B-Movie / Guaio Grosso a Verona , Perisan conquista Padova: il racconto del torneo di B

La settimana della serie B

Alessandro Nesta (Fonte Foto: la Nazione)

Dopo Oddo, Juric e Rastelli, si è piazzato anche Nicola: dei 4, tutti accostati al Foggia a inizio estate, solo quest’ultimo ha consevato il posto in A, a Udine. Rastelli è l’unico a partire con una vittoria, per quanto sofferta contro il Livorno di Breda. Cade invece Oddo a Perugia nel derby dei campioni del mondo contro Nesta, per la verità con molti rimpianti per le occasioni sprecate e l’incredibile autorete di Simy. Nesta invece ha in qualche modo puntallato la sua panchina in Umbria, pur senza convincere mai, grazie alle 3 vittorie consecutive, tutte ottenute in modo un po’ rocambolesco.

 

Fabio Grosso

L’altro campione del 2006, Grosso, è invece sui carboni ardenti: la pesante sconfitta nel sentito derby di Brescia sembrava potesse essergli fatale, ma è giunta invece un po’ a sorpresa la riconferma da parte della dirigenza dell’Hellas. Una decisione accolta malissimo dalla tifoseria, che ha formalmente minacciato di disertare in massa il Bentegodi nella prossima e già decisiva gara contro il Palermo. Con i veneti – 4 sconfitte nelle ultime 7 gare – in pesante involuzione, e una piazza che ormai ha terminato le sue scorte di pazienza, ci vorrà un grande colpo, quasi quanto il rigore di Berlino, per rimettersi in sella al cavallo scaligero. Dall’altro lato, il lanciatissimo Palermo è la squadra più in forma del torneo: per Stellone 5 vittorie in 6 partite e un primo posto agguantato con pieno merito, spodestando in malo modo un Pescara cui finora era andato tutto fin troppo bene.

Sandro Tonali, per molti l’erede di Pirlo

Alle spalle di questo duo, scalpitano in 4, ognuna a modo suo: c’è la Salernitana cinica e senza fronzoli di Colantuono, accusata senza mezzi termini da un allusivo Pasquale Marino di “aiutini”;  c’è l’altra epigona del calcio all’italiana, il Lecce di Liverani, tutto contropiede e balistica da fuori area, che, forse esagerando, sogna già in grande. C’è il Cittadella di Venturato, mai domo e dal bel gioco, rapido e propositivo, che si conferma anche quest’anno. E infine il Brescia tecnico e giovane di Donnarumma, Torregrossa e del neoazzurro Tonali, non a caso i 3 match-winner di domenica scorsa, che con Corini sembra in costante crescita.

La grande parata di Perisan ad Ascoli

In coda, mentre Braglia fa mea culpa, e al contempo critica l’ex Di Piazza, esordio col botto per Foscarini a Padova: pochi ritocchi all’impianto ereditato da Bisoli sono bastati per centrare subito una vittoria pesantissima ad Ascoli, ottenuta grazie a un contropiede perfetto e velenoso, ma soprattutto grazie alle parate del baby Samuele Perisan. Classe ’97, anche lui scuola Udinese, come i vari Meret e Scuffet, Perisan sostituiva l’altro baby Merelli, a sua volta un classe ’96, rilevato a titolo definitivo dall’Atalanta e titolare nel primo scorcio di torneo. Insieme, fanno quasi l’età di nonno Bizzarri.

Giancarlo Pugliese

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