L’endorsment di Moggi: “Di Silvio è un caro amico ed è la persona giusta. Disponibile a dare consigli”
Prima “apparizione” a Foggia di Luciano Moggi. Dopo l’articolo de “L’Attacco” di ieri mattina e l’intervista raccolta ieri sera da Claudio Gianbene (volto noto agli sportivi foggiani, in particolare per chi segue DAZN) sul portale di notizie sportive gianlucadimarzio.com, il noto dirigente sportivo è intervenuto in diretta in collegamento video alla trasmissione “90° Rossonero” condotta da Pino Autunno sull’emittente cittadina FoggiaTV .
L’ex dg di Torino, Napoli e Juventus (uscito dalla scena calcistica a seguito del famoso procedimento noto come “Calciopoli”) si è soffermato sul suo coinvolgimento con la cordata Di Silvio. Queste le sue dichiarazioni:
MOGGI E DI SILVIO – Non sono riuscito a vedere la partita del Foggia di oggi ma mi avrebbe fatto piacere vederla per curiosità. Il motivo è che c’è un mio amico, Francesco Di Silvio, che mi ha parlato della sua idea di prendere il Foggia. Mi ha chiesto un consiglio a riguardo: lui ha origini foggiane, è un entusiasta e sogna di riportare il club in serie A. Soprattutto è un uomo che prende di petto le cose e le porta avanti. Io gli ho detto che è una buona idea: Foggia è una società di immagine, abituata alla serie A e quantomeno alla serie B, può fare molto di più di una LegaPro. Mi ha chiesto allora se avrei potuto nel caso dargli qualche consiglio ed io gli ho risposto che certamente glielo avrei dato. Da lì è venuto fuori tutto un tam tam a riguardo, forse eccessivo. Anche perchè prima di tutto Di Silvio deve ancora prenderla la società!”
L’IDEA – In che rapporti siamo? Certamente è un caro amico ed io per amici come lui faccio volentieri ciò che posso. I suoi programmi? Lui mi ha parlato addirittura di serie A. Intanto portarla in B non è facile ma neppure difficile: con un lavoro ben fatto si può fare. Di Silvio si sente foggiano doc e vuol far crescere questa società, non vuole vederla in LegaPro. Il problema di fondo è questa trattativa di cui non conosco aspetti o esiti. So che c’è questa signora che vuole per forza restare in questa società ma so anche, e ve lo dico in tutta tranquillità conoscendo Francesco, che lui vuole prendere assolutamente questo club e farlo tornare in alto dov’era una volta”.
IL MERCATO – “Io a lui ho detto una cosa: se la trattativa deve andare in porto è bene che lo faccia con almeno qualche giorno di anticipo sulla fine del mercato, perchè non è detto che un eventuale playoff possa essere del tutto negativo se si riesce a rinforzare adeguatamente la rosa. Io ho visto questa squadra che difetta molto in avanti, che non ha giocatori particolarmente attivi in area avversaria, anche a centrocampo o in difesa manca qualcosina. Se a Di Silvio gli danno la possibilità di cambiare passo alla squadra, io non escluderei neppure che i playoff possano essere un’esperienza positiva. Ovviamente, ora come ora i playoff sono un qualcosa in più, magari potrebbero anche non portare a nulla. Tuttavia io a Francesco ho detto intanto di prendere il team e, potendo contare su qualche giorno di mercato, cominciare già a costruire per puntare al salto il prossimo anno. Se poi i playoff dovessero dire bene già da quest’anno, beh, tanto di guadagnato. Un tentativo va fatto ma i tempi ad ogni modo sono ristretti. Se c’è disponibilità da parte del venditore, Francesco può provare a prendere il Foggia e a farlo crescere anche nell’immediato. Se ci sarà possibilità già da quest’anno di andare in B lui mi ha detto che non lascerà nulla di intentato. Questa perlomeno è la sua idea, che la dice lunga sull’uomo”.
MAI DIRE MAI – “Il girone del Foggia lo conosco, l’ho seguito, anche per cercare qualche giocatore interessante. Il Foggia è una squadra discreta nella mediocrità della Legapro: lì, se si esclude la Ternana, ed un po’ il Bari e l’Avellino, tutte le altre sono alla portata. Perciò con qualche ritocco questa squadra penso possa fare meglio di quanto si possa pensare. Con un occhio anche alla B, sicuramente difficile ma mai dire mai. Altrimenti si costruirà per salire il prossimo anno. Questo almeno è quello che mi ha raccontato ma io vi dico che conosco l’uomo: quando prende di petto una cosa riesce sempre a portarla avanti con abilità. Tutto sta al venditore, perchè gli acquirenti mi dicono che sono pronti”.
LA RIFORMA – “Senz’altro prospettive di riforma dei campionati possono essere un’ulteriore stimolo che invoglia a prendere il Foggia. Ma cominciamo col pensare a costruire un Foggia che possa andare in B con le proprie forze, vincendo il campionato. Questo è quello che ho detto a Di Silvio. Se poi l’eventuale riforma agevolasse le cose, ben venga. Ma lui nella sua testa ha l’idea di costruire una squadra che possa salire senza l’aiuto di nessuno. Il Foggia non può certo accontentarsi di uno 0 a 0 a Bisceglie”.
LE RISORSE – Le potenzialità economiche di Di Silvio? A questa domanda non so rispondere. Ma, conoscendo Di Silvio, sono certo che abbia messo insieme le forze giuste per far nascere e portare avanti questo progetto da tutti i punti di vista, anche economici. Questa almeno è la mia impressione. So che ha aggregato due o tre imprenditori importanti e solidi. Ma, aldilà di questo, voglio aprire una parentesi: badate che non è detto che ci vogliano tanti soldi per vincere con le squadre di calcio. Anzi, a volte con tanti soldi si può sbagliare. Io ho sempre saputo lavorare in economia, e l’ho fatto anche alla Juventus: nei 12 anni in cui c’ero io non sono mai stati necessari aumenti di capitale, anzi alle assemblee si riusciva a distribuire dividendi agli azionisti. Bisogna saper gestire le cose nel migliore dei modi: nel caso specifico, inserendo giocatori che da un lato come caratteristiche possano integrarsi al meglio con quelli che già ci sono, colmando le lacune tecniche; dall’altro, in grado di aumentare di valore negli anni, oltre che a far promuovere la squadra. Francesco è la persona giusta, ha coraggio e intelligenza”.
IL FOGGIA – Io gli avevo detto che, tenendo conto dell’immagine che ha questo club, se voleva entrare nel calcio il Foggia era l’occasione giusta. Lui però mi ha risposto: “guarda che io non è che voglio entrare nel calcio. Io è nel Foggia che voglio entrare, perchè io sono foggiano e voglio riportare questa squadra agli onori di una volta”. A quel punto non ho detto altro (ride, ndr). Un consiglio in particolare a Di SIlvio? Lui è talmente carico per questa situazione da non aver bisogno di consigli. Mi sono limitato a dirgli il mio pensiero e lui non è invogliato, ma di più. E’ solo incavolato con qualcuno che ha in mano la società, che io non conosco, che vuole fare prelazioni o altro che non ho compreso bene, e che secondo lui non è in grado di portare il Foggia dove merita. Di Silvio chiude ed io entro nel Foggia? Ma no, no (ride ancora), per i consigli ci sarò volentieri, ma è tutto qua. In bocca al lupo al Foggia e al suo bel pubblico”.
La Redazione