M’arrecòrde d’u Fògge–L’Archivio/ Foggia e Brescia: una lunga storia interrotta 21 anni fa

Carissimi amici,

il Brescia è la squadra che vanta più partecipazioni in assoluto al Campionato di Serie B (addirittura 60!), e detiene anche il record del numero di campionati consecutivi nella stessa serie (18, dal 1947 al 1965). Dunque, una nobile, anzi, la nobile per eccellenza della cadetteria. Non stupisce quindi ritrovare il primo incrocio, dei tanti, tra il Foggia e le “rondinelle” in una serie B ormai lontana, quella del 1960-61. A Foggia, il 30 ottobre 1960, sesta di andata, finisce 0-0. Le cronache che leggete, riportate dal Messaggero e dalla Gazzetta del Mezzogiorno, narrano di una partita che sarà un po’ lo specchio dell’intera stagione, non a caso terminata con un amaro ritorno, dopo la promozione dell’anno precedente, in serie C: il Foggia vorrebbe ma non può, ovvero, si dimostra terribilmente sterile in avanti, incapace di concretizzare, e con tanti pareggi, poche vittorie, molti rovesci esterni, la retrocessione, dopo una stagione condotta sempre nei bassifondi della classifica, sarà inevitabile. ll giovane centravanti Nocera soffrirà non poco il servizio militare che stava svolgendo.

IL TABELLINO

Foggia – Brescia 0 – 0

Foggia: Biondani, Bartoli, De Pase; Baldoni, Odling, Bortolotti; Longo, Stornaiuolo, Nocera, Merlo, Patino. All.re: Costagliola.

Brescia: Brotto, Marsini, Ratti; Magri, Ferrazzi, Berlinzani; Marchetto, Szoke, Cella, Turra, Vigni. All.re: Sarosi.

Arbitro: Rancher di Roma.

Angoli: 5 a 4 per il Brescia (primo tempo 3-0). Note: diecimila spettatori, terreno polveroso per un forte vento che ha favorito nei primi 45’ il Foggia e nei secondi il Brescia. Ammoniti Merlo e Patino. Lievi incidenti a De Pase e Bartoli.

LE CRONACHE

(da IL MESSAGGERO)

Ancora un risultato ad occhiali sul terreno del Pino Zaccheria di Foggia. Ancora una volta, il numeroso pubblico accorso con la speranza di salutare la prima vittoria del campionato dei propri beniamini ha sfollato deluso e amareggiato.

I rossoneri di Costagliola, pur giocando con grande impegno, hanno rivelato preoccupanti lacune nel settore avanzato.

(da LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO)

Molto a desiderare pertanto ha lasciato il Foggia e soprattutto la sua prima linea nella quale Nocera, che va sfruttato solo come uomo di punta, ha bisogno di interni che lo forniscano di palloni. La scarsa adattabilità di Merlo al ruolo è facilmente comprensibile con le caratteristiche tecniche del Foggia.

Nei primi 45’ la linea attaccante del Foggia si può dire non sia esistita: il novanta per cento dei passaggi sono stati effettuati dai rossoneri sui piedi degli avversari: due soli tiri sono stati indirizzati in porta.

L’attacco del Brescia ha svolto un buon gioco e azioni brillanti specialmente sul reparto destro dove il terzino foggiano Depase più d’una volta s’è fatto giocare da Marchetto. L’interno Szoke schierato sulla linea dei laterali è stata la mossa che ha dato scacco matto al Foggia che in quella fascia di campo non s’è mai validamente fatto sentire.

L’allenatore del Brescia è Giorgy Sarosi, leggendario fuoriclasse ungherese, plurivincitore di campionati con il Ferencvaros ed anche della prima coppa internazionale (la Mitropa), vicecampione del mondo nel 1938, sconfitto solo dalla grande Italia di Pozzo e Meazza. Una curiosità su di lui che ci riguarda: lasciata l’Ungheria, agli esordi della carriera di allenatore, sulla panchina del Bari, in serie A, l’8 settembre 1949, allo Stadio della Vittoria, affronta in amichevole precampionato il Foggia, che militava in serie C. La differenza di forze in campo è tanta (la partita finisce 8-1, ahem…), è solo un allenamento, e allora Sarosi, al tempo 37enne, decide di saggiare meglio le capacità della sua squadra, e nel secondo tempo … scende in campo con la maglia del Foggia ! Eh sì, sia pure in un’occasione così estemporanea, possiamo dunque vantare la militanza nelle nostre file di un tale fuoriclasse. Ma poi, tanti anni dopo, ci sarà un vicecampione del mondo che vestirà per davvero, in partite ufficiali, s’intende, la casacca rossonera, ed in serie A: l’anno sarà il 1976/77, il vicecampione Angelo Domenghini.

Per tornare all’oggi. Anche l’ultima volta casalinga col Brescia non finì bene per noi: sconfitta per 1 a 2 nel campionato 1996/97. Non parliamo poi del drammatico 0-5 dell’anno precedente in diretta TelePiù, con la squadra di Delio Rossi, in 9 già nel primo tempo, che stava andando in briciole. E’ dunque proprio ora di cambiare passo e riportare un risultato positivo nella striscia dei Foggia-Brescia allo Zaccheria. Luca Nember, e pure Zambelli, non se ne avranno a male

Walter Guarini

(FOTO: rarissimo poster gigante del Foggia 1973/74 in serie A, immagine scattata nel ritiro di Piancastagnaio. FONTE: Archivio Walter Guarini)