Cosa c’è D nuovo / Il peggio della settimana

Giocatori ospiti prima minacciati pesantemente della partita e poi aggrediti da presunti “addetti alla sicurezza” nel sottopassaggio; l’attaccante ospite preso a calci; l’allenatore colpito con un pugno in testa. Cronaca da qualche campo della Campania? Assolutamente no. E’ avvenuto a Seregno, domenica scorsa. A margine della gara, che segna il ritorno alla vittoria in casa dei brianzoli dopo 3 mesi, i malcapitati ospiti, i trentini del Dro Alto Garda, denunciano l’accaduto e preannunciano esposto alla Procura Federale. Ma quella sui fatti che avvengono a Seregno è ormai una pagina immancabile della nostra rubrica settimanale: non manca infatti la reazione dell’ineffabile presidente seregnino Erba, che minaccia querele non solo contro il Dro ma anche nei confronti dei giornalisti che ne hanno riportato le dichiarazioni. La settimana scorsa, ne avevamo parlato qui, lo stesso Erba aveva annunciato il proprio disimpegno: appena 3 giorni dopo aveva invece rilanciato, preannunciando richiesta di ripescaggio a prescindere dall’esito del torneo! Vogliamo fargli un sincero ringraziamento: senza di lui, questa rubrichetta non sarebbe la stessa!

 

Restiamo in Lombardia. Più unico che raro quanto avvenuto nel girone D : la partita Ciliverghe-Crema , finita 2 a 1 a favore dei padroni di casa, dovrà infatti essere rigiocata. Vediamo il perché: il Ciliverghe sigla il gol-vittoria su calcio d’angolo. Ma nell’azione, il giocatore che batte il corner prima colpisce il palo direttamente dalla bandierina e poi riprende lui stesso il pallone rimettendolo in mezzo. Insomma, doppio tocco su palla inattiva. Il Crema fa ricorso, la prova-tv in D non vale, ma l’arbitro ammette davanti al giudice sportivo l’errore tecnico: gara da ripetere. Si crea così un precedente importante. Insomma, in D non c’è il Var : in compenso, gli arbitri sanno almeno ammettere i propri errori!

 

Chi proprio non riesce a farlo è la dirigenza del Taranto. Sembrava cosa fatta l’accordo tra il club jonico e l’ex rossonero Bollino. Quest’ultimo, tuttavia, rifiuta di presentarsi alle visite mediche. E, due giorni dopo, viene annunciato in pompa magna a Bitonto. Il ds De Santis, immemore di Esopo e della favola della Volpe e l’uva, tuona: “Andasse dove vuole! Noi non prendiamo giocatori a scatola chiusa!”. Probabilmente, altrettanto fanno i giocatori con la sua società!

 

Se sullo Jonio piangono, sull’Adriatico non ridono : cancelli sbarrati allo stadio e la ripresa degli allenamenti dei giocatori del Brindisi, martedì scorso, si è svolta nel piazzale davanti alla tribuna, con un torello improvvisato in jeans e scarpe da passeggio. Il motivo? Mancato pagamento delle spettanze settimanali dovute al Comune per l’utilizzo dell’impianto. Ben 99 euro. Che un dirigente brindisino si è affrettato, poche ore dopo, ad andare a versare all’esattoria comunale. Probabilmente, senza neanche bisogno di passare a prelevarli al bancomat.

 

Le meraviglie della serie D.

 

Giancarlo Pugliese

 

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