Foggia-Bari: ck’u sànghe a l’ùcchije!

Il countdown dice quattro, o giù di lì. Perché noi le ore stiamo contando, le ore che mancano alle 15 di oggi pomeriggio. La data di sabato 21 aprile è cerchiata in rosso da tempo: Foggia-Bari è la partita dei conti alla rovescia, che per alcuni sono iniziati a fine novembre, dalla zampata parricida di Galano. Altri, ad esempio noi, attendono questa sfida dal 1997. Ventuno anni che sembrano ere geologiche.

(Foto da www.corriere.it)

L’8 giugno del 1997 il derby d’Apulia si giocò per l’ultima volta sul prato dello “Zaccheria”. Il Foggia di Burgnich era già salvo, al Bari, sconfitto all’andata, servivano punti per andare in A. Primo tempo senza grossi sussulti, poi subito in avvio di ripresa il compianto Franco Mancini, fresco di firma proprio con i galletti per l’anno dopo, vide sfilare accanto a sé un destro poco irresistibile di Ventola.

Subito dopo il vantaggio barese dalla Sud piovve di tutto sul portiere Fontana, tanto da indurre l’arbitro Collina a sospendere la contesa per farla riprendere cinque minuti dopo a campi invertiti, un unicum della storia del calcio. Il Bari rimase in dieci, il Foggia pure – rosso per Peppe Brescia, oggi vice di Stroppa – arrivarono il pari di Colacone e il doppio errore – plateale, sanguinoso – di Zanchetta, capace in pochi minuti di fallire di testa prima da due metri e poi da due centimetri.

Nel finale le squadre apparvero provate dal gran caldo e non sembrarono giocare alla morte. Con quel punto i biancorossi conquistarono di fatto la promozione, formalizzata nel turno successivo grazie alla combine con il Castel di Sangro. E ai match accomodati i levantini ci avrebbero poi fatto l’abitudine, derby compresi: se un paio di volte non si è usciti dal terreno del sospetto, sentenze definitive attestano che nel 2011 Bari-Lecce fu combinata

Foggia-Bari: vincere il derby, e basta!

Fin qui, la storia. La storia dice anche che nel bilancio generale per colpa di Galano siamo sotto di una vittoria, diciassette contro sedici.

Oggi dobbiamo cambiare la storia.

Oggi dobbiamo pareggiare i conti.

Oggi dobbiamo accorciare su chi ci precede, oggi dobbiamo dare linfa a una rincorsa esaltante.

Oggi dobbiamo battere il Bari.

Per cui:

  • Niente improvvisi sbandamenti, o perdite di equilibrio, o scivoloni o ruzzoloni o passività, niente falli inutili o bizzarri movimenti delle mani;
  • Niente meline nel finale, niente risultato che-alla-fine-accontenta-tutti, niente “meglio due feriti di un morto” perché in un derby una cosa simile non esiste: noi siamo contenti solo con la vittoria;
  • Niente approcci mentali sbagliati. È Foggia-Bari, è il derby, è l’impegno più importante della stagione e l’approccio alla gara può e deve essere uno solo: ck’u sànghe a l’ùcchije.

LA REDAZIONE DE ILFOGGIA.COM