L’opinione di Rino La Forgia: “…vi vogliamo così!”

Partiamo dalla fine, dal “contorno”, dalla gioiosa manifestazione di tanti piccoli fans rossoneri a fare il giro del rettangolo di gioco durante il corso dell’intervallo, con una cascata di peluche lanciati dalle due curve. Emozioni che solo il pubblico rossonero sa dare. Unica pecca? La mancanza di un qualsiasi giornalista delle testate nazionali ad evidenziare questa bella iniziativa. Ma si sà, di Foggia si può, si deve parlare solo in un certo modo. Le belle manifestazioni a Foggia non aumentano l’audience.
A continuare, al termine dell’incontro del Foggia, il “terzo tempo”. L’incontro in qualche locale tra amici vecchi e nuovi a parlare del nostro amato Foggia tra una bruschetta e un boccale di birra e sino ad arrivare alle questioni meridionali e della nostra terra in modo particolare. Ma questo è un’altro discorso.
Una domenica sugli spalti consumato spesso con le spalle rivolte al campo, tante erano le persone che non vedevi l’ora di riabbracciare, complice comunque un Foggia, che pur andando sotto di una rete, dava l’impressione di avere in pugno la gara.
La partita l’abbiamo vista un pò tutti, ma ciò che forse è sfuggita è stata una certa animosità, specie da parte degli avversari, venuti certamente a Foggia tutt’altro che dimessi. Ciò che le cronache non raccontano è stata infatti il metterla quasi in rissa da parte degli ospiti, capeggiata dal loro ariete (Del Sorbo) che sin dall’inizio ha ritenuto di incavolarsi, di protestare, di spintonare, per qualsiasi motivo. Duellando verbalmente con Gentile con cui per gran parte del tempo se le son date, terminando con una lunga polemica a distanza con il guardalinee per una rete annullata per un fuorigioco apparsa ai più alquanto evidente. Risultato che insieme a Gentile hanno subito una meritata ammonizione (sul referto l’arbitro avrà certamente scritto……perchè mi avete scocciato dall’inizio della partita). Col guardalinee invece polemico all’inverosimile tanto da prendersi una bordata di fischi. Finchè dopo aver compreso che la polemica l’avrebbe portata avanti sino al cenone di capodanno, decideva di andare a stringere la mano allo stesso arbitro di linea, che a quel punto però rifiutava. Indubbiamente gran bel giocatore questo attaccante, ma come detto, troppo animoso in campo. E qui una simpatica bacchettata a mister Corda che alla vigilia ne ha parlato così bene, tanto da esaltarlo. Animosità, quasi astio da parte degli avversari che anzichè regalare una giornata di festa calcistica, hanno pensato bene di scendere in campo con tutt’altro spirito. Purtroppo il clima è continuato anche a conclusione della gara, quando lo spirito avrebbe dovuto essere più tranquillo, non fosse altro per augurarsi reciprocamente buone feste. Invece no, dal momento in cui da parte di addetti ai lavori del Gladiator si giudica il Foggia come una formazione non all’altezza di un ruolo da protagonista. Vabbè, ce ne faremo una ragione.
In ogni caso riguardo noi piace rimarcare quella che è ormai una caratteristica dei ragazzi: tenuta fisica e determinazione in campo, ma anche ai bordi del terreno di gioco, se si pensa che tra poco a sedere in panchina dovrà accomodarsi qualche tifoso…..per far numero.
Un Foggia che, al di là del risultato, mi lascia comunque tranquillo, nonostante le prime della classe non demordono. Tranquillo perchè nel frattempo si cerca un profilo in attacco, sto verificando che i nuovi acquisti, a partire da Tedesco (se “aggiusta” pure i piedi nelle conclusioni, è forte), stanno dando dei buoni riscontri.
Insomma che dire, una squadra destinata a farci vivere una stagione da protagonisti a cui può bastare pochissimo per fare il vuoto dietro, così da accontentare chi a gran voce dai gradoni della curva chiede ai protagonisti di aiutarci a lasciare questa m…. di categoria. Buon Natale a tutti. F.F.

Rino La Forgia

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