“Conoscere il risultato finale delle dirette antagoniste in campionato può condizionare il comportamento in campo degli atleti?”

Siamo sospettosi e diffidenti sulle cose degli altri perché col Foggia quando si sbaglia si paga, sempre. Fa bene la Procura Federale a tenere alta l’attenzione sulle vicende sbagliate dei satanelli ed a intervenire con le sanzioni che ne derivano. Multe salate, ripetute squalifiche del tecnico foggiano, dei calciatori e del campo solo e soltanto in questo campionato di serie D, “doppia” retrocessione per effetto di una penalizzazione di 5 punti nello scorso torneo di B, addirittura il carcere per più soci della precedente società e tanto altro ancora… “Chi sbaglia paga ed il Foggia quando sbaglia paga, sempre!”  Se ne è accorta suo malgrado persino la nuova proprietà “isolana” che venuta a Foggia pensava magari che le cose potessero andare con la stessa “tranquillità” di Como per poi trovarsi invece afflitta da una serie di eventi non preventivati, ma attenzione sempre pagati fino all’ultima giornata di squalifica del suo ultimo calciatore, tecnico e dell’ultima multa arrivata. La Giustizia Sportiva deve fare il suo corso come è giusto che sia, dai professionisti ai dilettanti, ovunque occorra e nelle modalità previste dai regolamenti vigenti. A Foggia, in una Città abituata a soffrire per le tante difficoltà legate al malaffare, alla disoccupazione ed alle tante problematiche che l’affliggono anche la tifoseria è allenata alla sofferenza ed a subire le giuste “punizioni” quando si sbaglia. Nel calcio italiano in generale nessuno si fida di nessuno, tanto più nel mondo dilettantistico, laddove spesso ci sono società con problematiche  di sopravvivenza, per cui puntuali arrivati a questo punto del campionato, e cioè nel momento in cui si arriva al traguardo, si riaffacciano le polemiche, le paure, gli appelli a fare tutto il proprio dovere fino in fondo. Il presidente Felleca e l’allenatore del Calcio Foggia 1920 Corda, viste le tante “chiacchiere” legate a gare che si fanno di volta in volta più importanti hanno chiesto la contemporaneità di orario per tutte le partite. Adesso che “qualcuno” può giocare sulla comodità di conoscere già il risultato dell’avversario, al Calcio Foggia 1920 ed ai tifosi del Foggia, questa ripetuta episodicità  dedicata a chi è meritatamente in testa al proprio torneo, anche se prevista dal regolamento (basta l’accordo tra le due società in gara) fa storcere a Foggia il naso a più di qualcuno, non dimenticando quanto hanno sofferto di giustizia sportiva nella passata stagione i propri tifosi con una penalizzazione che li ha portati direttamente in terza serie anzi…in quarta serie, proprio per il rispetto di regole e di una giustizia sportiva a volte parsa “ingiusta” e spropositatamente pesante.

L’opportunità di tenere le ultime giornate di campionato tutte insieme allo stesso orario non è un’assurdità, anzi. Come al solito viene sollevato il problema quando ti tocca da vicino, dopo aver cioè perfettamente saputo che polverizzando i calendari queste situazioni si creano inevitabilmente. Il campionato italiano, maggiormente quello dilettantistico è sempre il campionato di quanti furbescamente fanno e agiscono secondo convenienza.  A Foggia ed in serie più importanti hanno pagato dazio con un prezzo enorme pur avendo una delle migliori tifoserie italiane, addirittura la quarta in Italia per le gare in trasferta, ed è proprio per questo motivo che c’è sete di giustizia e non si è più disposti a subire, anche e persino “dettagli” ritenuti ingiusti quali quelli che consentono alla diretta concorrente alla promozione nel proprio girone di poter sempre godere del risultato finale anticipato della propria rivale. Basta prendere ad esempio la prossima gara che si giocherà allo “Stefano Vicino” di Gravina con fischio d’inizio alle 15.30 e quindi con un’ora abbondante di “ritardo” rispetto alla gara che lo stesso Foggia disputerà in quel di Taranto partendo invece alle 14.30. Il Gravina ha accettato la proposta dei bitontini come da regolamento ma a questo punto la domanda è lecita: “Sapere il risultato finale delle dirette antagoniste alla promozione in C e/o alla retrocessione in Eccellenza può condizionare il comportamento in campo degli atleti?Secondo noi si.”  Il sapere il risultato della squadra antagonista in campionato inevitabilmente gioca in campo ed a partita in corso un ruolo non indifferente nella testa degli atleti al corrente della notizia.

Premesso che l’impegno totale e assoluto in campo è un dovere sempre e che certi spettacoli di squadre che smettono di giocare e tirano a campare sono una violazione dello sport e del regolamento, la disposizione degli orari di gioco ben prima che questi casi si determinino, fa sì che comunque sia il caso a fare la sua parte. Bisogna solo accettarlo e non spargere veleni secondo convenienza. Le gare di un campionato dilettantistico importante oltre che tanto combattuto e chiacchierato, vedi la vicenda dello scorso campionato ma ancora con un giudizio sportivo in itinere legato alla gara Picerno – Bitonto, non ce ne vogliano gli amici di Bitonto se lo ricordiamo sarebbe giusto ed equo, onde evitare qualunque tipo di allusioni, giocarle con lo stesso orario di inizio. Il calcio è uno sport con regole eguali per tutti ed il rispetto di tali norme lo mette al riparo da ogni contestazione anche quando magari le stesse regole consentono variazioni interpretative.

LUCIANO GALLUCCI