Attenti a quei due! Dickmann e Puscas
E’ abbastanza facile pronosticare un futuro nella massima serie a Lorenzo Dickmann, polivalente esterno destro che può giocare sia come terzino in una difesa a 4, che come laterale in un centrocampo a 4 o a 5. Ahinoi già in gol nel match di andata dello Zaccheria, il ventunenne nativo di Milano ha di recente collezionato la sua prima presenza in Under 21. Gigi Di Biagio gli diede infatti fiducia, schierandolo per gli interi 90 minuti dell’amichevole vinta 3-2 contro i pari età della Russia nel match dello scorso novembre. Cresciuto al Centro Schuster di Milano, scuola di vita prima che di sport, approda a 15 anni nel settore giovanile della società piemontese, con la quale brucia tutte le tappe, esordendo in Serie B non ancora diciottenne nella finale playout di ritorno contro il Varese, che vide il Novara pareggiare 2-2, ma sprofondare negli inferi della Lega Pro dopo il ko dell’andata. La stagione successiva diventa titolare pressoché inamovibile, trascinando gli azzurri all’immediato ritorno in cadetteria, dove si mette in evidenza per essere uno dei giovani più apprezzati e più utilizzati dell’intera categoria.
Probabilmente più conosciuto e più temuto è invece George Puscas, possente centravanti di nazionalità rumena, in prestito dall’Inter dopo una stagione e mezza con la maglia del Benevento. Prelevato dalla società neroazzurra quando giovanissimo si era messo in luce nel Bihor di Oradea, balza agli onori della cronaca nella stagione 2014/15, allorquando realizza 16 gol in 11 partite nel Campionato Primavera, guadagnandosi l’esordio in prima squadra, con la quale riesce a disputare gare di Coppa Italia, Campionato ed Europa League! Di fatto è l’uomo che regala la storica promozione in Serie A al Benevento, siglando due reti nelle ultime due giornate di campionato e tre gol nelle quattro partite disputate nei playoff, che i sanniti vincono a sorpresa, dopo averli agguantati in extremis grazie alla fondamentale vittoria al 93esimo alla penultima giornata contro il Frosinone. L’impatto da titolare con la massima serie non è dei migliori e prima Baroni e poi De Zerbi non riescono a valorizzarlo, costringendo l’Inter a trovargli un’altra sistemazione. Fa comunque in tempo a regalare agli “stregoni” il primo punto in serie A, andando in rete nel suo personalissimo derby contro il Milan, nella nota partita pareggiata dal portiere Brignoli. L’approdo a Novara è da urlo, sigla cinque gol nelle prime tre partite disputate con la sua nuova maglia (pesantissima la tripletta al Cittadella). Colleziona due cartellini gialli e conferma l’esuberanza caratteriale che fin dalle giovanili lo accompagna. Si ispira a Ibrahimovic ed è un talento puro che in questa categoria può fare la differenza. L’assenza di Tonucci ci priverà probabilmente di una sfida spigolosa e “di altri tempi”…ma guai a pensare che il Novara sia solo lui!
Gente come Maniero, Sansone, Macheda, Di Mariano, ecc. può inventarsi la giocata da un momento all’altro. Sarà fondamentale evitare gli errori visti sabato contro il Brescia, ricordandoci come alla salvezza ci si arriva anche con i pareggi, soprattutto negli scontri diretti e contro squadre che dimostrano di poterci affrontare alla pari!
Fonte foto: Zimbio