B-Movie/ Palermo shock, Donnarumma record, Braglia e il modello-Foggia: i temi della settimana

Le giornate di campionato nei periodi interessati dal mercato sono sempre un po’ particolari. Non hanno fatto eccezione le prime due del girone di ritorno di serie B. Fra giocatori distratti dalle sirene di procuratori e mass media, e le difficoltà interne di qualche società rese alla luce impietosamente  dal calciomercato, è facile osservare risultati sorprendenti e un numero di marcature superiore alla media.

La prova per eccelleza è data dal traumatico inizio anno della capolista Palermo. Non eravamo chissà che profeti, nelle scorse settimane, a pronosticare le difficoltà che, nonostante il grande girone di andata, avrebbero incontrato i rosanero alla ripresa. Le nubi sulla nuova proprietà, infatti, non solo non si diradano, ma si fanno più fosche dopo il grido d’allarme lanciato dal “Sole 24 Ore”, con un titolo che non lascia spazio ad equivoci: «Acquirenti senza solidità finanziaria, Palermo già formalmente fuori dal prossimo campionato». Insomma, un vero e proprio tsunami sul club siciliano, non a caso immobile sul mercato, che, fa specie ammetterlo, può spiegare anche le due sconfitte consecutive della squadra di Stellone. E mentre emergono difficoltà perfino a garantire il regolare svolgimento della prossima gara interna, il vecchio proprietario Zamparini finisce agli arresti domiciliari e si scoperchiano le scatole cinesi che hanno interessato i conti del club. Per inciso: in tutto questo, lunedì, alla Favorita,  arriviamo noi.

Tanti gol, dicevamo: 8 solo a Brescia, fra due squadre ambiziose che hanno dato spettacolo. Ma se Marino, pur ammirando le prodezze dell’esterno Bidaoui, deve aggiustare la difesa, Corini può ringraziare l’arbitraggio per un rigore un po’ generoso, che regala un pari comunque meritato, visti i due pali e le tante palle gol create. Una certezza: con un Donnarumma che segna anche per sbaglio (18 gol in 21 giornate, eguagliato il record di Di Vaio di 20 anni fa), il volo delle rondinelle è solo all’inizio.

Ottime notizie anche da Lecce: la prova di Salerno conferma che il momento d’oro è lontano dal terminare. Quando i salentini accellerano, con Mancosu e Palombi, sono dolori per tutti. In quest’ultimo caso, lo sono stati per Lotito, ancora una volta contestato, e alle prese coi mugugni anche del proprio tecnico Gregucci.

In coda, invece, solo il Crotone, nel modo che purtroppo sappiamo, fa un considerevole balzo in avanti. Le altre procedono a zampa di gallina, con più di qualche recriminazione per il Padova, che con il punto davvero buttato via nel derby di Venezia, consente ai lagunari di lasciarsi alle spalle un salutare distacco dalla zona rossa. Inguaiando, peraltro, anche noi. Non tutti i pari però hanno lo stesso peso specifico: importante e meritato quello del Cosenza a Verona, con doppia rimonta finale. Curioso il racconto di Braglia a fine gara: “volevamo fare quello che ha fatto il Foggia contro l’Hellas e ci siamo riusciti”.

Ecco. Anche noi vorremmo che quel Foggia, volitivo, brillante e arrabbiato, si rifaccia vivo, al più presto.

Giancarlo Pugliese

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