Cosa c’è D nuovo / Il peggio della settimana
Il triste epilogo.
E’ quello che sembra profilarsi a Seregno, per il presidente Erba, “ospite” fisso della nostra rubrica: le due sconfitte consecutive e la vittoria che manca dal 30 Ottobre hanno scatenato i tifosi sui social contro il vulcanico patròn brianzolo, suscitandone l’offesa reazione. In una nota ufficiale, Erba, dimentico dei sogni di gloria autunnali e delle ambizioni di acquisto dei vari Borriello & company, annuncia il disimpegno dal club azzurro. “A Seregno troppa pressione!” Non osiamo immaginare cosa avrebbe passato a Foggia.
Forse, dalla storia di Seregno potrebbe prendere ispirazione anche Massimo Giove a Taranto. Dove la sconfitta a tavolino col Cerignola per il caso-Kosnic, peraltro desaparecido in Serbia, ha chiuso anzitempo la stagione. Ma Giove, per ora, preferisce accusare gli arbitri : rei, a suo dire, di tartassare il Taranto, mentre al Cerignola, sempre a suo dire, vengono elargiti “favori su favori”. Intanto il ds De Santis commenta il mercato lacunoso lamentandosi dei giocatori che non vogliono venire a Taranto. Chissà perché.
E’ caos anche a Savona, girone A. Società fantasma, stipendi non pagati da ottobre e proprietari irreperibili che disertano sistematicamente ogni incontro. I giocatori minacciano il ritiro, i tifosi sono disperati, getta la spugna anche il mister De Paola, nonostante il passato da combattente in campo a Cosenza e Brescia. Sono ormai lontani, nella città ligure, i tempi di Ninni Corda e della cavalcata verso la serie B, sfumata in semifinale. Il presente, invece, è da incubo.
Ma, in generale, la lista dei club appesi a un filo è sempre più numerosa in serie D : non è chiaro se ne faccia parte ancora l’Agropoli, abbandonata dall’ex presidente irpino Taccone. Contro il Foggia in effetti ha giocato alla morte, ma intanto il capitano Sgambati ha abbandonato la nave: da mercoledì si è accasato alla Vibonese, in serie C. Solo 3 giorni prima, aveva picchiato Tortori e soci come un fabbro : sarà stato il suo personale biglietto di congedo.
La situazione più brutta è invece ad Andria. Da dove arriva la storia peggiore della settimana. Una bomba carta distrugge l’auto del ds Moscelli, tornato alla Fidelis da soli due mesi. Un gesto davvero aberrante. Durissima la nota del club svevo, attonito di fronte all’accaduto. Quando si superano certi limiti, quando le bombe scoppiano anche nel calcio, alla stregua, altrettanto vigliacca, di quanto purtroppo già avviene negli altri ambiti della vita delle nostre martoriate città, verrebbe proprio da sgonfiare i palloni e tornare tutti a casa.
Giancarlo Pugliese
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