GIALLOBLU’ SI’, MA EMILIANI
…Sembra passato un secolo quando in piena crisi di risultati e con una classifica tutt’altro che tranquilla, sui social si facevano i vari pronostici sul prosieguo del torneo e su dove e con chi si potevano strappare dei punti utili per la salvezza. Spesso si sentiva dire che all’ultima di campionato, col Frosinone ormai in A, quest’ultima avrebbe “concesso” punti utili essendo ormai demotivato. Personalmente non ho mai dato eccessivo credito a queste teorie, ma sta di fatto che le cose nell’ultima di campionato si siano completamente ribaltate. Personalmente non mi auguravo nulla, poichè, con nessun obiettivo all’orizzonte, mi era assolutamente indifferente chi, tra Frosinone, Parma e Palermo, potesse avere il passaporto per la massima serie. Ciò che mi auguravo invece, anzi, che pretendevo, era da parte nostra impegno e sportività. Chiaro sia che gli umori, almeno da parte dei fan rossoneri, sono variati nell’immediata vigilia dell’incontro coi laziali, quando cioè il sindaco di Frosinone ha in qualche misura indirizzato “l’Osservatorio” alla chiusura del settore ospite, come a voler escludere il tifo rossonero alla tavola bandita a festa. Bene, dopo il 90° avrà avuto modo di rimanere ad ingoiare il rospo intimamente coi propri concittadini. La partita invece ha mostrato i gialloblù in evidente stato ipnotico contro un avversario con la mente sgombra. Al Foggia è bastato poco per imbrigliare gli avversari attraverso l’impegno, attraverso un Gerbo liberissimo di spaziare sulla fascia destra, attraverso i voli di Noppert. Anche come gestione del risultato i ciociari erano in totale confusione, visto che a pochi minuti dalla fine, più che far passare il tempo, pensava a chiudere definitivamente il match, col risultato che veniva colpito in contropiede, con la rete di Floriano e con la colossale azione gol di Mazzeo. E sì che il Foggia non è sceso in campo col “sangue agli occhi”, tant’è che a partire dal mister si aveva l’impressione del grande rispetto verso una squadra, una tifoseria che andava incontro ad un’incubo.
Si ribadisce come c’era indifferenza su chi avrebbe festeggiato, anche perchè se si esclude l’Empoli (inteso soprattutto quello della seconda parte del torneo), non è che ci siano state formazioni che abbiano fatto stropicciare gli occhi. Lo stesso Parma non mi ha mai convinto e soprattutto ha posto rimedio, non si sa come, ad una deblacle a Cesena (in vantaggio, ma poi sconfitto in pieno recupero). Senza considerare che con lo stesso Foggia in casa propria ha dovuto sudare e tanto, nonostante inferiorità numerica, nonostante svantaggio e mancato colpo di grazia con la traversa di Kragl. Comunque sia sono affari loro. Ciò che interessa a noi è la consapevolezza di avere una bella squadra che solo per un soffio non ha potuto partecipare all’extra time. Dunque non possiamo che essere soddisfatti del nostro campionato e piuttosto viene spontaneo pensare a ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà. Vien spontaneo considerare come un Foggia in attesa di sapere circa le penalizzazioni che gli saranno inflitte, allo stesso tempo è una società da prendere come esempio da un punto di vista amministrativo (detto dal commissario), ed allo stesso tempo da prendere come esempio in quanto a sportività sul campo. Misteri e paradossi del calcio. Dunque si chiude il sipario con la consapevolezza che d’ora in poi i temi trattati saranno altri e fuori dal rettangolo di gioco. Oltre al calciomercato sappiamo bene che terrà banco una sorta di tombolata fuori stagione riguardo i punti da scontare (presumibilmente nella prossima stagione). 28, 15, 5, con o senza patteggiamento, e tanto altro. Ma ci sarà tempo per tutto. Concludo con un grazie a tutti, dal mister, ai ragazzi in campo, ai supporters F.f.
Rino La Forgia