Cronache da Ronzone/ Beretta non c’è più, Bizzarri nel gruppo e la cyclette…cambia padrone!
Una splendida giornata calda e soleggiata (ideale per fare trekking nel bosco, rigorosamente all’ombra) ha accompagnato il terzo giorno di lavoro a Ronzone per il Foggia 2018-19. Anche oggi, dopo le consuete scarpinate quotidiane in famiglia, sono riuscito a “fare un salto” a vedere i nostri.
IL LAVORO – Come sempre, si suda e si sbuffa, ma la palla non manca mai sull’ottimo tappeto verde del piccolo centro nonese. Il lavoro fisico apre come di consueto ogni seduta d’allenamento, ma a seguire partono le esercitazioni tecniche, alcune delle quali molto interessanti da osservare. Nella sessione pomeridiana, quella che ho potuto seguire da vicino, la sessione “tattica” ha visto i nostri impegnati in particolari esercizi posti in essere nel corso di una partitella a campo ridotto, spesso partendo da situazioni di gioco preimpostate e con il puntuale intervento di mr. Grassadonia, sempre chiaro e preciso e con i toni tranquilli che stiamo imparando a riconoscere in questo tecnico. La squadra sembra seguire bene e non manca qualche battuta, anche da parte degli altri componenti dello staff tecnico, tutti o quasi made in Sud. Insomma, un clima sereno e proficuo, nonostante la sensazione di “cantiere aperto” che percepiamo in questo particolare momento, in un mercato che (nostro sentore) potrebbe “esplodere” da un momento all’altro.
IL “TORNEO” – La seduta pomeridiana si conclude con un particolare “torneo” fra 3 squadre da 8, a ranghi misti (con qualche “jolly” che cambia casacca di volta in volta) e in una porzione ridotta di metà campo. In ciascuna breve partita di questo singolare “triangolare”, la squadra che non gioca fa da “sponda” sui due lati corti del campo. Si gioca a 1, massimo 2 tocchi, sotto l’occhio vigile dell’ “arbitro” Grassadonia, e l’esercitazione permette di sviluppare in poco spazio trame rapide di gioco con capovolgimenti di fronte il più possibile immediati . I nostri non si risparmiano, nessuno ci sta a perdere e ci si danna per ogni gol sbagliato (Kragl ai compagni: “Io foglio fincere!!”). Come, del resto, è giusto che sia. Alla fine ci sembra d’aver capito che abbiano vinto i “rossi” di Agnelli, Mazzeo e Kragl sui “blu” e i“gialli”. Qualche battuta e sfottò reciproco, e poi tutti a concludere il lavoro con la seduta defatigante.
LE NOVITA’ – Quindi nessuna novità? no, una c’è. Giacomo Beretta non c’era, ha lasciato il ritiro di Ronzone. La trattativa con l’Ascoli, di cui a lungo si è parlato in questi giorni, sembra dunque essersi definitivamente sbloccata. L’attaccante varesotto, dunque, lascia con un bottino di 7 gol (e potevano essere di più) realizzati in 28 gare, di cui appena 15 da titolare (abbastanza per non liquidarlo come una meteora dalle nostre parti: a mio parere, il suo onesto mattoncino al nono posto dei rossoneri lo ha messo). Ma occhio a chi arriva: in direzione opposta, infatti, è a quanto pare in viaggio, come da più parti anticipato, il tuttocampista ghanese Christopher Addae (quasi un’istituzione nel club piceno, con le sue 127 presenze, di cui 95 in B). Si tratta di un grosso giocatore. Nel senso letterale del termine: 87 kg di massa muscolare distribuiti su 184 cm. Chi ha visto il Foggia-Ascoli dello scorso aprile, lo ricorderà poderoso e solo apparentemente lento: in realtà era ovunque, con una fisicità che lasciava spesso in secondo piano il tocco non educatissimo. Insomma, dopo i reparti mediani tecnici e leggeri degli ultimi anni, sarebbe un arrivo dalle caratteristiche nuove. Secondo il solito Transfermarkt il suo valore di mercato è analogo a quello di Beretta (circa 500.000 euro), come del resto l’età (classe ’92 per entrambi). Lo aspettiamo qui a Ronzone con viva curiosità.
IN MEZZO AL CAMPO – E a proposito della nostra curiosità per l’arrivo di Addae, dobbiamo rimarcare che la carenza numerica a centrocampo, nonostante il grande impegno dell’ottimo Peppe Sicurella e del giovane Amabile, comincia a farsi sentire, al punto da rendere un pò… problematica anche l’organizzazione delle partitelle a ranghi misti. Tanto che oggi abbiamo visto persino Zambelli doversi cimentare nel ruolo.
STORIE DI PORTIERI – Bizzarri si è allenato col gruppo e ha preso parte alle esercitazioni tattiche e al mini-torneo. Era dunque poca roba il problema al piede dell’altro ieri. Risolto il presunto “mistero” Guarna : è presente, ma impegnato perlopiù in palestra, apparentemente a parte rispetto al gruppo. Sempre parlando di portieri, è di oggi la notizia del passaggio in prestito di Stefano Tarolli alla Virtus Francavilla (club ormai da considerare “amico” del Foggia e verso cui, memori anche della bella accoglienza di settembre 2016, nutriamo una certa simpatia) come anche del definitivo svincolo di Antonio Narciso, “riabbracciato” dalla Sicula Leonzio (società che, grazie a quest’opera meritoria, entrerà anch’essa nelle nostre grazie, non foss’altro per gratitudine).
VARIE – Ci piace poi rimarcare il grande impegno che notiamo nei giovani Primavera portati dal Foggia in ritiro coi senior: dal portiere Sarri, all’esterno Bruno Cascione, fino al già citato play Amabile e alla punta Cavallini. Quest’ultimo, ragazzo molto imteressante, è l’unico dei 4 fresco di contratto pro appena firmato, dunque nella rosa della prima squadra ormai in pianta stabile. Notizia che non può che farci piacere: seguiremo anche lui con molta attenzione e simpatia.
A BORDOCAMPO – In rappresentanza della squadra dirigenziale è presente in ritiro il nuovo team manager Mario De Vivo. Sempre cortese e molto disponibile, anche nei confronti di noi tifosi, è una presenza che ci sembra contribuisca al clima di serenità generale che sta piacevolmente caratterizzando il ritiro rossonero. E se pensiamo un attimo a quello che il nostro Foggia ha passato negli ultimi tempi e che ancora sta passando (domani, inutile dirlo, giorno fondamentale), è davvero tanta, tanta roba. Immaginiamo perciò quanto lavoro ci sia, dietro le “quinte” del placido campo di Ronzone. Oggi il buon Mario ci ha assicurato anche di non aver toccato la cyclette. Anche perchè era già occupata, da Guarna.
Menzione d’onore anche per il sempreverde Lino Rabbaglietti, che vediamo in gran forma: è lui il vero veterano dei ritiri e l’incarnazione assoluta, insieme a Dario Annecchino, della storia del Foggia che fu, che è, e che sta per essere. Prima o poi, chiederemo a entrambi di scrivere un libro sulla storia dei ritiri dei Satanelli: siamo convinti che sarebbe un capolavoro di gustosa aneddotica, da assaporare pagina dopo pagina.
Infine i tifosi, sulla piccola tribunetta: per la verità, pochini. Anzi, a dirla tutta, oggi i foggiani presenti si contavano sulle dita di una sola mano: 4 per l’esattezza (più qualche curioso con accento veneto e ben 2 carabinieri). Il sottoscritto e una simpatica famiglia di supertifosi, che non si perde una seduta. Approfitto per salutarli: ciao Mario, ciao Michela (presenti col figliolo, attentissimo alle vicende rossonere), ci vediamo domani pomeriggio!
E NEMBER? – E Nember negli ultimi due giorni è stata una presenza fugace. Durante qualche seduta di allenamento lo abbiamo intravisto imboccare in tenuta sportiva il percorso-natura che si immerge proprio nel bosco a ridosso del campo ronzonese. Dopo gli impegnativi mesi alle prese, tra i mille impegni del suo mandato, anche con l’impegnativa gastronomia foggiana, ci sembra più che giusto che il nostro Direttore profitti di qualche pausa per mettersi in piena forma. Del resto, è atteso da un grande lavoro, in questa calda estate 2018.
Da Ronzone è tutto. A domani.
Giancarlo Pugliese
(Foto dell’autore)