B-Movie/ Il meglio e il peggio dell’ultima settimana
Ad ogni sconfitta, la tifoseria insorge contro il patròn. E’ quanto avviene alla Salernitana di Lotito, ambiziosa tanto nella rosa quanto per ciò che si è visto in questo inizio di torneo, ma con il suo popolo in subbuglio, che reclama e inveisce ogni qual volta i risultati non dicono bene. Così è stato dopo la grossa scoppola contro il Brescia di Corini, sebbene forse si dimentica troppo facilmente che quest’ultimo è in realtà una delle favorite del torneo. La coppia-gol Torregrossa-Donnarumma, e la crescita di tanti giovani lanciati lo scorso anno, giustificano le velleità di Cellino. Ma il problema di Salerno è diverso: a Lotito, che pure ha riportato tra i cadetti una grossa piazza precipitata in D dopo due fallimenti in pochi anni, viene imputato il peccato originale. Quello di essere, fondamentalmente, il proprietario della Lazio. E il fatto è che due club con la stessa proprietà, nella stessa categoria non possono coesistere. Così, le 3 sconfitte nelle ultime 4 gare subite dalla squadra di Colantuono hanno dato la stura ai veleni che la gente granata cova ormai da tempo. Non foss’altro per la difficoltà ad accettare, come subdolamente ricordato da Luciano Moggi in una recente intervista, di non avere, con l’attuale padrone, prospettive di crescita. Un problema che, siamo pronti a scommetterci, fra qualche anno avranno anche a Bari.
Grosso intanto puntella la sua traballante panchina salendo sull’otto volante a Benevento, fra 2 espulsioni, il gol in sospetto fuorigioco di Matos e il rigore fallito da Coda con un improbabile e tragicomico cucchiaio. Nello scontro tra le due grandi delusioni del torneo, l’Hellas, che era reduce da 2 punti in 4 partite, tira così una boccata d’aria; il contestatissimo Bucchi invece, nel dopogara si appella “agli episodi”. Un disco un po’ stonato, che abbiamo recentemente già sentito anche da noi.
La classifica, intanto, si accorcia. Sono ormai ben 13 le squadre che possono a pieno titolo guardare ai playoff. Dalla 4^, per l’appunto il Brescia, al Venezia, ancora vittorioso sul terreno amico, reso da Zenga ormai un fortino, ci passano infatti appena 5 punti. Altrettanti dividono il plotone di squadre a quota 19 dal Cosenza, a partire dal quale comincia la zona-pericolo. Dove di punti se ne stanno facendo davvero pochi: fra i calabresi e il Livorno, al netto del Crotone, alle prese con un probabilmente salutare turno di riposo, su 5 solo una è andata a punti: parliamo ovviamente del Livorno, che i 3 punti peraltro li ha presi, come tutti sapete, nello scontro diretto col Foggia di Grassadonia. Decretando il passo d’addio del tecnico salernitano, in una gara che se fosse finita con risultato inverso avrebbe invece determinato il precoce esonero di Breda, secondo i rumors invìso ai calciatori amaranto rimasti legati a Cristiano Lucarelli. Invece Diamanti & co. ce l’hanno messa tutta per crocifiggere all’ultimo posto i rossoneri. Evidentemente le chiacchiere non volano solo a Foggia: tutto il mondo è paese.
Giancarlo Pugliese
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