L’opinione di Rino La Forgia: “Suicidio perfetto”
Tra malati di social, tra infortuni reali e diplomatici, in campo una formazione inaspettata e forzata. E si son dovute attendere tante circostanze negative per vedere finalmente un Foggia vivace, con verticalizzazioni, azioni gol, tanto da far stropicciare gli occhi agli increduli spettatori. 60 minuti di produttivo calcio spettacolo grazie agli innesti di Matarese e Cicerelli, e tutti a chiedersi…ma questi così bravi erano? Mettiamoci poi un Busellato ai suoi livelli. Già, ma poiché era palese che tutto quello che si vedeva era più frutto del caso e delle esigenze, la mano dell’allenatore dove la mettiamo? Si dice che in Italia sia in atto la fuga dei cervelli, ma ci si sbaglia. Basta guardare la panchina del Foggia. Poteva mai essere che certi scienziati non dovevano metterci del proprio? Così che quando è entrata la “vecchia guardia” si è spenta luce, ma direi anche prima, considerando l’intensità degli esercizi fisici con cui qualcuno si apprestava ad entrare in campo. Leggo di presunti problemi fisici per alcuni che ne hanno legittimato la sostituzione. Certo che sì, e qui il mister ha ragione. Come fa Cicerelli a scofanarsi frutti di mare in quantità industriali a Manfredonia a poche ore dalla partita ed in compagnia di Matarese, Busellato e Leali? La corsa, il brio in campo in realtà dipendevano dalla mancanza del bagno, altroché. Inoltre fossero state 4 le sostituzioni disponibili sarebbe uscito anche il portiere. Così come il rigore parato non è dovuto mica a bravura, ma semplici spasmi intestinali sempre a causa di cozze, vongole e cannolicchi crudi.
Ecco dunque giustificato un 2-2 che poteva essere un 3-2, ma il nostro rigorista mica gioca per il Benevento. Così come poteva essere un 2-3 . Al termine poi nota di disappunto verso i tifosi. Vero che se stiamo in queste situazioni è soprattutto “dell’impegno” di chi fin qui è sceso in campo, ma col Livorno erano solo in due che si dovevano presentare sotto le curve. I nomi? Un po’ di fantasia, diamine. Sempre riguardo gli ultrà mi auguro che certe voci su qualche imposizione, siano privi di fondamento, poiché il Foggia è di tutti e non di qualcuno. Finito? Macché! “Il rigore parato da Leali è un buon segnale”, e dopo il “siamo sulla buona strada”. Possibile, mi chiedo, che a Foggia e dintorni non ci sia uno “buono” per certe patologie?
Tornando ancora alla partita spiace non aver visto la rete di Agazzi, sarebbe stata la ciliegina con dedica a chi parla (e spara cavolate) quando c’è il sereno e si defila quando dovrebbe dare spiegazioni. Oltre ovviamente alle 2 suppostine dell’unico attaccante di ruolo costretto ad andare via. Dopo il bluff iniziale del tridente delle meraviglie provate ad immaginare che squallore un Agazzi a centrocampo con un Matarese, Gori, Cicerelli a pungere. Oltre ad un Floriano ormai ex atleta. Finito? Ancora no. Che dire di Fares che dichiara di voler continuare con Nember? Proprio vero che al fondo non c’è mai fine. In ogni caso da innamorato di questi colori (indossando nel viaggio di ritorno tassativamente la tuta targata foggia lungo lo stivale) penserò a queste ultime finali per un insperato miracolo, ma temo che per questo il nostro santo protettore dovrà metterci tutti i “sentimenti”. F.f.
Rino La Forgia
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