I Briganti, i gemelli e l’ex: le mille storie di Foggia-Vastogirardi

Vastogirardi ha un nome particolare quanto curioso. La posizione è amena (vicina alle fonti del fiume Trigno) e la storia antica, affondando le sue origini fra i Sanniti e un tempio italico dedicato, non casualmente, a Ercole (protettore dei pastori transumanti). E proprio le antiche rotte della transumanza uniscono da secoli le popolazioni dell’alto Molise, la regione di questo piccolo paese, e la gente della nostra terra. Lungo tali vie, ieri, 25 Settembe 2019, sono giunti a Foggia i tifosi dell’A.S.D Polisportiva Vastogirardi Calcio, la piccola squadra di football locale, assurta agli onori della cronaca regionale dopo la trionfale promozione in serie D della scorsa stagione.

Una promozione che ha portato in dote al paese, rifondato intorno al XII secolo da un Capitano crociato (tal Giusto Girardi, da cui il nome), ben due recordRë Uàštë , come è chiamato nel dialetto locale dei suoi abitanti, è infatti il Comune più alto di tutta la Serie D, con i suoi 1.200 metri circa di altitudine, e anche il più piccolo: 684 residenti all’ultimo censimento. Una suggestiva rappresentanza di essi era presente allo Zaccheria, per una partita che resterà nella storia del piccolo borgo e fra i ricordi più preziosi di chi ha preso parte a questa trasferta: per assistere a questo affascinante match di coppa, dal paese è partito infatti un pullman. Occorreva prenotarsi presso le attività del paese (praticamente due in tutto: un bar e un alimentari): lo hanno fatto circa in 40, ovvero il 6%, grosso modo, dell’intera popolazione. Accolti dalla simpatia e dagli applausi del migliaio circa di tifosi rossoneri presenti ieri sera fra gli spalti. Un bandierone gialloblù (i colori del paese) e 3 striscioni davvero suggestivi. Uno di questi mostrava orgoglioso la propria identità: “MONTANARI”. L’altro, con altrettanta fierezza, richiamava alle strenue lotte che, ormai un secolo e mezzo fa, questa popolazione ha sostenuto per lunghi anni contro gli invasori (piemontesi), soffrendone eccidi a ripetizioni, mai dimenticati : “BRIGANTI”All’epoca, Vastogirardi contava circa (dati censimenti ufficiali) 2.400 abitanti: il quadruplo di oggi. Ma si sa, come recita un adagio tornato drammaticamente in auge (e come racconta Pino Aprile nei suoi libri) , per tante popolazioni del Sud l’epilogo di quel controverso periodo storico che portò alla cosiddetta “Unità” fu sintetizzato da due alternative : “Briganti, o Emigranti”.

Non sono le uniche piccole (o grandi) storie regalate dal pittoresco “mercoledì di coppa” di ieri, che tecnicamente ha raccontato di un Foggia in buon spolvero, con Iadaresta decisivo, un interessante esordio per il nuovo esterno destro under Youssef Sadek, e la prima apparizione anche per l’altro neoacquisto over Matteo Gerbaudo.

Davide e Sergio Di Stasio (Fonte : Instagram)

Quante possibilità, ad esempio, avevano due fratelli gemelli, militanti in due diverse squadre di gironi differenti, di incontrarsi,  per la prima volta da avversari, nella città dove sono calcisticamente cresciuti? Davvero poche. Specie se pensiamo che, a questo 3° turno di Coppa, prendevano parte ben 64 formazioni. Eppure è quello che è avvenuto ieri ai gemelli Davide e Sergio Di Stasio, rispettivamente portiere di riserva del Foggia ed esterno destro del Vastogirardi. Venosini, cresciuti entrambi nel vivaio del Foggia Calcio, dove hanno militato insieme fino alla scorsa stagione in “Primavera”, hanno vissuto ieri una serata davvero speciale, titolari in campo l’uno di fronte all’altro. A un certo punto, Sergio ha avuto anche la possibilità di tirare verso la porta difesa da Davide: occasione sfumata. E “gol fratricida” mancato. Ma siamo sicuri che, se avesse potuto scegliere, Davide il gol lo avrebbe preso volentieri dal “suo” Sergio.

 

Giovanni Kyeremateng col presidente Lo Campo

Invece, quello raccolto in fondo al sacco, è stato il più classico “gol dell’ex”. Altra storia: Giovanni Kyeremateng,  puntero italo-ghanese dal fisico scolpito e dalla gran falcata, vero girovago della serie D tra Imolese, Trento, Nardò, Rende e Matelica, approdò anche a Foggia, poco più che ventenne. La classica meteora: lo portarono in gennaio i Lo Campo, l’anno era il ’13-’14, 2^ Divisione. Giusto 6 mesi e 7 presenze, ma nessun gol all’ombra dello “Zaccheria”. Quello, è arrivato solo ieri sera, al termine di una poderosa progressione che ha lasciato per strada Cadili e fatto secco Di Stasio. Lo ricordavamo per la simpatia e la disponibilità fuori dal campo. Quest’anno è partito bene: 2 gol in 4 presenze in campionato, insieme alla sua squadra (che era ancora imbattuta: 3 pareggi e 1 vittoria, più 2 in Coppa). In bocca al lupo!

Infine, un’ultima umile nota personale del vostro altrettanto umile cronista. Che ieri era senz’altro, fra le persone presenti allo Zaccheria, quella venuta da più lontano. Sì, ancora più lontano dei simpatici sostenitori molisani. Il fatto è che, dalla mia residenza nelle Marche, i km sono 350. E ieri alcuni dei “pochi intimi” presenti fra i mitici gradoni mi hanno dato scherzosamente del matto, con un misto che mai mi sarà sufficientemente chiaro di ammirazione e/o compatimento. Probabilmente (diciamolo subito), hanno ragione. Ma scusate (ho risposto con una punticina di orgoglio a tutti) : dopo tanti anni e tante partite, avrei mai potuto perdermi questa col Vastogirardi e tutte le sue storie?

Torneranno i tempi belli… ne siamo certi. Ma io, questo biglietto, lo conserverò, fra le mie cose più gelosamente custodite.

Giancarlo Pugliese

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