L’opinione di Rino La Forgia: “…E la corsa continua”
Il derby in terra ionica si presentava come un match dalle mille insidie. Intanto si era alla ricerca di comprendere se i veleni della scorsa settimana erano stati assorbiti. Cercare dunque risposte dopo le cocenti ultime trasferte e soprattutto lasciare indenni (sotto tutti i punti di vista) lo Jacovone dopo gli screzi della partita d’andata. Senza considerare poi che avevamo a che fare con una squadra che all’andata ci aveva destato una buona impressione e che ultimamente dava segni di ripresa.
I fatti invece hanno detto di una formazione rossonera che ha avuto un ottimo approccio alla gara, dando sin dall’inizio la sensazione di averne il pieno controllo. Così che dopo i primi minuti un’ottimo Bruno (il migliore della gara) metteva il suo primo sigillo per la causa rossonera, utile ad incamerare 3 punti vitali. Così che al 90° la soddisfazione è stata comprensibile perchè quantomeno ci permette di continuare la rincorsa, ma allo stesso tempo purtroppo ci ripresenta una squadra vittima delle solite amnesie caratteriali (da record, appena 40 secondi, per vedersi in faccia il primo cartellino giallo). Dunque contentezza mista a rabbia perchè non abbiamo, e chissà se l’avremo mai, l’atteggiamento della grande squadra che riesce a gestire gara ed emozioni. Rabbia perchè certe partite si devono chiudere e non aspettare la giocata episodica dell’avversario che può mandare tutto in frantumi. Se al 96 quel pallone avesse avuto miglior sorte per i tarantini, oggi ci volevano i cordoni di sicurezza davanti lo stadio e i social sarebbero andati in tilt. Rabbia perchè non puoi rivitalizzare una squadra fin lì inesistente attraverso una inferiorità numerica dovuta ad una reazione (sia pur in seguito a provocazioni). In ogni caso va bene così, il Foggia è vivo e vegeto.
Facendo invece un passo indietro, la settimana scorsa ci ha raccontato di situazioni piuttosto elettriche.
Abbiamo già detto che è ingiustificabile che chi deve dare l’esempio (Corda e vice) lasci la panchina causa diverse giornate di squalifica. Volendo però trovare l’aspetto positivo, l’unico, c’è che a mio modesto avviso il nostro allenatore traduce in isterismi quello che è un forte legame con la piazza, nel senso che la sente sua. Così come molto probabilmente avrà fatto suo tutto ciò che abbiamo subito lo scorso anno, ad iniziare proprio dalla panchina. La differenza sta nel fatto che se al posto del precedente mister ci mettevano una sua gigantografia (con accanto un mazzo di crisantemi, lasciatemi la licenza), era la stessa cosa. Oggi l’esatto opposto, tant’è che servirebbe una guardia giurata accanto ad un mister troppo spesso tarantolato (scherziamo mister). Altro aspetto positivo è che in più, in un paese in cui nessuno si sogna di chiedere scusa, abbiamo apprezzato e non poco il passo indietro sia dello stesso Corda, che della dirigenza.
Riguardo invece noi tifosi, da sempre apprezzo i sacrifici dello “zoccolo duro”, ma resta il fatto che ormai dovremmo pur sapere che da parecchio tempo godiamo delle “simpatie” dei vertici e dunque serve a poco scambiarsi accuse, sul chi ha iniziato prima, così come successo in occasione del match col Cerignola, tanto si sà che i referti arbitrali parlano in un solo senso. E del resto, nel caso specifico, le avvisaglie c’erano tutte dal momento in cui si permetteva la trasferta agli avversari. Risultato: prossima gara a porte chiuse con danno per gli stessi tifosi (tutti, e non per il solo settore incriminato) e per il raggiungimento degli obiettivi della squadra. Evidentemente abbiamo ancora da imparare.
Tornando al “dualismo” in testa sono moderatamente ottimista. Da parecchio tempo molti pensano al Bitonto, ed al fatto che non si ferma più. Ma molti dimenticano che il Foggia è stato e sarà artefice/protagonista del proprio destino. Mancano all’appello 5 punti, ma il passato, anche recente, ha detto che li abbiamo dilapidati tra Agropoli e Gravina, dunque solo per demerito nostro. Perciò la speranza è che facciamo tesoro delle lezioni ricevute, così come serva da lezione qualche frizione nell’ambiente rossonero. Sta a noi decidere se regalare altre giornate di gloria a piazze i cui tifosi, indipendemente dall’esito del loro campionato, pregustano una vittoria contro i rossoneri per raccontare ai nipoti che…..quel giorno io c’ero. Sta a noi ora compattarci, così come sta a noi superare definitivamente un’inizio 2020 che ha visto un Foggia appannato. Ora noi le abbiamo passate un pò tutte e dunque siamo temprati, possibile che l’attuale capolista non abbia ad esempio dei cali? Non è un auspicio, è evidente, ma solo curiosità. E naturalmente poi ci sarà lo scontro diretto allo Zaccheria che potrebbe determinare qualcosa in classifica. In ultimo, sempre riguardo situazioni elettriche, fa specie come una semplice e banale statistica del nostro Giancarlo Pugliese sui numeri del Bitonto e in particolare riguardo gli incontri con le pugliesi e non, abbia generato fuori dalle mura foggiane un tantino di irritazione. Fa specie soprattutto che dalle nostre pagine non si voleva in alcun modo evidenziare dei favoritismi nei confronti della capolista, poichè a detta nostra merita ampiamente i successi sin qui raccolti. Ma sta di fatto che proprio dall’esterno siano state evidenziate circostanze a cui i foggiani neppure davano credito. In ultimo, ma solo in ultimo, piuttosto chiaro il disappunto dei tifosi del Gravina (ultima avversaria del Bitonto, grande protagionista invece contro il Foggia). Ma noi ai complotti non ci crediamo. Ora testa al Brindisi. F.F.
Rino La Forgia
Foto: Luigia Spinelli
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