L’INIZIATIVA / I tifosi del club “Terra di Capitanata” commemorano i caduti meridionali del Risorgimento
“Terra di Capitanata“ è un’associazione culturale che si occupa dello studio e della divulgazione di temi storici e culturali che riguardano la città di Foggia e l’intera storica provincia dauna, senza dimenticare lo sport e in particolare il tifo per i colori rossoneri: straordinario fattore di identità e aggregazione. Per questa ragione, l’associazione è presente anche allo stadio, con il proprio striscione affisso nelle gare interne nel settore di gradinata, e con le proprie peculiari bandiere “identitarie”, che ai colori e ai simboli della fede rossonera, a partire dai satanelli, unisce quelli storici delle terre del Sud.
Ciò premesso, riceviamo e volentieri pubblichiamo il Comunicato dell’Associazione in ordine ad una interessante iniziativa da loro promossa per commemorare, anche quest’anno la data del 13 Febbraio, anniversario della caduta della fortezza di Gaeta e con essa del Regno delle Due Sicilie, e che da qualche anno è diventata, in maniera ufficiale, la giornata del ricordo dei caduti meridionali del Risorgimento.
Il nostro dramma e la nostra umiliazione è quel che loro chiamano “Risorgimento”
L’Associazione “Terra di Capitanata”anche quest’anno intende commemorare la data del 13 febbraio, anniversario della caduta della fortezza di Gaeta e con essa del Regno delle Due Sicilie, e che da qualche anno è diventata, in maniera ufficiale, la giornata del ricordo dei caduti meridionali del Risorgimento.
Anche quest’anno commemoriamo con due maxi-manifesti, affissi nella città di Foggia, che ricordano e informano la cittadinanza di quel che avvenne nel 1861 e negli anni a seguire.
Terra di Capitanata, associazione culturale che si prefigge di sensibilizzare la popolazione dauna su quella che è stata la nostra storia, ricorda in questo modo che l’unità nazionale fu realizzata anche con il versamento del sangue di tanti cittadini dell’antica patria del Sud che quella patria vollero difendere opponendosi ad un processo unitario forzato e senza alcun accordo che fosse garanzia di tutti gli italiani.
A causa di ciò, ancora oggi l’Italia non è unita come dovrebbe essere, e c’è ancora molto da lavorare per giungere a quella vera unità da tutti auspicata.