L’opinione di Rino La Forgia: “A lezione da Cosmi”

Col passare delle ore non riesci ancora a metabolizzare ciò che è successo. Ho avuto bisogno di rivedere la partita per comprendere se si trattava di incubo o realtà, dopo di che non sai se prevale più delusione o rabbia. Una volta acquisita la realtà e pensi a leccarti le ferite, ti capita poi di sentire i due mister, e lì ricadi anche nella confusione. Ascolti Grassadonia e capisci della sua amarezza, ma anche che…..siamo sulla strada giusta. Allora lì comprendi che….non ci stai a capire più nulla. Qualcuno gli ha suggerito che non siamo alla 2ª giornata di campionato, ma quasi alla fine e con un piede in C? Poi l’intervista a Cosmi e già inizi ad innervosirti pensando agli improperi da inviargli quando immagini che storie si inventerà per dire che il suo Venezia ha meritato la vittoria. Nell’ascoltarlo confesso che invece mi è diventato persino simpatico quando il nostro Francesco Bacchieri gli fa notare che aveva la faccia come il 2 Novembre, nonostante la vittoria. A quel punto il mister candidamente gli fa notare che da sempre lotta per non retrocedere, e che di fatto i lagunari erano letteralmente terrorizzati dai rossoneri. Nonostante ciò lungi però da me l’idea che se avevamo Cosmi al posto di Grassadonia, chissà che campionato avremmo fatto. Cosmi allena il Venezia ed abbiamo visto che squadra è. Semmai il nostro problema è a monte, ormai lo sanno pure le pietre.
Ora sulla disfatta, perchè tale è, ce la vogliamo prendere col triangolo Tacopina-Saputo-Aureliano, ce la vogliamo prendere con i piagnistei prepartita di Scibilia riguardo favori arbitrali o ce la vogliamo prendere con Iemmello che nel tentativo di dare una mano in difesa commette una sciocchezza? Facciamo pure. La realtà è che dopo 15′ di Foggia arrembante capisci che poteva essere la nostra giornata, ma capisci pure che non siamo il Brescia o il Lecce e che in uno scontro salvezza vige la legge del…..prima non prenderle, che la partita fatta dal Venezia la dovevamo fare noi, vuoi per continuare la striscia positiva, vuoi perchè giocavamo fuori casa, vuoi per preservare il discorso degli scontri diretti (i punti di distacco ora non sono 3, bensì 4). Poi è chiaro che nel corso della gara dovevamo puntare alla posta piena. La squadra è forte nei suoi elementi, ma se come cannoniere abbiamo Kragl, un motivo ci sarà. A proposito, la prestazione del tedesco descrive appieno la giornata dei rossoneri. Ci vogliamo poi attaccare al rigore dubbio (che dubbio non è)? Benissimo. Ma quanto tempo abbiamo avuto a disposizione per recuperarla? Quante azioni nitide da gol abbiamo creato? Io di clamorosa ne ricordo una, quella di Mazzeo. Insomma tutti auspicavamo la vittoria, ma sappiamo pure che il bel gioco, il possesso palla va bene per chi conta le ultime “fatiche” prima di andare serenamente al mare. Per chi invece ha convissuto per un’intero campionato di equivoci in attacco, non è così. Fa rabbia perdere contro una squadraccia, fa rabbia pensare che al risveglio gli attaccanti veneti abbiano pensato a Billong come l’uomo nero degli incubi, e riprendersi pensando ad una vittoria insperata.
Fa rabbia persino un cronista Dazn a cui mancava solo il parlare in veneziano. Il prosieguo? A questo punto non so la squadra, non so il mister, il ds o la società, ma so che il tifoso non mollerà e che fin da adesso sono sicuro che almeno sugli spalti le ultime 5 partite sappiamo già di averle vinte, così come dall’inizio del torneo. Tifosi a cui è stato chiesto tutto e tutto hanno dato. Tifosi che meriterebbero la champion e che nulla hanno a che fare con le penalizzazioni o con la costruzione della squadra. Grandi. F.f.

Rino La Forgia

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