DUE FACCE DELLA STESSA…PARTITA
Il dopo Foggia-Brescia potrebbe essere archiviato tranquillamente con qualche battuta qua e là. Rossoneri penalizzati da un arbitraggio discutibile soprattutto in momenti topici della gara, quando cioè ha inflitto una prima ammonizione assolutamente ingiustificata a Camporese che si è poi sommata con un intervento, questo sì, da secondo cartellino giallo. Attraverso un calcio di punizione sul finire, quando in realtà l’attaccante lombardo aveva già spedito la sfera nelle mani di Bizzarri. Senza poi considerare decisioni arbitrali anche su cose ininfluenti, ma che davano l’idea di certe intenzioni (per fortuna alla vigilia veniva descritto come “casalingo”). Foggia dunque punito immeritatamente mentre stava avviandosi verso una vittoria contro una formazione di alto rango.
Potremmo chiuderla qui ma non è affatto così. Riguardo la partita in realtà abbiamo incontrato una formazione con tanti nomi di rilievo, ma che allo stesso tempo ha una identità di gioco ben precisa, dunque tutt’altro che figurine. Le rondinelle sin da subito hanno cercato di imporre il proprio gioco, ma si sà che a volte gli episodi vanno in controtendenza rispetto all’andamento della partita. Così che il Foggia grazie ad una dormita generale della difesa avversaria si portava in vantaggio con Mazzeo (non mi trova d’accordo sentir dire che si sia sbloccato, semmai ha fatto nella circostanza quello che normalmente sa fare in una posizione a lui più congeniale), così come quando il Foggia iniziava a prendere fiducia, forte anche del vantaggio, subiva il pareggio grazie anche alla dormita di Camporese. Il seguito lo sappiamo: staffilata di Gerbo e la punizione bresciana già descritta. Vedendola sempre da un’altro punto di vista più critico (ma spero costruttivo per il futuro), il Foggia ha mostrato le solite lacune, i soliti problemi. Nonostante la determinazione ed il cuore messo in campo dai nostri, purtroppo il gioco continua a latitare e ciò non fa dormire sonni tranquilli, poichè al di là delle rosee previsioni su quello che potrebbe essere il prosieguo del torneo, nella realtà con poche idee in campo e con punti raccattati qua e là attraverso giocate episodiche, non è che siamo messi benissimo. Purtroppo poi continuando a pensare che oggi con 8 pt in più potremmo essere chissà dove, rischiamo a fine torneo di rimetterci l’osso del collo. E’ evidente che le considerazioni personali non vogliono mettere in discussione Grassadonia, oltretutto contrario da sempre alla poco simpatica pratica dell’esonero del mister (ad Empoli ad esempio son curioso di comprendere che genere di “affare” hanno fatto nel mandar via Andreazzoli). Le problematiche ormai si conoscono su gioco e su alcuni calciatori, e si spera che la pausa possa servire a qualcosa. Si parla nell’immediato, ad esempio, del varo del 4-3-3, che sfrutterebbe le potenzialità di certi elementi, e sarebbe pure ora. A Grassadonia invece si ribadisce il consiglio benevolo di non essere comunque un integralista. Nella “carriera” da tifoso ne ho conosciuto uno e si chiamava Zeman, ma doveva/poteva farlo avendo alle proprie dipendenze ragazzotti alle prime esperienze e dunque plagiabili ad un certo tipo di gioco. Con calciatori con caratteristiche ormai acquisite nel corso della carriera, come fai a snaturarli. Il Mazzeo lungamente corteggiato dal Pisa a seguito della valanga di reti realizzate, il Galano (il Robben pugliese) fortemente desiderato da oltre un anno, e potrei andare oltre, che giocatori stanno diventando? F.f.
Rino La Forgia
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