…E CALCIOMERCATO SIA / La versione di Rino La Forgia
…E CALCIOMERCATO SIA
In questo periodo di riflessione forzata per le note problematiche, il desiderio è quello di parlare di cose leggere anche per stemperare un’atmosfera a volte anche elettrica. Parlare di calcio per noi tifosi significa parlare delle questioni rossonere, di progetti presenti e futuri. Chiaro sia che sospeso momentaneamente il torneo, l’attenzione si concentra sul calciomercato. Su un qualcosa che accende le fantasie di noi tifosi, relativamente ai nomi che circolano….o che vorremmo circolassero. La realtà e la logica invece vorrebbero che il Foggia guidato dal Boemo, vista la bontà dei risultati fin qui acquisiti in campionato, conservi l’attuale ossatura limitandosi a fare operazioni di secondaria importanza, e dunque senza stravolgere alcunchè. C’è in atto una programmazione, non scordiamolo, poichè questa società deve avere la possibilità di crescere e buttarsi alle spalle una gestione precedente tutt’altro che positiva (salviamo solo una rinascita dei colori rossoneri, utile per noi ma anche per chi aveva interesse a vendere successivamente un “prodotto” più appetibile dal punto di vista economico). Detto ciò è evidente che se anche quest’anno passasse un treno utile per il salto di categoria, il Foggia non si farebbe pregare. Vuoi perchè in cadetteria gli introiti sarebbero di gran lunga maggiori, vuoi perchè uno Zeman in terza serie è un delitto sportivo. Chiaro sia che in quest’ultimo caso bisogna guardare però in faccia la realtà e in particolare la classifica. Dando per scontato una capolista che, a meno di suicidio, dovrebbe accedere alla serie B, ragionevolmente si dovrebbe puntare ad una posizione di riguardo per affrontare in modo più confortevole il terno dei play off. Val la pena contrattualizzare giocatori di livello che non ti darebbero garanzia di nulla e che magari metterebbero a repentaglio una serenità a livello di spogliatoio? In ogni caso siamo in buone mani col duo Zeman-Pavone, specie se si pensa che questi ultimi persino in serie A non si fecero problemi a buttare nella mischia calciatori ai più sconosciuti, con i risultati che sappiamo. Dunque va bene dar spazio alle fantasie di noi tifosi, ma personaggi all’altezza della situazione sanno quel che si deve fare. Tra l’altro, ma è una mia personale riflessione, potremmo già avere in casa i rinforzi giusti (Di Grazia e Merola su tutti), che tra l’altro conoscono già l’ambiente ed il gioco del boemo.
Altro motivo di riflessione a bocce ferme è relativo al perchè lo stadio non risulti mai pieno (rispetto anche alle disposizioni dettate dalla pandemia), che mio avviso hanno diverse origini nonostante la presenza di Zeman. A mio avviso i motivi sono tanti e non solo dovuti ad una cocente retrocessione sotto la gestione Sannella. Io ritengo abbiano inciso questioni economiche, poichè non possiamo scordare le difficoltà degli ultimi due anni. Incide il fatto che essere stipati allo stadio in un’unico spazio è contrario a quelli che sono gli auspici in fatto di contagiosità (a proposito, a quando i famosi seggiolini in tribuna est?). Incide poi il fatto che il calcio, anche ad alti livelli, sta man mano cambiando ed in peggio e in tutte le sue manifestazioni. Vogliamo parlare di stupide regole relative ai rigori assegnati, vogliamo parlare di fuorigioco fischiati solo al termine del completamento di un’azione di gioco? E soprattutto vogliamo parlare del famoso Var, dove ormai giocatori e tifosi esultano a…rate? Gol, no fermi tutti che ora controllo. E magari sbagli pure sia pur con l’ausilio della tecnologia? Vogliamo poi parlare di campionati falsati quando si permette ad una società di gareggiare in un torneo quando in condizioni normali dovrebbe ripartire da zero, affossando (in termini di multe) invece chi allo stadio deve fare attenzione a come parla, dimenticando le goliardie tipiche dei gradoni dello stadio, decretando che oltre a pagare un tagliando, oltre ad assistere ad un incontro con la paura del contagio e in condizioni tutt’altro che comode, ci si dovrà presentare magari pure col “vestito buono”? Ma dai… F. F.
Rino La Forgia
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