Foggia, poker in venti minuti: la Paganese è ribaltata
4 a 1. Il Foggia sbanca il “Marcello Torre” bissando lo stesso punteggio della scorsa annata, quando a guidare Rocca e Curcio (entrambi in gol nella sfida del Dicembre 2020) era Marco Marchionni. Anche se il poker finale non basterà a ridurre al silenzio un Gianluca Grassadonia come al solito maschera del paradosso: “Con Virtus Francavilla e Foggia puntiamo a fare sei punti”, aveva detto alla vigilia del doppio confronto con le pugliesi. Di punti ne ha fatto uno solo, ma, secondo il tecnico salernitano, “per 70 minuti si è vista solo la Paganese in campo”. Non sappiamo che partita abbia visto lui, ma, per quel che modestamente abbiamo visto noi, non sembra andata proprio così. Anche se gli ultimi venti minuti del Foggia, ridisegnato dai cambi di Zeman, sono stati in effetti davvero da tregenda per gli azzurrostellati, a corto di fiato e di energie e divelti dal tridente Curcio-Turchetta-Merola che si è proposto, cercato e trovato a meraviglia. Ma andiamo con ordine.
LA PARTITA – Zeman guadagna un altro elemento in distinta e i venti uomini a disposizione gli consentono di operare scelte: detto dello scontato ritorno della coppia Sciacca-Di Pasquale in terza linea, tre spiccano sulle altre, a cominciare dal rientro di Alastra tra i pali al posto del giovane Dalmasso (poco convincente nei due gol subiti dal Picerno); le altre due (Nicolao preferito a Rizzo sulla corsia mancina e l’inedita coppia di mezzale Rocca-Di Paolantonio) rendono l’idea di un abbozzo di formazione-tipo nella mente del Boemo dopo le indicazioni delle ultime partite di campionato. Dal canto suo Grassadonia ripropone il suo solito 3-5-2 che tanti ricordi decisamente assai poco gradevoli evoca nella memoria dei tifosi rossoneri. La squadra campana parte corta e rapida nei capovolgimenti, con Cretella (più che Zanini) valore aggiunto in mezzo al campo e la coppia Diop-Tommasini fastidiosa quanto imprecisa.
I ritmi si preannunciano alti già dal 4′ (è buona l’occasione di Ferrante ben trovato da Di Paolantonio). Al 14′ un mani di De Santis in area ricorda ai ragazzi di Zeman quanto sia arduo farsi fischiare rigori dagli arbitri di questo torneo. Al 20′ è splendida la combinazione Merola-Curcio con Baiocco che si oppone alla grande sulla conclusione del sammaritano. Mentre al 25′ sarà Konate a “murare” la deviazione di testa del numero 18 sul cross di Nicolao. L’ex Inter resterà il grande protagonista della gara, dando l’impressione di un “salto di crescita” improvviso quanto interessante nell’adesione allo Zeman-pensiero. La frazione procede su buoni ritmi, con i padroni di casa che sembrano prendere progressivamente le misure dei tempi e dei movimenti avversari e, approfittando delle imperfezioni nella gestione delle transizioni da parte dei rossoneri, arrivano prima dell’intervallo ad affacciarsi in un paio di occasioni mica tanto innocenti dalle parti di Alastra.
LA RIPRESA – Il canovaccio sembra lo stesso. Cretella al 47′ sfiora il palo dal limite, ma, già 60 secondi dopo, dal successivo corner paganese Rocca parte in fuga e serve Merola: delizioso l’assist per Curcio che non sfrutta a dovere lo specchio spalancato, consentendo a Baiocco di salvarsi con un colpo di reni. Il vantaggio del Foggia sembrerebbe questione di tempo, eppure gli azzurrostellati vengono fuori, sfruttando soprattutto la propria abilità nell’ “allungare” l’avversario e assaltare gli spazi lasciati aperti tra i reparti. Il Foggia si imballa e fa la frittata gestendo malissimo il fallo laterale a favore sulla propria trequarti al 58′: i paganesi hanno la meglio su tutti i micro-duelli individuali e riescono ad arrivare al tiro con Tommasini; non sarebbe bastato, ma Alastra fa il patatrac e si fa anche male. L’1 a 0 dei padroni di casa provoca una manciata di minuti di ottundimento tra i rossoneri. Zeman se ne accorge e corre ai ripari: il cambio è triplo e con Dalmasso vanno dentro anche Garofalo (per Di Paolantonio) e Turchetta (che rileva, un po’ a sorpresa, un Ferrante comunque scivolato verso un progressivo standby). Il tempo di assestarsi e il Foggia comincia a parlare un’altra lingua, più familiare al Verbo del Profeta: e così in 3 minuti cambia tutto. Curcio (70′) è perfetto nel lanciare col contagiri Merola in area che, nel confronto con l’avversario, casca a terra; a rimorchio arriva però Nicolao che, cambiando piede di calcio, mette fuori causa difensore e portiere suonando la carica per il riscatto dei suoi. Tempo tre minuti e stavolta è Garofalo a sfruttare bene la rimessa innescando Turchetta in volata: l’assist arretrato per Rocca e la conclusione di quest’ultimo sono da applausi. Il vantaggio porta la festa sotto il settore dei rumorosissimi tifosi rossoneri ma non finisce qui. La Paganese non c’è più; il Foggia invece dispone a piacimento delle sue linee di passaggio: il tridente rivisitato gira a meraviglia, cercandosi e trovandosi che è un piacere. Arriva il tris dopo un prolungato possesso attorno all’area di Baiocco che termina con una conclusione di Curcio deviata dal numero uno di casa sui piedi di Turchetta, glaciale sotto porta. E tutto il trio è infine coinvolto nel poker finale, con Merola che finalmente può insaccarla sull’assist del romano finendo la sua corsa sotto il settore dei tifosi rossoneri.
Seconda vittoria consecutiva, secondo attacco del torneo e un finale, si spera, in crescendo: dati di una serata in sollucchero. Anche senza (come mai?) le dichiarazioni finali di Zeman.
Giancarlo Pugliese
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Il Tabellino:
Reti: 58′ Tommasini (P), 70′ Nicolao (F), 73′ Rocca (F), 84′ Turchetta, 90+4′ Merola (F)
Paganese (3-5-2): Baiocco; Sbampato, De Santis, Konate (87′ Castaldo); Perlingieri (46′ Martorelli), Cretella, Bensaja (78′ Firenze), Zanini, Brogni (78′ Manarelli); Tommasini, Diop (67′ Guadagni). A disp. Pellecchia, Avogadri, Murolo, Celesia, Firenze, Tissone, Volpicelli, Iannone. All. Grassadonia.
Foggia (4-3-3): Alastra (62′ Dalmasso); Garattoni, Di Pasquale (88′ Girasole), Sciacca, Nicolao; Rocca, Petermann, Di Paolantonio (63′ Garofalo); Merola, Ferrante (63′ Turchetta), Curcio. A disp. Gallo, Rizzo Pinna, Vitali, Maselli, Rizzo, Buschiazzo. All. Zeman.
Arbitro: Davide Di Marco di Ciampino
Ammoniti: Perlingieri (P), Sciacca (F), Ferrante (F), De Santis (P), Zanini (P)
Note: Angoli 6-8. Spettatori 1.000 circa. Presenti quasi 300 rumorosi tifosi del Foggia.