L’opinione di Rino La Forgia: “Tra ansie, calcoli e prestazioni”
L’aria che si respira non è certo di quelle serene, ma piena di paure, di rabbia, di rammarico (anche forte, direi), di abbattimento (anche da chi ha fin’ora distribuito ottimismo a destra e manca). Probabilmente il tutto dipenderà anche da una stagione complessivamente tribolata sotto tanti punti di vista e che perciò, per certi versi, non vediamo l’ora che termini. I guai giudiziari dei Sannella, i punti di penalizzazione (prima serie C con un grosso malloppo di punti di penalizzazione, poi il giorno dopo in B, ma sempre con un fardello sulla schiena), il tutto con un Gozzi da Chiavari a denunciare abusi pure per una compravendita al mercato del “Venerdì”. Senza considerare la votazione delle consorelle per gli emolumenti a favore del Foggia (per la serie….i giudici che decidono la morte di una società a loro benefico). Una squadra costruita a suon di fuochi pirotecnici, facendoci sognare non fosse altro che per i nomi desiderati da tutti (Iemmello in primis). Rosa comunque sfoltita da calciatori funzionali che nel seguito saranno decisivi rispetto alla classifica deficitaria attuale. Si è poi passati alle “sboronate” del tizio che è sopra una spanna rispetto a caio, ai play off come fosse… “robb e cafè”. Continuando col centenario da festeggiare nella serie maggiore, salvo poi avere problemi di natura economica nel pagare gli stipendi. I Follieri, la chiamata in causa di Tommasi (a due settimane dalla scadenza dei pagamenti degli stipendi), l’episodio che ha riguardato l’auto di Iemmello. La tardiva motivazione relativa al dibattimento sui punti di penalizzazione (a dimostrazione di come siamo considerati). Continuando con gli errori arbitrali subiti (che non hanno fatto testo nelle alte sfere) e grosse enfatizzazioni sui presunti aiuti. Ricordiamo con molta simpatia gente come Marinelli da Tivoli (che ovviamente farà carriera). Restando sempre a casa nostra un progetto andato in fumo con l’esonero di Grassadonia, una condizione fisica da sempre molto precaria, con infortuni giornalieri. La parentesi Padalino (a mio avviso ha fatto ciò che poteva fare, ma questo è un’altro discorso) e successivamente i misteri (di pulcinella) legati a Del Neri e Rossi. Richiamo del vecchio mister intenzionato ad essere più deciso di prima e più “aperto” verso la tifoseria e gli organi di informazione (esattamente come è oggi. Ironico). Misteri in squadra? Anche quelli, tanti. Un nome su tutti Galano. Il gioco della squadra o una formazione tipo? Queste sconosciute ancora a fine torneo. Sicuramente dimenticherò tanto altro, ma raccogliere un lasso di tempo così ampio in soli 2 minuti, non è da poco. E con tutto questo non è giustificata la stanchezza mentale dei tifosi? Risultano strane sensazioni di abbattimento e sfiducia? Per certi versi però siamo alla stretta finale e qui serve da parte di tutti ancora energia positiva. Ci siamo e dunque in questo breve lasso di tempo rispetto al finale di stagione, bisognerà andare avanti a step, non facendoci influenzare da ciò che faranno le avversarie (anche se dovremo “marcarle” strette), non considerando affatto un uovo di Pasqua ritardato che come regalo potrebbe, e sottolineo potrebbe, regalarci quel misero punto che potrebbe cambiare la nostra stagione. Il Perugia? La squadra umbra è in corsa per i play off e se vorrà proseguire questa aspirazione a Foggia non potrà fare una passeggiata, e qui dovremo sovrastarli con la forza della disperazione, consapevoli però del nostro valore. Faccio affidamento su tutti coloro che scenderanno in campo, poichè sanno perfettamente che sono in debito con la tifoseria. Da parte nostra non sarà una novità se continueremo come sempre ad incitare. Qualcuno obietterà che sul campo son stati raccolti realmente 40 pt. D’accordissimo, ma ve la sentite di dire che un Venezia qualsiasi ci è superiore? Dunque vogliamo tutti al top, del resto mancano due appuntamenti. Che a partire da un Martinelli (in ombra nelle ultime due giornate), di cui però sappiamo il valore, terminando coi Busellato e Greco, tutti, e dico tutti, devono adoperarsi per questo piccolo miracolo. Del resto, come cita uno striscione esposto anni fa e non a caso, ” E’ meglio soffrire per poi gioire…”. F.F.
Rino La Forgia
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