Foggia Calcio, quanto amore per questi colori!
Dovete adunque sapere come sono dua generazione di combattere: l’uno con le leggi, l’altro con la forza: quel primo è proprio dello uomo, quel secondo delle bestie: ma, perché el primo molte volte non basta, conviene ricorrere al secondo (cit: Niccolò Machiavelli)
A Foggia si lotta sempre ed è una battaglia costante contro tutto e tutti. Si lotta contro la malavita, si lotta contro la “politica” quella falsa e menzognera fatta di amicizie, favori e tutte quelle cose che oggi allontanano sempre più i giovani dai cultori di questo modo improprio di mettersi a disposizione del popolo. Si lotta contro la predisposizione di chi inopinatamente, crede che a Foggia siamo tutti “delinquenti” oltre che “ignoranti”… Il foggiano vive tutti i giorni contro queste idee, contro tutto e tutti cerca sempre di venir fuori da questa stupida ed altrui considerazione e lo fa con risorse inaspettate per altre popolazioni. Quante ne hanno passate i foggiani… Trentamila morti in guerra, i bombardamenti a tappeto, la Città ridotta ad un cumulo di macerie da parte poi non dei nazisti ma degli “alleati” che con le loro macchine da guerra si sono divertiti a mitragliare la povera ed inerme gente persino nella villa comunale. Ma a Foggia si ricostruisce e si ritorna a vivere. L’Università a Foggia? Quanti di noi hanno dovuto studiare, viaggiare, vivere e spendere altrove, negli anni di studio, per un titolo importante quale quello di laurea. Da Foggia non si vola! L’Aeroporto a Foggia? Stop al “Gino Lisa”. Da Foggia non si può volare, anche se a fini bellici però lo si può fare, a pochi km. di distanza, da Amendola ma con la divisa addosso e con i droni e relativi telecomandi da play station per spiare gli altri. A Pisa, a Pescara ed in tanti altri posti gli aeroporti hanno il duplice utilizzo, civile e militare. Ma vogliamo mettere i Pisani, i Pescaresi e tanti altri con questi “pecoroni” di foggiani? Tanto loro non si ribellano mai , loro subiscono passivamente tutto. Poco importa se a Bari guarda caso, tutto funzioni esattamente al contrario e magari al meglio, ma solo per loro. Con l’Università da sempre, con l’Aeroporto sempre più bello e ricco di piste. E vogliamo parlare di treni? Non era Foggia una volta con Bologna il nodo ferroviario più importante sul suolo nazionale? Vecchi ricordi ormai passati… Tutto viaggia sui binari di Bari. Ma inutile lamentarsi, questa è Foggia e questi sono i suoi “degni” rappresentanti che dai politici baresi ed anche salentini hanno ancora molto da imparare. Ma a Foggia sono abituati a lottare e dove lo fanno meglio? Nel calcio sicuramente. E’ la storia di sempre, con tanto amore ed affetto per i colori della maglia, quei colori rosso neri per cui migliaia di foggiani dedicano ogni minuto libero, ogni istante di “libertà” al Foggia ed ai Satanelli. Migliaia di km. percorsi ovunque, su tutte le strade d’Italia, senza tregua ed a distanze “oltraggiose” per tutte le altre tifoserie ma non di certo per chi ha il sangue rossonero nelle vene e dedica ogni piccola risorsa di tempo oltre che economica alla propria squadra del cuore. Si perda o si vinca, allo “Zac” od altrove, il grido è sempre lo stesso: “Forza Foggia! Sempre!”. Non conta l’età, non conta il sesso, bambini, ragazzi, giovani, anziani fino a Nonno Ciccio che con i suoi 95 anni rappresenta l’estrema “ratio” del cuore e dell’affetto per questi colori. Quanti parlano di questa tifoseria, portandola ad esempio? Quanta invidia per questo meraviglioso popolo di “pazzi ed innamorati” perché “il Foggia è semp ù Foggia”. Quanti tifosi acquisiti anche in terre “straniere”, tifosi di altre squadre e di altri colori che scoprono nuovi istinti e passioni perse nel tempo precedente acquisendo la “foggianità” calcistica. Ed è un coro di apprezzamenti da Perugia, Parma, La Spezia, Cesena, Ascoli Piceno, dove tutti dico tutti, apprezzano ed ammirano il modo di fare tifo di questi splendidi ragazzi, ultras e non, famiglie e single. Quanti tifosi! 2.000, 3.000, 4.000, 5.000 a Parma. Mai un incidente, mai una “carognata” di quelle invece viceversa tante volte subite. Ovunque si va si offre la cordialità, l’amicizia e la simpatia tipica del foggiano oltre al proprio timballo, l’involtino, la braciola, la lasagna, il timballo od il panino con le “satanelle” di ogni età che offrono i loro “manicaretti culinari”. E’ accaduto ad Ascoli Piceno persino con le “Forze dell’Ordine”, stupite da tanta generosità culinaria. Abbiamo il “Patron” agli arresti domiciliari? Abbiamo due “baresi” a farla da padroni a casa nostra su ordine di un tribunale? Abbiamo il nostro tempio “chiuso” per disposizione di un Prefetto? Abbiamo 5 giornate di squalifica per una bottiglietta vuota che rimbalza sulla testa di un ex nazionale che simula di tutto e di più in campo? Abbiamo la Serie D con i dilettanti da affrontare? Ai foggiani nulla fa paura. E’ un popolo “immortale” abituato a soffrire e che trae anzi forza dalla violenza verbale, fisica, politica, economica ed ideologica che ogni giorno lo colpisce senza pietà e senza alcun ritegno. Dategli sempre addosso, colpitelo, oltraggiatelo ma “risorgerà” ogni giorno più forte, mai nessuno gli toglierà di dosso la “foggianità”, ovvero l’amore per questi colori e per la propria Città. Forza Foggia!