…IN PIENA CRISI DI NERVI / La versione di Rino La Forgia
…IN PIENA CRISI DI NERVI
Ciò che abbiamo visto in campo dopo la rete iniziale del Foggia mi ha riportato alla mente il famoso Foggia-Pisa dei play off. Ad irritare l’ambiente però non ci ha pensato il mister avversario, ma una terna arbitrale venuta a Foggia con chiari intenti, cosi da oscurare l’ormai famoso Marinelli (e nonostante a mio avviso il rigore contro c’era tutto). Anche in questo caso tra un paio di anni l’arbitro di Foggia-Catanzaro calcherà campi della massima serie, scommettiamo?
Ad irritare ci ha pensato poi anche l’ex Iemmello.
Su quest’ultimo, a mio modo di vedere, l’esperienza in terra dauna sarebbe dovuta terminare col citato Foggia-Pisa, al termine di quel pianto finto o reale che sia stato. E ne parla chi lo ha esaltato, quando pareva che per lui esistesse solo Foggia. Quando era il “Re”.
Invece oggi se proprio voleva vendicarsi del “benvenuto”, lo ha fatto di sicuro ed alla grande. Intanto ha tenuto in scacco un’intera tifoseria poichè subiremo la mannaia del giudice sportivo (immagino esemplare, così da mostrare efficienza e spostare l’attenzione rispetto alla questione Catania). Ha realizzato una doppietta, non ha avuto il minimo dubbio se infierire nuovamente posizionando la sfera per battere il rigore, così come ha preteso di restare in panchina nonostante fosse stato invitato ad andare negli spogliatoi. E per finire il soggetto in questione rideva. Eccome se rideva… Sia chiaro però che niente e nessuno giustifica ciò che è partito dagli spalti.
E riguardo noi siamo alle solite, spesso presi da isterie e crisi di nervi. Mai comportamenti “furbi”, quali indifferenza. Non bastavano i fischi e certi striscioni piuttosto eloquenti? E tutto in diretta nazionale, poichè quasi ci sentiamo male se non saliamo agli onori della cronaca. Così come la “civiltà” foggiana espressa dalla compagna, ha trovato purtroppo conferme. Ma fermo restando, e ribadiamo, la ferma condanna per tutte le forme di violenza e inciviltà, quando la persona in questione sollevò il discorso della civiltà, una volta trasferitasi col compagno a Perugia, vorrei anche rammentarle come si concluse la stagione umbra e del manichino appeso fuori dallo stadio. Ribadisco ancora una volta, nulla giustifica gli atteggiamenti visti allo Zaccheria, ma che un pò tutti ora inzuppino, anzichè guardarsi dentro….
E naturalmente per coloro che vivono fuori Foggia tocca trovarsi nuovamente a dover spiegare all’idiota di turno che diavolo sia mai successo stavolta a Foggia. Si arriverà mai a trovare il modo di evitare gentaglia allo stadio, così da non identificare un’intera tifoseria? Peccato perchè nella gara di andata, dopo ciò che successe ad un rappresentante delle forze dell’ordine, mettemmo in evidenza un cuore grande così. Ma lì l’accaduto non fece il giro dei notiziari (Foggia può fare ascolti solo per cose negative).
Canonico: paradossalmente nel mentre mi sarei aspettato un vulcano in piena eruzione in conferenza stampa, ho invece notato un presidente pacato, ma allo stesso tempo diretto. Mi sarei aspettato feroci critiche relativamente alla squadra, invece il Canonico che non ti aspetti e sinceramente quello che vorrei sempre vedere. Bene ha fatto a togliere intanto i dubbi (anche miei) sul logo, bene ha fatto a dar meriti al Catanzaro, senza enfatizzare sulla prestazione negativa dei nostri. Bene ha fatto ad illustrare la questione dei punti che dovremmo riavere (penalità di 4 pt su quisquilie più inibizione e poi da anni non si prendono provvedimenti su una formazione che non avrebbe mai dovuto neppure essere iscritta?). Bene ha fatto a sollevare i dubbi sulla già citata questione Catania, con tutto quello che ne è conseguito in quanto a punti e classifica.
A tal proposito auspicherei che le società non accettino tutto passivamente, ma partissero una serie di reclami così da non far passare inosservata una porcheria tutta italiana. Auspicherei addirittura che si facessero sentire anche le tifoserie delle formazioni che sono state penalizzate. Quanti hanno fatto e stanno facendo sacrifici anche dal punto di vista economico e si son trovati sbeffeggiati dall’oggi al domani? Che dire dei “rivali” (solo sportivamente parlando) tifosi del club etneo, perennemente sul filo del rasoio, ma nel frattempo presenti nel seguire la propria formazione, addirittura non lontana dal giocarsi i play off? Certo noi non dovremmo neppure meravigliarci se abbiamo persino digerito, da un giorno all’altro, di una “cristallizzazione” delle prime posizioni e di play out tra squadre amiche (qualche anno fa in B).
In ultimo: e se chi voleva acquistare il Catania vincesse un eventuale ricorso?
Verrebbe perciò da dire che il calcio è morto (a partire dalla Nazionale a scendere), ma non è così. “Finchè ci saranno bambini che giocano in strada, continuerò a stare nel calcio” (Zeman). Certo è che le ferite però sono molto gravi. F. F.
Rino La Forgia
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