Foggia forza 4, più forte delle avversità: col Palermo riprende la marcia
Quattro gol, tanta intensità, un insospettabile cinismo sotto porta. Ma anche (e soprattutto) la capacità di reagire alle avversità: come il triplo infortunio che mette fuori gioco Volpe (nella incredibile azione del gol palermitano) e, nella ripresa, entrambi i centrali. La voglia di uscire dal tunnel delle 7 gare senza vittoria è più forte e lascia sperare che la crisi, col progressivo (e decisivo) rientro dei “big”, possa essere lasciata alle spalle. Di contro, il Palermo dei 5 risultati utili, dote della nuova gestione di Silvio Baldini, subentrato a Filippi prima della pausa. Un Baldini che, alla vigilia, aveva presagito l’aria che avrebbe tirato allo Zaccheria: “Foggia darà battaglia. Ed io parto come se il Foggia stesse già vincendo 1-0″, aveva detto. Probabilmente senza immaginare la profeticità del suo verbo.
LA PARTITA – E sì, perchè il Foggia la sfanga subito: è ancora il 4′ quando, sul (bel) cross di Nicolao, Valente si addormenta e Di Paolantonio gli fa il marameo fulminando Pelagotti. Palermo accusa il colpo ma è una buona squadra con una manovra adeguata al tasso tecnico dei suoi interpreti di punta. Tuttavia il pareggio arriva in circostanze del tutto eccezionali: Floriano apre per Brunori che penetra in area proprio mentre, contemporaneamente, il povero Volpe si blocca a centro area. L’estremo piemontese si infortuna e il puntero italo-carioca depone a porta vuota: lo Zaccheria prima sbigottisce e poi seppellisce di fischi i siciliani. E così fa il suo esordio il ragazzino Joaquin Domingo Dalmasso, ma l’episodio si rivelerà letale per gli ospiti. La reazione del Foggia, sospinto dai 4.000 dello Zaccheria, è infatti veemente. 10 minuti dopo è lo stesso Dalmasso a uscire di piede con ottimo tempismo su Brunori e il suo rilancio si trasforma in una palla avvelenata per Lancini, che commette l’errore di farla rimbalzare: Curcio è bravo a raggirarlo e a servire un ottimo assist per Merola sull’altro fronte che la spara fra palo e portiere. Due a uno e inerzia della gara definitivamente stabilita a favore del Foggia. Baldini non ci sta e fa una cosa che raramente si vede in partita: ne cambia infatti tre tutti insieme (il mediano Odjer e l’intero asse mancino Felici-Floriano), senza aspettare neppure il vicino intervallo. Un tris di cambi che suonano punitivi, in particolare per Felici, in ritardo nell’azione del gol dell’ex Empoli. Gli subentra il nerboruto Crivello che ha subito una buona palla ma la sparacchia un miglio a lato.
Al rientro in campo per la ripresa Baldini ha già cambiato anche il quarto (dentro Fella per l’ammonito – e assai nervoso – Luperini), con attacco completamente rimodulato in un tridente comprendente anche Soleri. L’avvio sembra dirgli bene: l’ex romanista arriva fuori tempo di un nulla sulla percussione di Brunori. Ma è un fuoco fatuo perchè l’idea del tecnico toscano di passare proprio a Foggia alla difesa a tre fa acqua da tutte le parti: e infatti Garofalo al 55′, ben servito da una pregevole imbucata di Di Paolantonio, sbuca completamente ignorato dalla linea rosanero e fulmina Pelagotti con un ottimo destro al volo. Non è finita: Nicolao infila un’altra perla nella sua ottima gara bevendosi in slalom sulla sinistra tre avversari prima di servire Curcio che sulla respinta di Pelagotti corregge di testa in rete. Gara in ghiaccio e c’è tempo solo per Curcio di provare un altro paio di tiri a giro e per Dalmasso di prendere precoce confidenza col professionismo con due ottimi interventi, il primo di piede sul solito Brunori, il secondo disteso in tuffo sul diagonale di Soleri. Lo Zaccheria si spella le mani. E torna, finalmente, a cantare “Mi diverto solo se….”. Anche questa è una grande notizia.
Giancarlo Pugliese
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[Foto ph. Potito Chiummarulo]
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FOGGIA-PALERMO 4-1 / IL TABELLINO
FOGGIA (4-3-3): Volpe (26′ Dalmasso); Nicolao, Buschiazzo (73′ Sciacca), Di Pasquale (60′ Girasole), Rizzo; Garofalo, Petermann, Di Paolantonio; Merola (60′ Vitali), Ferrante, Curcio. A disp.:Gallo, Maselli, Rocca, Rizzo Pinna, Turchetta. All. Zeman.
ARBITRO: Ricci di Firenze (Niedda-Piedipalumbo).
NOTE: ammoniti Luperini (P), Di Pasquale, Buschiazzo (F)