IL PALLONE SGONFIO
Quante volte nel corso degli anni abbiamo detto….il calcio così com’è è destinato a finire? Direi tante e tante volte, ma puntualmente appena si accendevano i fari sul calciomercato o iniziava il campionato, tutto svaniva e si ritornava più carichi di prima. Tante volte lo si è detto, ma mai come quest’anno ci si rende conto che certi pensieri stanno prendendo corpo, così come ci si rende conto che nell’animo del tifoso deve esserci anche un pò, anzì un bel pò, di masochismo. Tanta confusione, tante assurdità, ma il “prodotto” commerciale doveva partire anche stavolta.
Anni fa ad esempio si diceva della violenza negli stadi e magari si fermavano i tornei, oggi invece quasi quasi i tifosi sono invece da prendere ad esempio, per la pazienza, per soldi e sacrifici, insomma per il già citato masochismo. Anche quest’anno la giostra è ripartita come nulla fosse e dunque anche i tornei, ma alla carlona, senza cioè avere alcuna certezza sino a ieri, ne sul numero di squadre partecipanti (l’ultima è che si riparte a 19), ne di come si evolveranno i tanti ricorsi (i tempi sono biblici, come si sà). E tutto ciò lasciando nell’incertezza tutti e per tanto tempo, dalle società agli stessi tifosi. Come l’avranno presa a Catania dopo i festeggiamenti per la sicura serie B? Chi rimborserà le formazioni che a campagna acquisti conclusa si ritrovano a giocare in una categoria, piuttosto che in un’altra? E chi i tifosi dopo la campagna abbonamenti? Ovvio che ci sarà il discorso al contrario. La mia impressione è che chi dirige il carrozzone calcio, non solo ha le idee confuse, ma ha da risolvere grosse beghe interne. Eppure pensavamo che dopo la disfatta della qualificazione ai mondiali, avessimo toccato il fondo, ma non è così. L’ennesima dimostrazione è data anche dai diritti tv, dove tutti sono stati considerati, tranne coloro che tengono vivo questo circo: i tifosi.
Ce la prendiamo con le varie piattaforme tv, ma nessuno punta il dito contro chi vendeva i diritti televisivi in cerca di grossi compensi. Nessuno punta il dito su chi pur di arricchirsi ha pensato bene di spacchettare un campionato ignorando le esigenze degli utenti (vero motore di questo sport), costringendoli a spese esorbitanti attraverso più abbonamenti se intendono vedere il calcio nella loro completezza, senza poi considerare i problemi di natura tecnica, senza considerare che per l’italia, la cosiddetta “banda larga” a tutt’oggi rappresenta una vera chimera. Questioni che chiunque sta rilevando. Quanto erano belle le trasmissioni di una volta, e in chiaro. Ora mamma Rai oltre alle entrate pubblicitarie, oltre al canone inserito in bolletta, possibile che oltre San Remo e Fazio, non pensi a milioni di utenti? Con chi prendersela? Ma i campionati son partiti, e chi se ne frega……. Ma fino a quando? F.f.
Rino La Forgia