De Santis: “In campo con gli juniores. E spero salga il Bitonto”. Ma deve giocarci tra 11 giorni. Campionato falsato?

Sono gravi, gravissime le affermazioni del ds del Taranto Vincenzo De Santis rilasciate ieri ad un’emittente locale. Intanto accuse durissime al Foggia, reo, secondo De Santis, di chissà quali nefandezze nella gara d’andata (per la verità cosa sia avvenuto è noto: la baruffa nel sottopassaggio costò squalifiche postume ad Anelli e Corda e un’espulsione a un giocatore del Taranto; pariglia resa al ritorno con l’ingenua manata di Di Masi su cui l’avversario stramazza al suolo), oltre che di altre amenità (chi volesse saperne di più, potrà leggere la “sbobinatura” dell’intervista resa dal nostro Luciano Gallucci). Accuse su cui il Foggia, a quanto ci risulta, non resterà a guardare.

Ma De Santis fa di peggio: “da bitontino” (guarda caso il ds rossoblù è nato infatti proprio a Bitonto), il dirigente tarantino proclama di augurarsi la vittoria del campionato del Bitonto. Perchè sia da ritenersi estremamente grave  questa affermazione è facile a dirsi e ancor più a comprendersi: fra 11 giorni, domenica 23 Febbraio, la capolista va a far visita proprio al Taranto, in una gara che potrà essere decisiva per entrambe le squadre. Augurarsi che il torneo lo vincano i suoi concittadini cosa vuol dire?

E’ appena il caso di ricordare che il Capitano del Foggia Gentile, non più tardi di 3 giorni, fa era stato ferocemente attaccato a fine gara nella sala stampa dello Jacovone, per aver semplicemente detto : “Mi auguro che il Taranto, ottima squadra,  abbia con il Bitonto la stessa fame che ha mostrato con noi”. Più di qualcuno dei giornalisti jonici aveva a quel punto replicato con durezza al giocatore, accusandolo di fare illazioni sulla probità sportiva del Taranto. Orbene, dopo queste dichiarazioni del direttore sportivo del club rossoblu, saremmo curiosi di sapere cosa ne pensano quegli stessi cronisti.

Non finisce qui. A nostro avviso, l’affermazione più grave di tutte è un’altra ancora. Il ds tarantino, pur avendo duramente esecrato la condotta definita “ostruzionistica e antisportiva” tenuta a suo dire dal Foggia allo Jacovone, se la prende con i suoi giocatori, praticamente contraddicendosi: è a loro infatti che addossa le colpa del risultato negativo e della pessima prova della squadra rossoblù. Conseguenzialmente a questo ragionamento, ecco che De Santis fa esplodere la bomba: “Dalla prossima settimana più spazio ai giovani, vogliamo valorizzare più di qualche 2000 e anche quelli della Juniores saranno buttati in campo per essere valutati”.  Quindi? Cosa vuol dire? Il Taranto affronterà il Bitonto escludendo i giocatori più esperti e rinunciando alla miglior formazione? 

Francamente siamo basiti. Il Taranto è attualmente quinto in classifica, ovvero in piena zona playoff. Se dobbiamo guardare ai soli risultati, sebbene l’immagine percepita all’esterno sia quella di un club dove regnano sovrane confusione e improvvisazione, non è affatto una squadra in crisi, nonostante la sconfitta interna contro il Foggia (comunque la seconda forza del campionato). Gli jonici venivano infatti da 6 risultati utili consecutivi, 4 vittorie e due pareggi, e domenica erano reduci dall’importante affermazione di Sorrento, sul campo della terza in classifica. Per questa ragione, quello di annunciare l’impiego massiccio, a 11 giornate dalla fine, di giocatori under o addirittura juniores, mostrato malcelatamente come una sorta di provvedimento “punitivo” nei confronti di qualche giocatore “senior”, è un fatto che non si spiega, nè può avere nessuna giustificazione logica. Ricordiamo a tutti che i playoff possono garantire alle vincenti il ripescaggio nella categoria superiore, in una graduatoria in cui blasone, bacino d’utenza e storia del club rappresentano attributi fondamentali. Il Taranto dunque, con la tradizione e il pubblico che si porta dietro, è ancora considerabile pienamente in lotta per un obiettivo importante, quello del ritorno in C, che può essere conseguito anche senza centrare il primo posto. Cosa significano allora queste affermazioni del bitontino De Santis? Il Taranto “si scansa”?

Ravvisiamo in queste parole un rischio grave ed evidente: quello di falsare un intero campionato, tanto per la lotta alla promozione o per il piazzamento ai playoff, tanto per quella relativa alla salvezza (il Taranto ha infatti ancora 11 squadre da affrontare con la bellezza di 33 punti in palio). Se infatti queste dichiarazioni non si rivelassero semplici boutade polemiche, ma avessero invece un seguito riverberantesi sul campo, ci potrebbero essere gli estremi per ravvisare una potenziale violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità, cardini dell’ordinamento sportivo, in relazione all’art. 48, comma 3, NOIF (Norme Organizzative Interne della Federazione): disattendendo, cioè, l’obbligo, in esso prescritto, di  “schierare in campo la migliore formazione a disposizione”. Una violazione a tutti gli effetti grave, passabile di procedimento disciplinare (con contestazione di responsabilità quantomeno oggettiva).

Senza considerare il fatto che questa incomprensibile e immotivata sortita rischia di contribuire a gettare un’ulteriore ombra a un campionato che comincia ad assumere contorni velenosi. Pensiamo infatti al Bitonto: da squadra schiacciasassi qual è, reputiamo tranquillamente nell’ordine delle cose che la capolista possa uscire vittoriosa anche dallo Jacovone (tantopiù che Patierno&co. hanno, a quanto dicono i numeri, un rendimento estremamente positivo nelle gare disputate in Puglia). Ma non è difficile comprendere come dichiarazioni simili, a 11 giorni dalla partita, non possano che generare sospetti che, francamente, non servono a nessuno. E non è sbagliato ritenere, in tal senso, che, oltre al Foggia, bene farebbe ad intervenire anche la società neroverde,  prendendo in qualche modo le distanze dalle improvvide affermazioni del ds tarantino…

Giancarlo Pugliese

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