Attenti a quei due! Cerri e Di Carmine

E’ francamente difficile poter ridurre alla sola coppia d’attacco la forza del Perugia. L’arrivo di Breda, qualche puntello nel mercato di gennaio ed una migliore condizione fisica di diversi elementi, hanno permesso al Grifo di spiccare il volo e di collocarsi in zona playoff. Di tutto rispetto lo score delle ultime quattro partite, 10 punti con tre vittorie consecutive (pesantissime quelle contro le “corazzate” Frosinone, a domicilio, e Palermo).

Con 24 gol in due, Cerri (9 marcature) e Di Carmine (15) sono uno dei tandem più prolifici del campionato, alle spalle di Caputo-Donnarumma dell’Empoli (36 reti) e a pari merito con Ciofani-Ciano del Frosinone.

Del talentuoso centravanti dell’Under 21 impressionano anche i 9 assist che ha offerto ai propri compagni per la realizzazione di altrettanti gol. Alberto Cerri, classe 1996, è senza dubbio uno dei migliori prospetti italiani in circolazione. Non è quindi un caso che il cartellino sia di proprietà della Juventus, quasi “onnivora” nell’accaparrarsi i più promettenti giovani nostrani, salvo poi girarli in prestito per farli maturare e, più raramente, valorizzarli con la maglia bianconera. Fisicamente imponente (194cm per 92kg), ma dotato di ottime qualità tecniche, dopo aver realizzato valanghe di gol nelle giovanili esordisce in Serie A nel Parma, squadra della sua città, non ancora diciottenne. Da lì inizia un peregrinare con alterne fortune (si legga in particolare l’operazione al ginocchio l’anno di Lanciano), che oltre a quella crociata e a quella frentana, lo porterà a vestire anche le maglie di Cagliari, Spal e Pescara. Approda a Perugia la scorsa estate e trova finalmente quella continuità di impiego che, considerando anche il bottino in Tim Cup (4 reti in 3 partite), lo porta per la prima volta ad andare in doppia cifra nei professionisti.

Meno giovane (classe 1988), ma assolutamente di valore per la categoria, Samuel Di Carmine è una seconda punta che si completa molto bene con il suo compagno di reparto. Cesare Prandelli prova a valorizzarlo facendolo esordire giovanissimo con la maglia della Fiorentina sia in Serie A che in Europa. Gli osservatori del QPR lo notano e lo portano in Inghilterra, dove non viene impiegato con continuità in una stagione che si rivelerà abbastanza anonima sia per lui che per gli Hoops. Torna in Italia ma nè a Gallipoli e nè a Frosinone trova la consacrazione che invece dapprima Cittadella e poi a Castellammare di Stabia ottiene in termini di impiego, qualità delle prestazioni e numero di reti segnate. E’ però con il Perugia che trova una vena realizzativa importante, raggiungendo la doppia cifra sia in questo campionato che in quello passato, portando a circa 1 gol ogni 2 partite e mezza lo score con la maglia umbra.

Fonte foto: AC Perugia