M’arrecòrde/ Breve storia delle trasferte del Foggia a Brescia
Breve storia delle trasferte del Foggia a Brescia
La prima delle quali è datata 5 marzo 1961. E’ il campionato di serie B, la divisione in cui il Brescia è la squadra che vanta in assoluto il maggior numero di partecipazioni. Come spesso succede in quella stagione, culminata con la retrocessione, i satanelli escono sconfitti. La cronaca tratta dal ‘Messaggero’ racconta dell’unico gol che decide l’incontro messo a segno da quello che, dopo una lunga militanza con le rondinelle, sempre in serie B, sarà uno dei protagonisti del Foggia di Pugliese in Serie A, Armanno Favalli. Dopo essersi guadagnato l’affetto e l’ammirazione dei tifosi, al termine di una stagione, quella del 1964-65, condita da 32 presenze e 2 reti, a soli 26 anni Favalli perde la vita in un tragico incidente stradale, sulla via del ritorno da Foggia, quando era giunto a pochi chilometri dalla sua casa di Cremona.
Anche la prima trasferta bresciana nel nobile palcoscenico della serie A non suscita bei ricordi. Questa volta (è il 27 marzo 1966), racconta ‘Il Messaggero’, non c’è proprio partita: il Foggia esce nettamente sconfitto per 4 a 0. Poco male. La stagione termina con un brillante dodicesimo posto, che vale, per i satanelli allenati da Rubino, la seconda salvezza consecutiva nel massimo campionato.
Anche il Foggia di Zeman incasserà quattro reti dalla rondinelle bresciane in serie A. Succede alla quinta giornata del campionato 1992-93 (4 ottobre 1992), quando a Mompiano i rumeni Hagi e Raducioiu fanno il bello ed il cattivo tempo. Una sola rete per il Foggia, messa a segno da Hernan Medford. Sarà l’unica del simpatico costaricano in quel campionato, e coinciderà anche con la prima rete di un calciatore americano (non conteggiamo quelle del naturalizzato Morrone), ed un calciatore di colore, nella storia del Foggia. Anche per questo brutto rovescio in terra lombarda, possiamo dire poco male. Alla fine della stagione sarà infatti il Brescia a retrocedere in serie B, mentre il Foggia centrerà una prestigiosa quanto insperata salvezza. Del resto, a Zeman i viaggi nella città della Leonessa sono sempre stati indigesti. Anche nell’anno della trionfale cavalcata verso la serie A (1990-91), non si va oltre lo 0 a 0.
E’ proprio il caso, allora, di chiudere questa sommaria rassegna con un precedente beneaugurante, beneaugurante e che suggerisce più di una coincidenza, speriamo fortunata, con l’attualità. Parliamo dell’unica vittoria del Foggia in terra lombarda, il 6 aprile 1996. La firma, a pochi minuti dal termine, Nicolò Sciacca. Il racconto è quello del ‘Corriere dello Sport’.
Dicevamo, più di una coincidenza, da cui trarre quei buoni auspici che tanto ci occorrerebbero. Il Foggia è stato affidato da poche settimane ad un nuovo allenatore, Tarcisio Burgnich, che ha preso il posto di Delio Rossi. A Brescia è quasi una partita da ultima spiaggia. La vittoria, per molti versi insperata, sarà il propellente decisivo, per il morale e la consapevolezza di una squadra che aveva ormai perso ogni fiducia nei suoi mezzi, per l’imperioso rush finale che condurrà ad una salvezza che, a quel punto della stagione, pareva divenuta pura utopia. Come non trarre, dunque, per le modalità e le coincidenze, buoni auspici da quell’unico precedente vittorioso a Mompiano ?
Walter Guarini
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(Foto di copertina: immagine d’epoca dello stadio “Rigamonti” di Mompiano, Brescia, costruito esattamente 60 anni fa)