla Daunia, all’Unione Sportiva Sardegna (nome probabilmente scelto da militari sardi di servizio a Foggia), all’Unione Sportiva Calciatori, Foggia aveva assistito a partite di calcio a sei, a nove, a dieci, ma è solo con l’Atleta che anche nella nostra città ci si adegua alle regole internazionali e ci si schiera in 11. Lo testimonia la formazione, riportata dallo storico Mario Taronna, che affronta la Liberty di Bari, sempre nel 1913, conquistando un prestigioso pareggio per 2 a 2. Con l’Atleta, i colori rossoneri (dopo che le prime squadre cittadine avevano vestito il bianco e nero, o il rosa …), divengono il tratto inconfondibile dei nostri portabandiera, e quei colori ci accompagneranno per sempre, senza interruzioni (a Bari e Lecce la storia è un po’ diversa …). E, per dirne un’altra, è alle partite dell’Atleta, disputate sul campo di Pila e Croce (nell’area dell’ippodromo), che compare, a delimitare la parte superiore della porta, per vedere meglio se la palla sia entrata o meno, una corda di canapa. Non è una traversa vera e propria, la VAR è di là da venire (!), ma insomma, si comincia a fare sul serio, è un gioco, non è neppure lo sport più popolare, ma il calcio a Foggia comincia a diventare quel formidabile motore di passione popolare che oggi ben conosciamo e amiamo.

E allora, per il centocinquesimo compleanno dell’Atleta, un sincero e riconoscente augurio e ringraziamento dal cuore di noi tifosi: quei generosi ragazzi, che, a prezzo di sacrifici e magari visti con il dileggio e la sufficienza spesso riservati agli innovatori in qualsiasi campo, portarono il football alla ribalta foggiana, se li meritano davvero, non trovate?

Walter Guarini

(Foto di copertina: il campo “Pila e Croce” nel 1923)