L’opinione di Rino La Forgia: “Tra Perugia, Verona…E quel senso dell’umiltà”

Alla vigilia del big match col Perugia abbiamo “apprezzato” le esternazioni di Grassadonia che non ha perso tempo nello smentirsi. Nella circostanza abbiamo deciso NOI di fare silenzio, poichè a poche ore da un importantissimo impegno, non era il caso di polemizzare e aggiungere benzina. Ma se lo abbiamo compreso noi che siamo semplici tifosi, a maggior ragione avrebbe dovuto comprenderlo lui. Lasciamo stare che, parole sue, da quando è ritornato il Foggia ha “macinato”, lasciamo stare che a Cremona ha visto un bel Foggia, ma togliersi i sassolini dalla scarpa accusando i “leoni da tastiera”, prendendosela con chi non ha mai fatto calcio, beh, io da quando seguo questo sport non ho mai sentito un mister che si esprime in questi termini ed alla vigilia di una partita dal…dentro o fuori. Caro mister, molti di noi sicuramente non hanno giocato ad alti livelli, e probabilmente neppure mediocri, ma sta di fatto che, se oltre a non godere dell’apprezzamento di molti tifosi (è inutile ricordarle quali figure hanno occupato la panchina rossonera e con che risultati), ci sono diverse icone del calcio foggiano (loro si che hanno raggiunto importanti traguardi) che non sono rimasti impressionati dai suoi risultati, significherà qualcosa? E meno male che è ritornato con propositi da “ramoscello d’ulivo”. In ogni caso specie dopo una brillante vittoria contro i perugini, si ha tutt’altro che voglia di polemizzare. Spiace piuttosto, anche perchè chi le scrive ha seguito la sua avventura a Vercelli con interesse, era fiducioso quando fu chiamato in sella al Foggia, così come rimase dispiaciuto quando il suo rapporto si interruppe (all’epoca parlai di fallimento del progetto). Quindi si figuri se da parte nostra vi sia stata prevenzione. A noi tifosi, se non le è chiaro, viene prima di tutto il bene del Foggia, poi può essere pure Topolino a sedere in panchina (io mi inchino solo ad un “mostro” di nome Zeman).
E veniamo piuttosto a cose importanti. Foggia-Perugia è entrata nel vivo molto tempo prima del fischio d’inizio e non nascondo che ero un pò preoccupato dai tanti conteggi e possibilità da lì al termine della stagione, poichè sapevo benissimo che il Perugia (l’ho visionato diverse volte) era una formazione organizzata e dotata di proiezioni offensive piuttosto velenose. Immaginavo che quella con gli umbri sarebbe stata la partita più tosta per il valore dell’avversario e dunque occorreva il miglior Foggia. Un Foggia che ha sofferto e tanto, così come coloro che erano sugli spalti. Un Foggia che comunque ha fatto la partita che doveva fare, colpendo al momento opportuno, contro un avversario che è andato ben oltre le intenzioni di portare il punticino a casa. Ci credeva nella vittoria, eccome, altro che vittima designata. E lo capisci anche quando sono subentrati episodi tutt’altro che oxfordiani, quando cioè decidono di continuare a giocare mentre uno dei nostri era a terra o mentre un parapiglia era fisso dietro l’angolo. In ogni caso, sia pure nel day after, devo ancora capire se i nervi erano più tesi nel rettangolo di gioco o sugli spalti…ma anche fuori dallo Zaccheria (foto). Sò solo che al rigore trasformato da Greco, n’ze capit nind (non si è capito nulla). Un boato nella città che non si sentiva da tempo. Da lì poi tanta sofferenza. 15 minuti restanti di vero terrore, a cui ne sono stati aggiunti 6′ e 30″. Te ne accorgevi da chi portava il tempo col suo orologio, da chi in continuazione strillava n’già fazz chiù (non ce la faccio più) e da chi temeva per le proprie coronarie (ma lì ero tranquillo. Ne abbiamo passate così tante, figurati se…). Ma l’esultanza più forte al triplice fischio, quando tutto lo stadio si è abbracciato. Capannelli di gente a urlare la propria gioia e a pensare subito a Verona. Ma che ne sanno da altre parti…
Chiaro sia che abbiamo aggiunto un mattoncino fondamentale, ma non abbiamo concluso nulla. E’ il momento di dire basta se….a Padova erano 3 pt assicurati, se a Venezia neppure il punticino o se a Cremona abbiamo regalato la partita, etc, etc. Ora siamo in guerra e combatteremo. A mio avviso degni di nota le prestazioni di molti, ma in particolare Gerbo, a seguire Busellato, Loiacono, Greco, Ranieri. Degne di merito le prestazioni di Galano, che a mio avviso ha “spaccato” la partita e l’apporto nei minuti finali di capitan Agnelli.
E’ così dunque che molti ci temono, a partire da un Cosmi con la sua sparata circa la regolarità del torneo. In questo senso vorrei chiedere al mister del Venezia se giocare il lunedì avendo acquisito il risultato delle altre, fosse davvero un vantaggio. Se Venezia e Salernitana, ad esempio avessero vinto, con che spirito il Foggia avrebbe giocato? Cosmi piuttosto pensasse ai penalty di cui sta beneficiando in modo continuativo.
Non si fa in tempo a rivivere le emozioni dello Zaccheria che devi però già andare al Bentegodi, prima con la mente e poi di persona. Un Verona che fin qui non è stato all’altezza dei nomi che ha nella rosa, delle aspettative dei tifosi. Nonostante ciò la situazione di classifica e l’esasperazione dell’ambiente scaligero fanno sì che contro di noi, sportivamente parlando, sarà guerra. Come molti sono ringalluzzito dalla prova di carattere e di cuore contro il Perugia, ma a Verona ci sarà molto da soffrire, questo lo sappiamo. L’augurio però è che si entri in campo con la mentalità di giocarsela e non cercare di portare il punticino (Cremona). Da Foggia ed oltre, l’ondata rossonerà è già in moto. F.F.

Rino La Forgia

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