All’insegna del…. 4
4 i gol della partita, 4 i punti che mancano ai sospirati 50 della salvezza, 4 i punti che ci distanziano dai play off.
Che dire, la vigilia di questa partita ci aveva messo una sorta di agitazione, nonostante le numerose assenze tra le fila dei cremonesi. I ricordi allo Zini riaffioravano alla mente, così come quella sciagurata rete di Temelin che frenò la squadra allora allenata da Galderisi (contro il povero Mondonico), verso la categoria superiore. Ma andiamo per ordine.
4 gol nel match coi lombardi ci induce a fare qualche riflessione nel merito. Per quanto ci riguarda, al di là del risultato roboante, si son viste cose nuove e positive nel pomeriggio di sabato scorso. Intanto l’esordio di alcuni “oggetti misteriosi”, che devo dire hanno mostrato di potersi integrare con facilità nei meccanismi. Ho notato una partecipazione maggiore nelle trame offensive da parte degli esterni che hanno trovato la via del gol (Zambelli) e che l’hanno sfiorato di poco dall’altra corsia (Scaglia). Di nuovo il fatto che il Foggia ha espresso il suo solito gioco fatto di tanto possesso palla, ma rispetto a tante gare ha capitalizzato al massimo, da qui un risultato più unico che raro, nonostante avessi dato per scontato che, specie verso la fine dell’incontro, prima o poi avremmo subito almeno una rete. Motivo? Ci pensava una telecronista (Sky) che rimarcava continuamente le poche e sterili offensive dei cremonesi come azioni gol da mordersi le mani (chissà, magari se ne sarà fatta una ragione quando al termine il tabellone riportava lo 0-4). Ci pensava il nostro guardapali a cui evidentemente pare quasi indigesto voler terminare una gara a porta inviolata (passaggio al dirimpettaio avversario, proprio come contro l’Empoli). Ci pensava Ramè con un tentativo di fallo nella nostra area di rigore, dove il ragazzo francese veniva subito rimbrottato da un arrabbiato Camporese il cui labiale era palese: ….se l’hai fatto ora, non ti permettere più….. In sostanza comunque il Foggia ha superato brillantemente la prova e stavolta per fare degli appunti al mister, bisogna davvero cercare con il lanternino. A mio modesto avviso i migliori: Calabresi, Nicastro, Zambelli, Agazzi ed il Greco del primo tempo. Ma anche gli altri meritano apprezzamenti;
4 punti ai 50 della salvezza, ma io dico che ne vorrei altri per scongiurare brutte sorprese che potrebbero arrivare a seguito di altre partite che si svolgono su altri campi (tavoli);
4 punti dai play off, ma io resto ora più cauto rispetto al passato, anche se recente. Cauto perchè ogni qualvolta ne parliamo sembra che si inceppi qualcosa, cauto perchè eventualmente i “sogni” passano attraverso una salvezza ormai acquisita e per quel che vedo ci sono formazioni sotto di noi che stanno iniziando a “macinare”, ad iniziare dal nostro prossimo avversario (Ascoli). Cauto perchè immaginare di approdare nella massima serie addirittura anticipando i programmi dei Sannella e con una situazione societaria a dir poco confusa (nonostante le recenti rassicurazioni), non è che mi esalti più di tanto. Insomma il mio auspicio è quello di ritrovare il sereno in seno alla dirigenza (tradotto, senza commissariamento), di rivedere i fratelloni Sannella ributtarsi a capofitto nel progetto. Un indizio potrebbe portare al nome di Nember: il resta o non resta potrebbe già indicare qualcosa. A proposito, qualcuno ha considerato il fatto che dopo l’ottimo lavoro svolto da quest’ultimo, certe “sirene” potrebbero farlo approdare verso lidi più altisonanti. Peccato, osservo io, che Luca Nember abbia già lavorato nella massima serie, arrivando tra l’altro ad essere premiato come miglior ds solo un paio di anni fa. Poi nel calcio, si sà….. Dunque, per tornare a noi, in serie A sì, ma per giocarcela e non per dire, come in altri lidi a noi vicini,….. quell’anno c’ero anch’io…… F.f.
Rino La Forgia