RIALZIAMOCI….

Era una trasferta da cui dovevamo tornare con i punti, ma al triplice fischio non resta che delusione e tanta rabbia. Ora leggendo e sentendo pareri ti rendi conto che non c’è unanimità di vedute. La mia è che la rabbia scaturisce dal fatto che probabilmente anche con un pareggio avremmo avuto da recriminare. La partita: alla lettura delle formazioni qualcuno a dire il vero ha storto il naso, ma nonostante ciò sotto un caldo anomalo il Foggia ha tenuto bene il campo sin dall’inizio, costringendo gli abruzzesi a sporadiche offensive. Non che noi avessimo tirato chissà quante volte in porta, ma si aveva l’impressione che i rossoneri avessero imbrigliato ben bene gli avversari. Una strategia che a mio avviso poteva portarci alla vittoria, considerando che il colpo finale avrebbe potuto darlo l’ingresso di un certo Galano a creare grattacapi al Pescara nel quarto d’ora finale. Tant’è che appena entrato quest’ultimo il progetto si stava avverando. Succede che il signor Pillitteri di Palermo (quello del famoso rigore di Perugia-Foggia) concede un rigore destinato a Mazzeo. Ma quando la luna è storta può anche succedere di tutto: che un rigorista come Fabio sbagli, che un colpo di testa da un cross trovi impreparata una difesa fin lì attenta, che un’incornata destinata in rete, sempre di Mazzeo, porti sugli scudi l’estremo difensore Fiorillo.
C’è forte amarezza, è inutile negarlo, ma non serve trovare in questa giornata un capro espiatorio, sarebbe deleterio oltremisura, oltretutto a pochi giorni dalla ripresa. Grassadonia sulla graticola? A Pescara direi che ci siamo espressi meglio degli avversari e comunque non credo possa essere responsabile di un rigore sbagliato. Il consiglio è quello di non mettere pressioni e creari isterismi inutili, ma far lavorare serenamente i nostri, poichè rappresenterebbe un’ulteriore autogol. E comunque al di là delle sfighe è evidente che ci abbiamo messo del nostro, ci mancherebbe. Il semplice possesso palla non garantisce nulla se poi non finalizzi. Non si può pensare di pungere se in avanti siamo Mazzeo-dipendenti, se poi quest’ultimo deve anche fare da assist-man. Chiaretti è un fantasista e i gol li fa col contagocce. Certo, ci sono sempre le incursioni di Deli, ma se capita una giornata-no come col Pescara? Sul centrocampo poi ci si rende conto che un Carraro ha sicuramente piedi buoni, ma per la serie cadetta ne deve mangiare di pane duro, prima di esplodere….., e noi non ce lo possiamo permettere di attenderne la consacrazione. Così come un dolor di cuore un Gerbo ancora in panca. In ultimo la difesa, che a parte il gol subito, appariva concentrata con in testa un Martinelli tornato ai suoi livelli. Tornando al mister, alcuni lo vogliono altrove, ma spesso si dimentica le difficoltà di uno squadrone solo sulla carta, al momento, tra squalificati e infortunati. Si dimentica che la frenesia di recuperare la penalità non aiuta e l’avvento di un nuovo mister non azzererebbe l’handicap. La speranza, ma direi l’impressione e che nonostante questa ennesima battuta d’arresto, questo Foggia rialzerà la testa quando meno te lo aspetti. F.f.

RINO LA FORGIA

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