…E VA BENE COSI’ / La versione di Rino La Forgia

…E VA BENE COSI’

Saranno stati i troppi complimenti, le voci di mercato, le trattative sul cambio proprietà, le festività, ma Foggia-Juve Stabia ci ha proposto i rossoneri in tono alquanto dimesso. Ed in tal caso non sai se i nostri erano entrati in campo tutt’altro che battaglieri o se la Juve Stabia è una gran bella realtà.

Ma andiamo per ordine. Intanto non solo Paolo Rossi (un grandissimo), ma anche i Fabio Enzo hanno dato la loro impronta. Un omone grande e grosso che in campo si faceva rispettare a suon di gol (come scordare certe bordate), oltre che nei comportamenti stravaganti, tanto da accostarlo agli Zigoni, ai Verderame, ai Boranga dell’epoca. Ma, fuori dal rettangolo di gioco, un vero “pezzo di pane”. D’obbligo dunque ricordarlo anche alle nuove generazioni.
Detto ciò la partita di Lunedì contro la Juve Stabia proponeva il figlio dell’ex Ennio Mastalli (gestione Lioce) e soprattutto Padalino. Giocatore, allenatore, nonchè tifoso rossonero e foggiano purosangue. Quanti ricordi con lui, ma anche quanto rammarico, specie dopo la sua ultima apparizione come allenatore sulla panchina dei rossoneri. Se l’ultimo torneo di B fosse dipeso solo dal terreno di gioco (e non da altri fattori) e condotto sino al termine da Pasquale, mia opinione personale, son certo ci saremmo salvati. Ma questa è un’altra storia.

In campo dunque due formazioni che non ci aspettavamo. Un Foggia quasi annichilito davanti ad una Juve Stabia piuttosto brillante, formazione che ha dimostrato di giocare quasi a memoria. Al termine della contesa possiamo tranquillamente dire che…va bene così. Il Foggia ha evitato una sconfitta che non sarebbe stata scandalosa, del resto azioni gol da parte nostra praticamente nulle (a parte la prodezza del pareggio) e almeno tre miracoli di Fumagalli, la dicono tutta. La Juve Stabia ha dimostrato il proprio impianto di gioco dando continuità ai risultati recentemente raccolti, mentre il già citato Padalino ha fatto vedere di che pasta son fatte le proprie squadre (quando è messo nelle condizioni di poterlo fare, ovvio) e senza ferire più di tanto la squadra del cuore. Meglio di così?

Sulla prestazione dei nostri ci pare sempre più evidente che serve in avanti qualcuno che vada in profondità, che approfitti delle palle sporche per metterla dentro. Un attaccante di ruolo, insomma, poichè tanti giocolieri magari son pur belli da vedere, ma metterla dentro…
Volendo semplificare, giusto per fare un esempio, basta confrontare qualche tentativo di conclusione a rete di D’Andrea quasi senza convinzione, rispetto all’unica palla ricevuta da Dell’Agnello. Per carità, nulla contro D’Andrea il cui valore ed il cui sacrificio durante le partite non si discutono, ma, se si ragiona di richiedere dal mercato attaccanti in grado di fare quel mestiere, non è che per caso ce li abbiamo già (compreso Balde, ovviamente), senza dover bussare a qualche altra porta?
Ovviamente il mister ci scuserà se ogni tanto facciamo gli allenatori al posto suo. Ma noi tifosi siamo così…

Intanto già da tempo è in atto la partita relativa alla cessione della compagine e confesso che la cosa non mi lascia tranquillo. Ad iniziare dal fatto che se Felleca e co. volessero cedere, chiedere loro di lasciarci in buone mani credo sia la richiesta più stupida che si possa fare.
Così che, se dovesse prospettarsi un Follieri 2.0, non mi meraviglierebbe più di tanto. Così come la promessa dell’ennesimo centro sportivo o della collaborazione con team internazionali, etc.
E la domanda però è sempre la stessa: a meno che uno nel frattempo non ha avuto una “botta di c…” col gratta e vinci, perchè quando c’era la possibilità di prelevare il Foggia a costi più che contenuti (parliamo di un anno fa), non è stato fatto? Ma anche questa è un’altra storia. F. F.

Rino La Forgia

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