B-Movie/ Lo stadio di legno e i sogni di Brescia, gli incubi di Palermo, la rincorsa del Benevento e il… “derby” di Volpi

Il rendering del progetto nuovo stadio a Brescia: tutto in legno

E alla fine il Brescia si prese il primo posto. L’ennesima doppietta di Donnarumma e il gol di Ndoj, ma anche il rigore sbagliato da Arrighini del Carpi, proietta le rondinelle in vetta alla classifica dopo un lungo inseguimento. Nella città della Leonessa si sogna, e in grande: non solo la serie A, ma anche il nuovo stadio: che Cellino vuole edificare integralmente in legno e con moderne dotazioni ad alto tasso di risparmio energetico, a partire dai pannelli fotovoltaici. E non finisce qui: lo stesso presidente sardo, in preda a manie di grandezza,  parla apertamente di un Brescia “che può far meglio dell’Atalanta” e coltiva il sogno-Balotelli come eventuale regalo della promozione. A patto, dice, di adeguarsi a quanto gli offrirà: per l’appunto, un sogno.

Alle spalle dei lombardi non ha mollato il Palermo, almeno sul campo. Importante la vittoria di Perugia, che blinda la 2^ piazza, ma i problemi sono fuori dal manto erboso: la penalizzazione di 4 punti è ormai una realtà molto vicina, anche se l’Amministratore Delegato Facile, ennesimo personaggio cabarettistico del nostro calcio, continua ad annunciare ogni giorno “novità importanti”: un supplizio di Tantalo per la tifoseria siciliana che non porterà a nulla di buono.

Ed è cominciata ormai la rincorsa del Benevento che non ha smesso di acquistare giocatori neanche ora che il mercato è finito da 2 settimane: dalla Polonia è arrivato lo svincolato under sloveno Vokic. Sul campo intanto i sanniti hanno portato a casa il sentito derby di Salerno, con tanti ringraziamenti a Micai, ennesimo portiere ex Bari alle prese con episodici svarioni da antologia.

I destini di Grosso al Verona sono appesi a un filo: può reciderlo definitivamente Marino, reduce, col suo lanciatissimo Spezia, dal sorpasso proprio a danno degli scaligeri. Per l’ex campione del mondo è fiducia a tempo: se sbaglierà anche lo scontro diretto in Liguria andrà a casa, con l’Hellas già d’accordo con Cosmi: contratto fino a giugno e la mission impossible di rimediare ai disastri del predecessore. A proposito di questo Spezia-Verona: è curioso che proprio in questa settimana siano emersi nuovi dettagli dell’indagine a carico del patron spezzino Volpi. Su Volpi, peraltro ben protetto dal passaporto diplomatico della Nigeria, gli inquirenti ipotizzano da anni i reati di riciclaggio e ora anche di immigrazione clandestina: è la storia di alcuni minorenni, manco a dirlo nigeriani, fatti entrare in Italia con visto turistico, tesserati per lo Spezia e poi rivenduti realizzando preziose plusvalenze. Ma non è tutto: si sospetta anche che Volpi sia il vero proprietario de facto del Verona di Setti. Insomma, fra i due club si giocherà quasi un derby…

In coda il grosso passo avanti lo ha fatto il Livorno: la vittoria nello scontro diretto col Cosenza regala a Breda il quartultimo posto e le lodi del redivivo patròn Spinelli. A leccarsi le ferite più di tutte è invece il Carpi, che non trova pace: il club biancorosso è la squadra che ha utilizzato sinora più giocatori, ben 30, ma sono arrivati altri 3 infortuni. Fra questi, quello del neo-acquisto Rizzo: 6 settimane di stop. Come dicono a Roma, una bella sòla.

Giancarlo Pugliese

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