L’opinione di Rino La Forgia: “…Che male abbiamo fatto?”
Per scrivere delle righe riguardo l’ultima trasferta del Foggia ho bisogno necessariamente di un interlocutore immaginario. Qualcuno che mi chieda: cosa ti è rimasto di Cremonese-Foggia? Ed io: “una bellissima compagnia di una quarantina di persone in una trattoria della provincia”. L’interlocutore: “no, no, ma intendevo dello Zini di Cremona”. Io: “guarda, un caldo terribile con un sole che spaccava le pietre e fatto strano anche dei nuvoloni all’orizzonte carichi di pioggia che facevano temere il peggio”. L’interlocutore: “no, no, intendevo dello spettacolo”. Io: “guarda all’inizio nella parte centrale della curva ospiti c’era il vuoto a causa dello sciopero del tifo per circa 15 minuti. Ah dimenticavo, uno striscione dei lombardi a ricordare l’evento luttuoso che caratterizzò la partita dell’andata con applausi da una parte e dall’altra. Davvero emozionante”. L’interlocutore: “uffa, nel rettangolo di gioco, insomma. Che partita è stata?” Io: “ma ne dobbiamo parlare proprio? Direi poco o niente”. Nel primo tempo le squadre si studiavano, ma senza affannarsi più di tanto. La Cremonese sembrava tutt’altro che in vacanza cercando soprattutto nelle intenzioni di dare soddisfazioni ai propri tifosi cercando con più insistenza la via della rete, anche attraverso il funambolico ex rossonero Piccolo. Il Foggia lì a contenere queste sporadiche intenzioni. Proprio così noiosa la prima frazione di gioco? Non direi poichè quando gioca Martinelli qualche passo di danza classica te lo inventa sempre (addirittura 3 ne ha collezionati durante tutto l’incontro), ma a parte quello si era tranquilli poichè pensavamo tutti che nella seconda parte della gara avremmo attaccato, avremmo cercato la vittoria considerando che le dirette concorrenti avevano giocato il giorno prima e con risultati auspicabili, e dunque ora toccava a noi. Poi tra una formazione che deve tentare di attaccarsi al complicato treno dei play off ed una che scende in campo per la sopravvivenza, non ci sarebbe stata partita. Così come pur non essendo bravi in matematica sapevamo (evidentemente non tutti) che anche un pareggio per noi aveva quasi la stessa valenza di una sconfitta, in quanto un punto ci avrebbe portato a raggiungere il Livorno (32 pt.), ma comunque sempre sotto considerando gli scontri diretti e quindi sempre in posizione di retrocessione diretta. Era normale si giocasse per la vittoria, perchè come si vede, anche a risultato acquisito, la matematica consentirebbe ancora…. Pensa con una vittoria.
Inizia dunque la ripresa con la sensazione di un arbitro tutt’altro che ostile, ma con un attacco che si affidava al solo Mazzeo. Col passare del tempo ti rendi conto che la Cremonese continuava a tentare qualcosa in più e di contro un Foggia che cercava di guadagnare secondi nella ripresa del gioco. Atteggiamento così palese che i tifosi cremonesi per diverse volte protestavano per le perdite di tempo. Ma la fiducia non ci abbandonava in attesa di assestare il colpo della vittoria, magari nei titoli di coda. Sarebbe stata una vittoria immeritata, ma chi se ne frega…. Macchè, la sensazione che più si andava avanti e più comprendevi che dagli e dagli la Cremonese in qualche modo poteva sbloccarla, vuoi per l’insistenza dei grigiorossi supportati dai propri fan, vuoi per i miracoli del nostro Leali. Ma nonostante tutto la fiducia rimaneva inalterarta finchè il nostro allenatore decide di far entrare Boldor, e allora anche i più ottusi comprendono che l’auspicio in terra lombarda prevedeva di portare a casa un risultato ad occhiali. Poi storia nota lo svarione dell’unico che si era guadagnato la pagnotta. Ebbene sì, a rendere ancor più amara questa trasferta, anche questo. Tra l’altro, aggiungo, lo stratega in panchina porta pure sfiga nelle sostituzioni, tant’è che sia contro il Livorno, sia contro la Cremonese appena sostituisce uno, subiamo la rete. La gara termina col triplice fischio e l’applauso dei nostri “eroi” verso la curva, che è stato, bisogna dirlo, il gesto tecnico più apprezzato dell’intero incontro. E nonostante gli inviti dei tifosi ad andare sotto la curva per la solita ramanzina (uffa, quanto son noiosi questi tifosi), i nostri beniamini pensavano bene di andare negli spogliatoi a strizzare quella maglia impregnata di sudore, lasciando i tifosi increduli, sbigottiti, amareggiati….e mi fermo qui. Del resto non è da tutti 0 tiri nello specchio della porta.
Per fortuna il tragitto dalla curva alle autovetture era breve e nonostante ciò i commenti si sprecavano. C’è chi chiede la testa del mister. Ma siamo pazzi? Mancano poche ore alla prossima gara e soprattutto Grassadonia deve “gustarsi” appieno e fino all’ultimo respiro il responso della sua conduzione tecnica. E ancora chi utilizzava termini molto in uso quali……”il pesce puzza dalla testa”. L’interlocutore mi chiedeva chi per ben due volte ha voluto Grassadonia (nonostante fosse già stato “scaricato” dai nostri guerrieri in campo in un vergognoso Livorno-Foggia)? E tu che fai, lo riprendi? Il nome lo sanno tutti. E chi ha permesso a quest’ultimo di smantellare una squadra, mandare via l’allenatore (Stroppa) e giocatori utili per la squadra e preso giocatori rotti, infortunati da riabilitare, inutili, pensionati e nel complesso costruendo una rosa non armonica?
Andiamo avanti perchè il bello continua ancora nel dopo partita, quando cioè i fan rossoneri sia pur a capo chino vengono quasi incoraggiati dalle forze dell’ordine che neppure si aspettavano una giornata così tranquilla. Neppure un briciolo di rabbia, che fantastici questi tifosi. Ma non si poteva mai immaginare che a un centinaio di metri Grassadonia, da cui auspicavamo silenzio, nel frattempo proprio non ce la faceva a non dire la sua. Va bene disertare la conferenza pre gara, ma io che ci sto a fare, avrà pensato? E li che senti in sostanza che è soddisfatto, che il campionato da del tempo per riprendersi. Tradotto i tifosi tengono il profilo basso e lui “sfotte”? Fermatelo, per piacere. La sua capacità tecnica ormai è pari solo alle esternazioni.
Campionato finito? Non scherziamo, che per caso la Salernitana é più stupida delle altre? Facciamola risorgere.
Noi? Noi ci saremo ancora, eccome. Il sottoscritto a Foggia per il Livorno, a Cremona, poi ancora Salernitana etc, ma non faccio testo perchè chi ha il contachilometri ormai fuori uso potrebbe protestare. Per la maglia, sì proprio per la maglia, così come da tanto tempo, così come coloro che a Cremona sia pur non vedendo un secondo della partita (perchè i cartelloni pubblicitari non permettevano), continuavano a far rullare i tamburi in modo incessante sino al 95′. Che grandi che siete. Infine calma per le prossime gare, per carità. Potrebbe essere che qualcuno magari auspichi gesti di intolleranza. Continuate, continuaiamo ad essere grandi…..rispetto a chi è tanto piccolo. F.f.
Rino La Forgia
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